I 100 anni di Gaetano Gary Smpampanato a Nola.

di Renato Aiello

I centenari sono in aumento in Italia, come confermato dai dati Istat dell’autunno 2017, e in questa folta schiera dal 4 aprile 2018 si è aggiunto anche Gary Spampanato, al secolo Gaetano Spampanato, italoamericano nativo di Nola. Nella giornata di ieri, a 100 anni esatti dalla sua nascita nella cittadina della Provincia di Napoli, il sig. Spampanato è stato festeggiato calorosamente e con grande affetto dagli amici di una vita giunti dagli States (Mr Charles Schiusano e Mrs Kristen Kelly Fisher) e da Sua Eccellenza Monsignor Tommaso Caputo, Arcivescovo Prelato di Pompei e Delegato Pontificio per il Santuario Mariano, che ha ospitato tutti nel Palazzo Arcivescovile.

Durante questa occasione conviviale privata Mons. Caputo ha fatto dono al neo centenario di una dedica personale firmata da Papa Francesco. Il pontefice ha fatto pervenire alla sede arcivescovile di Pompei infatti la sua personale benedizione apostolica a Gaetano Spampanato, stampata e incorniciata, impartita per il “fausto evento” anche ai suoi familiari e ai partecipanti, suscitando notevole commozione nell’anziano signore, cattolico fervente e devoto. Non è un caso il suo legame fortissimo con la festività religiosa più importante di Nola, recentemente dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, la festa dei Gigli, macchine sollevate dai “collatori” nel corso della commemorazione di San Paolino, patrono di Nola e ispiratore di queste strutture di legno, gesso e cartapesta. E non sorprende che Spampanato abbia chiamato il suo unico e amato figlio Paul, in onore del Santo, scomparso giovane purtroppo a seguito di un incidente sul luogo di lavoro nel giorno del Ringraziamento del 1999. “Mio figlio è stato uno dei quattro grandi amori della mia vita insieme a mia madre, vittima del bombardamento alleato su Nola del dicembre 1940, a mia sorella e a una ragazza di cui ero innamorato da giovane e che ho cercato per una vita intera”, ricorda e racconta Gary, che ha vissuto un’esistenza intensa e densissima, piena di eventi, traguardi, alcune gioie ma anche e soprattutto dolori e sofferenze. Oltre alle perdite dei suoi cari, e alla condizione di orfano – il padre morì sul fronte proprio nella disfatta di Caporetto del 1917 -, Gary patì la prigionia inglese durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo essere affondato col suo aereo al largo dell’isola di Malta nel Mediterraneo, all’epoca colonia inglese. Quel giovane aviatore italiano finì in un campo di concentramento africano in Kenya e dovettero passare molti anni prima di poter rivedere casa e i familiari sopravvissuti. Nel 1950 decise così di trasferirsi negli Stati Uniti, dove ha lavorato tantissimo, pur tra le tante, forse troppe, reticenze e ostilità riservate agli italiani immigrati, eccellendo prima all’ONU, dove è stato impiegato per alcuni anni, e poi all’Intrepid Sea Air Space Museum, una portaerei adibita a Museo sul fiume Hudson, nello Stato di New York, dove è stato Chief of Protocol per il resto della sua vita. Una carriera di successo per un italiano di cui andare orgogliosi e orgoglioso delle sue radici e delle sue origini, riconosciuto Cavaliere della Repubblica Italiana al merito nel 2003 dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Uno dei numerosi presidenti con cui si è confrontato Gaetano in quasi 70 anni di attività, tra i capi di Stato italiani in visita nella Grande Mela e i quattro Commander in Chief – questo il titolo conferito al Presidente degli Stati Uniti d’America – Reagan, Bush senior, Clinton e Bush junior (senza dimenticare una breve parentesi col predecessore di Donald Trump, Barack Obama).  Gary Spampanato ama la buona tavola, ha ancora una bellissima voce quando si cimenta nel canto religioso e non conosce affatto il digital divide, in quanto sempre alle prese col personal computer e col suo immancabile tablet su leggio, nella casa di riposo “San  Michele” che attualmente lo ospita a Piano di Sorrento. Generoso e profondamente altruista, a 100 anni compiuti e dopo un secolo di Storia che gli è passata tra le mani, Gary ha ancora spirito d’acciaio, una lucidità impressionante e la devozione speciale che lo lega a Gesù e Maria. E fa ancora conti eccellenti, senza sbagliare calcoli e somme algebriche per l’amministrazione della struttura ospedaliera e ricettiva. Una vita davvero incredibile.