Insieme ai sacerdoti, la campagna CEI.

Torna la campagna di comunicazione CEI per le Offerte Insieme ai sacerdoti.

Protagonista degli spot, pianificati su stampa, web e tv, Don Diego Conforzi, giovane parroco romano di S.Ugo, seguito nella sua giornata tipo per illustrare il grande impegno quotidiano dei sacerdoti.

 

Tra i 35mila preti diocesani segnaliamo in Campania Don Antonio Loffredo, il coraggioso parroco che ha restituito la speranza ai giovani del rione Sanità di Napoli.

 

Un mese con i sacerdoti, annunciatori del Vangelo in Parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione. Come ogni anno torna la campagna di comunicazione per le Offerte Insieme ai sacerdoti, promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica.

 

E’ tempo di guardare ai sacerdoti non come a persone che possono fare tutto, ma a ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo che hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità che servono. E che sono affidati ai fedeli per il sostentamento -afferma Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione CEI per il sostegno economico alla Chiesa- Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza di questa vicinanza ai nostri preti. L’Offerta è un contributo speciale, da introdurre stabilmente nella nostra vita cristiana, ripetendolo qualche volta l’anno, perché ci incammina su una nuova strada di comunione con la Chiesa. Basterà anche un piccolo importo, ma donato in tanti, perché raggiunga tutti i preti diocesani in Italia, non soltanto il nostro”.

 

Al centro dello spot tv c’è un’intera comunità con il suo parroco, con l’oratorio e gli abitanti del quartiere. Nel filmato una bambina del catechismo segue il parroco, Don Diego Conforzi della parrocchia di Sant’Ugo di Roma, nella sua giornata tipo, dalle visite agli anziani alla pastorale giovanile, dal soccorso ai più poveri all’altare dove eleva il calice. Uno spot per tornare a sottolineare l’impegno quotidiano di ogni “buon pastore” che ha scelto di essere al servizio del Vangelo e degli uomini, in ogni situazione, dalle più normali a quelle umanamente più problematiche.

Alla fine dei 15 e 30 secondi una voce recita: “Doniamo a chi si dona” con un invito a donare attraverso il sito www.insiemeaisacerdoti.it. Qui, oltre a tutte le informazioni sulle Offerte Insieme ai sacerdoti (storia, dati, modalità per donare, ecc.), è interessante scoprire le storie di coloro che dedicano la loro vita al prossimo.

Gli spot, in formato web, verranno promossi anche sulla pagina Facebook www.facebook.com/insiemeaisacerdoti che racconta la missione dei sacerdoti attraverso storie vere, presentate ogni mese nello spazio “Insieme a Don” con foto, interviste, documentari. La campagna, declinata anche sulla stampa cattolica, sarà on air fino al 31 dicembre.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di continuare a diffondere la conoscenza delle Offerte Insieme ai sacerdoti destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero. L’anno scorso 78.289 fedeli hanno effettuato una donazione per il sostentamento dei sacerdoti. Non molte se paragonate al numero dei cattolici italiani, ma Offerte comunque molto preziose in quanto rappresentano uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale, scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 35mila sacerdoti diocesani. Infatti da 30 anni essi non ricevono più uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste Offerte. Nel 2017 sono state raccolte 102.820 Offerte, per un totale di 9.609.811,21 euro.

 

Tra i 35 mila preti diocesani sostenuti nella missione con le Offerte per il sostentamento ci sono sacerdoti come don Antonio Loffredo, parroco di Santa Maria della Sanità, a Napoli.

In un quartiere difficile, la scommessa di don Antonio, sacerdote dal 1984 e Cavaliere della Repubblica dal 2007, è stata quella di coinvolgere i giovani, per sfruttare al meglio il patrimonio artistico e architettonico di cui dispone il rione. Grazie alla sua tenacia e al suo coraggio, li ha convinti a riappropriarsene con la consapevolezza che ristrutturare e valorizzare avrebbe voluto dire anche crescita economica e occupazionale.  Da questa felice intuizione, come in una catena della speranza, è nata la cooperativa giovanile ‘La Paranza’, seguita da altre cooperative di giovani (molti di loro reduci da un percorso di riabilitazione dalla tossicodipendenza), sono state avviate collaborazioni con professionisti del settore, stati restaurati 11mila metri quadrati di beni artistici e creati posti di lavoro che hanno dato al rione Sanità una connotazione turistica impensabile solo 20 anni fa. Gradualmente sono state rimesse a nuovo le Catacombe di San Gennaro, San Severo e San Gaudioso, chiuse da tempo, riaprendole al pubblico, passando da 3/4mila visitatori l’anno ai 100mila del 2017. Così oggi hanno un posto di lavoro oltre 30 giovani, organizzati in cooperative: dalle guide turistiche (sia nelle catacombe che, all’esterno, lungo il Miglio sacro, il percorso guidato che attraversa il rione Sanità e la storia millenaria di Napoli) alla cooperativa degli elettricisti, l’Officina dei talenti (per l’illuminazione dei cunicoli) e degli artigiani dei metalli (sono gli ‘Iron Angels’, fabbri e incisori, anche di lampade artistiche nelle gallerie sotterranee), fino al team che lavora al bed & breakfast ‘Casa del Monacone’ ricavato in un antico convento. Questo sviluppo ha portato benefici a tutti.

