Fondi Europei, Patriciello: evitare gli errori del passato.

brochureweb-page-001Utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea è la conditio sine qua non se vogliamo davvero invertire la rotta e rilanciare l’economia delle nostre regioni. È una sfida che richiede impegno, serietà e dedizione: non si possono più commettere gli errori del passato. Si tratta, peraltro, di una scelta obbligata: in un periodo di spending review  e nel totale silenzio del Governo sui problemi del sud Italia, è evidente che la strada della rinascita economica e sociale del Mezzogiorno passi per Bruxelles e non soltanto per Roma”.

Queste le parole di Aldo Patriciello, eurodeputato di Forza Italia e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia al Parlamento Europeo, pronunciate nel corso del workshop sulla nuova programmazione europea dal titolo  “I fondi UE 2014-2020. Lezioni dal passato per nuove opportunità di sviluppo”.

Un incontro – quello svoltosi a Napoli nel Salone degli Specchi di Palazzo Zapata in Piazza Trieste e Trento – promosso dalla Fondazione AdAstra insieme con l’Università Telematica Pegaso.

“Dal 1996 al 2009 – ha spiegato Patriciello –  sono arrivati in Campania 324 euro per residente, senza che ciò abbia generato crescita e delle 271 regioni europee la Campania è la regione con più inoccupati giovani. C’è da sottolineare, però, l’ottimo lavoro svolto dal Presidente Caldoro, che è riuscito in questi anni a portare la Campania al primo posto tra le regioni d’Italia per spesa certificata dei fondi UE, come riportato dai dati diffusi dal Governo nelle scorse settimane. Con il nuovo ciclo 2014-2020 la Campania riceverà 21,1 miliardi di euro, cinque in più rispetto alla vecchia programmazione. Un investimento ed un impegno notevole da parte dell’Europa ma è chiaro che occorre rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono un corretto ed efficace utilizzo di questi fondi. Negli altri Paesi – ha proseguito l’eurodeputato forzista – , con i Fondi Strutturali, hanno costruito strade, aeroporti, reti ferroviarie, metropolitane, porti e quant’altro; cosa che da noi non accade. E’ quindi fondamentale capire cosa bolle in pentola in questo momento per prepararsi a cogliere le nuove opportunità che dal 1 gennaio 2014 sono già state pubblicate e drenare in tal modo, nei vari settori coinvolti, finanziamenti che siano in grado di ridare ossigeno al nostro Paese e al nostro Mezzogiorno. Per farlo però – ha concluso Patriciello – bisogna essere informati e lavorare in modo sinergico affinché imprese e amministrazioni possano portare a casa preziose risorse per la crescita territoriale attraverso l’elaborazione di progetti credibili e sostenibili tanto dal punto di vista economico quanto ambientale e sociale.

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