Pentalogy – si inaugura il 2 maggio alle 16 al Real Museo Mineralogico la mostra che attraversa 5 Musei scientifici federiciani.

150 fotografie, scattate da 50 fotografi, che attraversano i cinque Musei delle Scienze e della Fisica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

È Pentalogy, la mostra che racconta la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e la genialità, che sarà inaugurata giovedì 2 maggio alle 16 presso il Real Museo Mineralogico (via Mezzocannone, 8). Al taglio del nastro il prorettore della Federico II Arturo De Vivo, il direttore dei Musei delle Scienze e della Fisica, Piergiulio Cappelletti, l’illustre fotoreporter Luciano Ferrara, il docente di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Luca Sorbo, e l’ideatore e curatore della mostra, Rosario Morisieri.

30 foto in ogni museo daranno vita al progetto ideato da Rosario Morisieri, fotografo napoletano da oltre 25 anni che ha messo al centro del suo lavoro l’amore per la cultura partenopea e tutto ciò che la rappresenta.

Al Museo di Paleontologia spazio a “Palaìos”, una mostra che parte dal grezzo, con un genere monster. Foto di stile industriale, invece, al Museo di Mineralogia con la mostra “Stones”, scorci, pietre, strutture architettoniche. Al Museo di Fisica, vi sarà l’esposizione “I like to move it”, foto realizzate in movimento che descrivono l’azione. Antropologia sarà cornice della mostra “Ecce Homo”, con uno stile street, contesti naturali che vedono l’essere umano protagonista e il suo adattarsi al contesto esterno. Infine, il Museo di Zoologia, dove vi sarà “Zoolandi”, foto che descrivono il meraviglioso rapporto che può instaurarsi tra l’animale e l’essere umano.

Previsti, inoltre, giorni di visite gratuite: domenica 5 maggio, sabato 11, sabato 18, domenica 26, sabato 1 giugno e sabato 8. In queste giornate i Musei resteranno aperti al pubblico dalle 9.10 alle 13.50

L’esposizione proseguirà fino all’8 giugno 2019. L’iniziativa gode del Patrocinio Morale del Comune di Napoli e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.