CIS, approvato bilancio 2017.

L’Assemblea dei soci del CIS spa ha approvato il bilancio di esercizio 2017 con circa il 70 per cento dei consensi. Si tratta di un risultato molto significativo in quanto certifica la definitiva uscita del CIS spa dalla situazione di criticità degli ultimi anni – che aveva avuto come conseguenza la definizione di un Accordo di Ristrutturazione del debito con le banche –  e il ritorno alla stabilità finanziaria.

L’esercizio del 2017 si chiude con una perdita di 4,5 milioni di euro, perdita determinata in realtà da svalutazioni contabili e oneri non ricorrenti; al netto di tali partite il risultato economico è già ritornato positivo nel 2017, tendenza confermata dai risultati dei primi sei mesi del 2018.  A conferma del ritrovato equilibrio, la posizione finanziaria netta si è ridotta dai 26 milioni di euro del 31 dicembre 2017 agli attuali 15 milioni di euro. Il debito residuo ammonta attualmente a circa 21 milioni di euro rispetto ai 281 milioni di euro (ante manovra).,.

Con questo trend la società prevede di rimborsare con anticipo rispetto, alla scadenza del 2020, il debito con le banche creditrici.

L’Assemblea, con questa approvazione, ha confermato l’apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente del CIS SpA, Ferdinando Grimaldi, dall’amministratore delegato della società Claudio Ricci, che svolge anche il ruolo di CFO (Chief Financial Officier), da tutto il CdA attualmente composto da: Pietro Garibaldo Boiardi, Aldo Campagnola, Andrea Miranda, Roberto Amodeo, Costantino Capone, Francesco Brocchieri- e dal Collegio Sindacale composto da Aurelio Fedele (Presidente), Achille Giordano e Leonardo Quagliata, Arturo Cafaro, Antongiulio Della Morte [TBD questi ultimi 2 sono sindaci supplenti, forse da eliminare].

 

Al termine dell’assemblea il presidente Ferdinando Grimaldi ha dichiarato: “Sono particolarmente lieto dell’approvazione del bilancio perché significa che tutti abbiamo lavorato insieme alla soluzione dei problemi. Con questo bilancio si certifica l’anno della svolta” per il CIS, che deve tornare a competere sui mercati e svolgere il ruolo “guida” che gli appartiene nel sistema imprenditoriale e commerciale nazionale. Il CIS è un patrimonio dell’economia meridionale e in quanto tale va preservato e salvaguardato con l’impegno di tutti i soci.