Contrabbando, GdF sequestra oltre 3,5 tonnellate di sigarette a Cimitile, un arresto.

Dilaga il fenomeno e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta prosegue senza sosta l’attività per il contrasto al traffico di tabacchi lavorati esteri.

Dopo il maxi sequestro di 3,3 tonnellate della settimana scorsa a Pozzuoli, i Finanzieri del Nucleo Mobile del Gruppo di Aversa hanno tratto in arresto un cittadino di nazionalità italiana, T.A. di 56 anni, originario di Cimitile (NA), sorpreso a nascondere sigarette di contrabbando nella propria attività commerciale.

Le Fiamme Gialle, in servizio di pattugliamento nella zona compresa tra le province di Caserta e Napoli, hanno intercettato un furgone e un autocarro IVECO in transito sull’asse stradale ad alta percorrenza Nola – Villa Literno, in direzione Nola, sospettati di trasportare merce illecita.

Gli automezzi sono stati seguiti fino a Cimitile, comune del napoletano, all’interno di un’area commerciale in disuso destinata in passato al confezionamento di ortaggi. La successiva attività di osservazione ha consentito di rilevare un anomalo andirivieni di veicoli dalla predetta area commerciale e, pertanto, i finanzieri hanno deciso di intervenire ed eseguire un’accurata ispezione.

All’interno del comprensorio sono stati rinvenuti i due mezzi parcheggiati colmi di sigarette di contrabbando e un deposito destinato allo stoccaggio del T.L.E.. In totale, le sigarette rinvenute sono state quantificate in oltre 3,5 tonnellate che, qualora immesse sul mercato clandestino, avrebbero fruttato più di 450.000 euro.

Il notevole quantitativo di tabacchi, i due automezzi e l’area commerciale di 2.000 mq. sono stati sequestrati e, così come disposto dalla Procura della Repubblica di Nola, T.A., proprietario dell’immobile, è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari.

Il T.L.E., di provenienza est-europea, è risultato anche questa volta della tipologia “cheap white’” e cioè sigarette non ammesse alla vendita all’interno della Ue perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e, quindi, estremamente nocive per la salute degli ignari consumatori. La vendita illegale di tale varietà di tabacchi è sempre più diffusa, anche perché il loro prezzo, che può essere addirittura più basso di 2-3 euro rispetto ai “pacchetti” tradizionali, in tempi di crisi economica sembra incoraggiare il mercato clandestino, che consente elevati guadagni alle organizzazioni criminali dedite al contrabbando.

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