Alessandro Mastrocinque confermato alla guida di Cia Campania. La proposta: In Campania l’Expo del Mediterraneo.

Un“Expo del Mediterraneo” con base in Campania per esaltare culture, specialità e produzioni agroalimentari sempre più apprezzate sui mercati di tutto il mondo. A lanciare la proposta al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è il presidente di Cia Campania e vicepresidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani Alessandro Mastrocinque in occasione della 7° Assemblea elettiva regionale tenuta stamattina, mercoledì 7 febbraio, all’Hotel Terminus di Napoli. 

L’area del Mediterraneo – afferma Mastrocinque – si va configurando come zona di libero scambio e spazio unico di produzioni e la Campania, per posizione geografica, scali e tradizioni armatoriale, può svolgere un ruolo determinante nelle attività logistiche e nel trasferimento di know-how e conoscenza. Per questo motivo proponiamo al nostro governatore di  candidare la Campania a creare un grande evento annuale sul cibo, un Expo del Mediterraneo”. 

Qualità: prima in Italia per prodotti certificati. Quantità: metà della produzione del Sud è campano

A fare propria la proposta di Cia Campania è anche il presidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani Secondo Scanavino, presente ai lavori dell’Assemblea. La Campania è infatti la prima regione d’Italia per numero di prodotti agroalimentari di qualità (515), e può vantare 54 marchi a denominazione (DOP, IGP, DOC,DOCG e IGT). E’ inoltre l’unica regione in Italia ad avere due Specialità Tradizionali Garantite, la pizza e la mozzarella. 

Dal punto di vista della produzionela regione Campania vale da sola circa la metà di tutto il Mezzogiorno: il 45% del cibo che dal Sud arriva sui mercati di tutto il mondo è prodotto in Campania, con una crescita del 14 % rispetto all’anno scorso. La Campania è tra le prime regioni per superficie forestale, con un patrimonio naturale e di biodiversità unico nel mondo.

Cia Campania, un sistema di 40 mila soci 

L’Assemblea elettiva regionale ha confermato Alessandro Mastrocinque alla guida dell’associazione agricola per i prossimi 4 anni. Eletto per la prima volta nel 2014Mastrocinque rinnova il suo impegno a capo di un’associazione che conta 40651 soci. In particolare, gli imprenditori agricoli iscritti a Cia Campania sono 18828 (Benevento: 6734; Caserta: 1735; Napoli: 1405; Salerno: 4244; Avellino 4710), i soci pensionati sono 19575 (Benevento: 3063; Avellino: 3060; Caserta: 2755; Napoli: 2315; Salerno: 4543), mentre gli imprenditori giovani aderenti all’Agia – Associazione Giovani della Cia sono 2248. 

Le criticità: Organizzazioni dei Produttori arretrate e Consorzi di Tutela poco rappresentativi 

Nel corso del suo intervento Alessandro Mastrocinque segnala punto per punto le criticità che rallentano la crescita dell’agricoltura regionale, a cominciare dall’arretratezza delle Organizzazione dei Produttori e dalla scarsa rappresentatività dei Consorzi di Tutela. 

In Campania le OP sono una grande criticità, molto frammentate, di piccole dimensione, la maggior parte di carattere familiare e molte sono nate per svolgere funzioni burocraticheVanno create OP che siano strutture economiche operative sui mercati in modo da eliminare pratiche commerciali sleali e ridistribuire in modo equo il reddito nella filiera. Attualmente su 100 euro pagato dal consumatore solo 10 euro restano agli agricoltori

PSR: Ritardi preoccupanti, agricoltori in difficoltà 

Lo stato di attuazione del PSR è preoccupante : la Campania supera appena il 6% della spesa (ultima tra le regioni meridionali) per pagamenti relativi quasi esclusivamente a misure ambientali e  trascinamenti della vecchia programmazione. La situazione è gravissima per i pagamenti delle misure a superficie, dove le imprese aspettano da due anni, per il biologico addirittura tre.  Ancora più grave è l’inefficienza dell’ Ente Pagatore – AGEA, che oltre alla macchinosità ed a regole codici che cambiano continuamente mettendo in difficoltà le regioni ed i nostri CAA, utilizza piattaforme, il SIN,  non adeguate a supportare la gestione delle domande. “Siamo ancora più preoccupati – denuncia Mastrocinque – dopo l’annunciata riforma di AGEA che di fatto non ha cambiato nulla. Chiediamo alla regione di fare una azione comune per chiedere una vera riforma di questo carrozzone, anche minacciando di dotarci di una nostro ente pagatore regionale”.

Aree interne, creare un sottoprogramma per le zone montane 

La Campania è anche tra le regioni più boschive d’Italia con 1/3  della superficie ricoperta da  foreste. Intorno alle nostre foreste e legata una intera economia locale di tante piccole e micro imprese agricole che fanno reddito legate alla montagna, dai tanti prodotti del sottobosco alle castagne, alla legna, alle erbe officinali, alla pastorizia. Purtroppo queste aree si stanno spopolando e non ci sono più giovani,  molti borghi rurali oramai sono a rischio abbandono, per km non sono presenti presidi sanitari, le scuole sono completamente scomparse da piccoli centri, i negozi di bisogni primari si trovano ad ore di distanza. Insomma, intere aree dove non è presente più una economia nemmeno locale, come l’Alto Cilento, l’alta Irpinia, il fortore nel Sannio, il Matese nell’alto casertano.

Anche in questo caso non possiamo rimandare più, bisogna intervenire in modo strategico e integrato per creare le condizioni affinché questi territori si animino di nuovo. Per creare queste condizioni noi abbiamo avanzato la proposta all’Assessorato all’Agricoltura di attivare un sottoprogramma tematico della montagna con al centro le imprese ed i giovani, cioè le attività economiche, siamo sempre convinti che dove si crea reddito si crea vita.

 

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