Call center, compenso minimo 42 centesimi al minuto.

da Il Giornale delle Partite IVA

Il direttore generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha firmato il decreto per la determinazione del costo del lavoro per il personale dipendente da imprese che svolgono attività di call center.

La firma del decreto è giunta al termine di un confronto aperto e costruttivo con le parti sociali di settore che ha reso possibile stabilire il costo del lavoro medio per i lavoratori dipendenti occupati nel settore dei call center, individuando così il costo medio di riferimento in funzione dei futuri affidamenti da parte di amministrazioni aggiudicatrici ed enti aggiudicatori di servizi di call center, così come previsto dal Codice dei contratti pubblici e dall’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012.

Il testo del decreto, con la relativa tabella, è consultabile sul sito del Ministero all’indirizzo

http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/rapporti-di-lavoro-e-relazioni-industriali/focus-on/Analisi-economiche-costo-lavoro/Pagine/Settore-servizi-di-call-center-tlc.aspx

Si tratta di non meno di 42 centesimi al minuto (considerando le ore effettive in cui si effettua il servizio) calcolato per dipendente di terzo livello (in pratica il livello medio). Il tutto per un costo annuo per dipendente di 30.140 euro.

Con la firma del decreto direttoriale del ministero del Lavoro è arrivata, nero su bianco, la determinazione del costo del lavoro per i dipendenti dei call center. E’la prima volta che per il settore viene fissato quello che nei fatti è un livello di costi del lavoro per il personale dipendente con implicazione non da poco: quei costi varranno come riferimento per la partecipazione ai bandi per l’affidamento di servizi. Offerte sotto quella soglia non stanno più in piedi.