Razziavano ricci di mari dai fondali del Parco di Gaiola, GdF scopre pescatori di frodo.

Ancora una volta emergenza pesca di frodo nell’AMP Parco Sommerso di Gaiola. Gli “sciacalli del mare” sono tornati in azione, pronti a depredare le risorse biologiche del Parco, approfittando delle condizioni meteorologiche favorevoli, tipiche di questa stagione estiva.

Fortunatamente, in soccorso anche del personale e dei volontari del Parco, sempre vigili nel contrastare i predoni del mare, sono intervenuti i finanzieri della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Napoli, come sempre impegnati anche nella lotta alla pesca di frodo e nella tutela dell’ecosistema marino. Nella odierna attività operativa sono stati colti sul fatto alcuni pescatori di frodo – peraltro già noti e più volte sanzionati per precedenti similari attività illecite – specializzati nella razzia di ricci di mare da destinare al mercato locale e pugliese.

La modalità è sempre la stessa: una barca di appoggio di piccole dimensioni ma con motore potente, con a bordo il “palo” pronto a dare l’allarme a chi s’immerge e fa incetta di frutti di mare.

I militari della Guardia di Finanza intervenuti sul posto hanno dovuto letteralmente “stanare” i sub in azione sui fondali del Parco, lanciandosi poi anche in un inseguimento in mare dei pescatori di frodo, che hanno invano tentato di scappare a grande velocità.

Uno di essi è stato deferito alla competente A.G. in quanto operava nella “Zona A” della riserva naturale marina in parola, all’interno della quale – come noto – vige il divieto, penalmente sanzionato, di praticare qualsiasi attività.

Centinaia di ricci di mare della specie Paracentrotus lividus (cosiddetto “riccio femmina”), contenuti in un sacco abilmente occultato sul fondale marino, sono stati così sequestrati e successivamente rilasciati nuovamente all’interno dell’AMP.

A questi professionisti del saccheggio di frutti di mare si aggiungono spesso pescatori subacquei senza scrupoli che non esitano a sparare a specie rare ed a quelle più rinomate (spigole, orate,…), di cui abbonda il Parco, allo scopo di rifornire i ristoranti compiacenti della zona.

L’Area Marina Protetta “Parco Sommerso di Gaiola” rappresenta l’ultima area di ripopolamento biologico della costa campana e la pesca di frodo in essa praticata violenta la “nursery” del nostro mare e rende vana la speranza di avere nuovamente un mare ricco e pescoso. Anche per queste ragioni continua incessante l’attività di vigilanza posta in essere dalle “Fiamme Gialle” del mare all’interno di essa, per proteggere un patrimonio della città di Napoli e dell’intera nazione.

La presenza costante di unità navali ed aree del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, che operano per l’adempimento dei compiti istituzionali di polizia economico-finanziaria sul mare e lungo la costa campana, garantisce non solo la prevenzione e repressione delle condotte illecite in genere ma anche un presidio di pronto intervento in tutti i casi di necessità, integrando efficacemente il dispositivo di sicurezza della navigazione e contribuendo alla riduzione, nel numero e nella gravità delle conseguenze, dei sinistri marittimi e delle varie forme di “danno ambientale” potenzialmente derivanti dal non corretto svolgimento delle attività umane in mare.

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