Agcom denuncia, sul web vuoti normativi e posizioni dominanti.

Angelo Marcello Cardani, presidente AGCOM, durante la Relazione Annuale Auditel 2019, Camera dei Deputati, Roma, 28 febbraio 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Sette anni di declino per alcuni settori, di sostanziale stagnazione per molti altri, e con solo un paio di indicatori macroeconomici in controtendenza. “Anni difficili” quelli passati da Angelo Marcello Cardani alla guida dell’Agcom, come sottolineato nella sua ultima Relazione annuale al Parlamento. Un periodo, quello tra il 2011 e il 2018, nel quale le telecomunicazioni hanno perso circa un quarto dei ricavi, mentre il settore editoriale è crollato perdendo il 40% del valore economico. Cresce, invece, il peso di Internet, anche se in un contesto non privo di criticità, tra carenze normative e rischio di posizioni dominanti. Dai temi del copyright a quelli dell’identità digitale, fino alle nuove frontiere dell’informazione, sono tanti i punti dolenti toccati da Cardani, che ripercorre il lavoro compiuto “con indipendenza e rigore” nel suo mandato.

“Nel sistema dell’informazione online, e soprattutto nei social network – avverte -, emergono fenomeni di polarizzazione nella formazione dell’opinione pubblica e di disinformazione che possono configurarsi come vere e proprie strategie”. Anche per questo “è essenziale il ruolo del legislatore per salvaguardare il bene pubblico ‘informazione’ e promuovere la cultura. L’occasione degli Stati generali dell’editoria dovrebbe essere colta per muoversi in questa direzione”. Quella del web è una delle sfide per il prossimo settennato (l’attuale terminerà il 26 luglio). Nell’immediato futuro c’è lo sviluppo del 5G, dopo la gara conclusa per l’assegnazione delle bande pioniere che – sottolinea Cardani – “ha costituito un caso di successo unico in Europa”.

Le frequenze sono, però, una risorsa scarsa “la cui contendibilità deve essere regolata con rigore, efficacia e massima trasparenza”. Nel mercato delle tlc serve, inoltre, equilibrio “fra l’esigenza di sviluppare infrastrutture di nuova generazione e quella di mantenere un adeguato livello competitivo del mercato, che si traduce in benessere del consumatore”. (ANSA)

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