 

Don Antonio racconta la sua straordinaria esperienza a Giovanni Panozzo nel corto “Le noci del rione Sanità fanno rumore”, filmato della serie “Insieme a don” sulle vite e sulla missione dei sacerdoti, disponibile nel canale youtube Insieme ai sacerdoti*.

“Arrivando dalla periferia della città con un modo diverso di essere prete ed un modo diverso di organizzare la parrocchia, durante i primi due anni in questa zona mi sono messo in profondo ascolto. Il bisogno che si è evidenziato – racconta Don Antonio –  è stata la necessità di uscire dal ghetto che la storia ci aveva regalato. Siamo in un quartiere nel centro storico ma completamente isolati, dal resto della città, da un tremendo ponte che, architettonicamente, ha cambiato il modo di vivere sia dal punto di vista economico che sociale. Ascoltare questo quartiere, vivere i loro bisogni, significava rompere il ghetto; da qui l’idea di prendere la preziosa eredità che abbiamo nel quartiere, i beni storico-artistici, e farli diventare la scusa per incontrare il mondo e, quindi, vincere il ghetto.”

Nato nel 2006 il progetto è cresciuto velocemente grazie a un modello di gestione che è già un case study. Da quando è nata la prima cooperativa il flusso turistico è cresciuto di giorno in giorno.

“Il ruolo di don Antonio è stato fondamentale – spiega Enzo Porzio, uno dei fondatori de La Paranza – E’ lui che ci ha indicato lo strumento della cooperativa, molto utilizzato al nord ma non altrettanto qui. Per tutti noi è un punto di riferimento, un padre che ti segue e ti incoraggia”.

Grazie al lavoro di Don Antonio e dei suoi ragazzi sono nati ristoranti, pizzerie, negozi di oggettistica, strutture ricettive e questa è, forse, la vera vittoria di tutto il progetto.

“Al rione Sanità, la cultura, la bellezza e l’umanità sono al centro dello sviluppo del territorio, con la consapevolezza che Napoli va ricostruita e restaurata, nelle cose e nello spirito – prosegue don Antonio, la cui missione quotidiana è sostenuta anche dalle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti, donate dai fedeli – nell’etica e nell’estetica. La tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, in questo straordinario rione, non sono una divagazione per anime belle, sono soprattutto la chiave per riscoprire un antico modello di sviluppo umano ed economico. Il rione Sanità, per chi non lo conosce, è un caleidoscopio di meraviglie e disgrazie, croce e delizia di chi ne resta ammaliato e non sa più controllare il desiderio di proteggerlo, dal mondo e da se stesso”.

La straordinaria esperienza di Don Antonio e dei suoi ragazzi è stata raccontata in prima persona anche in un libro “Noi del rione Sanità. La scommessa di un parroco e dei suoi ragazzi”, (Mondadori editore), disponibile sia nella versione cartacea che in ebook, in cui il sacerdote racconta la rinascita della Sanità nel segno della fede e dell’arte.

“La Sanità non è solo un quartiere di Napoli, ne è il cuore autentico. – si legge nella presentazione di Mondadori – Qui è nato Totò, qui si è ispirato Eduardo De Filippo per le sue commedie. E il suo parroco Don Antonio Loffredo, è molto più di un semplice prete. E’ un uomo di chiesa, ma anche d’azione, coraggioso e ostinato come pochi. Che intorno a sé sa vedere non solo povertà ma una ricchezza nascosta: il quartiere è colmo di tesori d’arte e di cultura, lasciati però nell’abbandono. Il recupero della bellezza diventa, quindi il “restauro” dell’intero Rione, l’occasione di creare una vita comunitaria, produttiva, che coinvolge tutti i residenti”.

Una sfida a dir poco controcorrente, costruita con coraggio, fede e dedizione.

 

L’iniziativa “Insieme ai Sacerdoti” si avvale del supporto di una rete di 225 incaricati diocesani che, con la collaborazione dei referenti parrocchiali, affiancano i parroci nella sensibilizzazione al tema.

Le Offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi, a nome proprio o della propria famiglia. L’Offerta è nata come strumento di comunione tra sacerdoti e popolo di Dio e delle parrocchie tra loro. Per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.

Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le Offerte e l’8xmille vengono allora in aiuto alla quota capitaria.

L’8xmille oggi è strumento ben noto e non costa nulla di più ai fedeli. Le Offerte invece sono un passo ulteriore nella partecipazione: comportano un piccolo esborso in più, ma indicano una scelta di vita ecclesiale. Tuttora le Offerte coprono circa l’1,8% del fabbisogno e per remunerare il clero diocesano bisogna ancora far riferimento all’8xmille. Ma il loro significato indica un’ulteriore consapevolezza e partecipazione alla vita di tutte le comunità italiane, oltre che della propria. I contributi versati vengono inviati all’Istituto centrale sostentamento clero di Roma, che li distribuisce equamente tra i preti diocesani. Assicura così una remunerazione mensile che va dagli 870 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato, fino ai 1.354 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Le Offerte oggi sostengono anche circa 3 mila preti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa per il Vangelo e per i fratelli, oltre che circa 600 missionari nel Terzo Mondo. Il contributo è deducibile fino ad un massimo di 1.032,91 euro l’anno.

 

Info: www.insiemeaisacerdoti.it

www.insiemeaisacerdoti.it

*YouTube