Il jazz incontra il cinema a Palazzo Zevallos Stigliano sabato 28.

Sabato 28 luglio alle ore 18.30 la Fondazione Pietà de’ Turchini e Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano presentano “Quando il cinema ed il jazz s’incontrano…”, il concerto del duo, composto da Andrea Pace al sax e Andrea Zanchi al pianoforte, che reinterpreta le canzoni che sono state il tema delle colonne sonore più famose del cinema di tutti i tempi. La performance chiude la rassegna “All’ora che volge il disio”, che ha alternato gli appuntamenti di jazz a quelli della tradizione musicale e strumentale del territorio, con successo di pubblico e affluenza di turisti.

In “Quando il cinema ed il jazz s’incontrano…” il sax di Andrea Pace e il pianoforte di Andrea Zanchi rileggono brani come “Singin’ in the Rain”, con il testo di Arthur Freed e la musica di Nacio Herb Brown, ma soprattutto l’interpretazione di Gene Kelly nell’omonimo film del 1952. E ancora “Roma nun fa la stupida stasera”, composta da Armando Trovajoli per il “Rugantino” di Garinei e Giovannini nel 1962. “Days of Wine and Roses” e “Moon River”, cantata, quest’ultima, da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” sono i due capolavori della medesima coppia artistica, formata dal compositore Henry Mancini e dal paroliere Johnny Mercer, mentre “Ma l’amore no”, scritta e interpretata da Lina Termini nel 1943, è proposta nell’arrangiamento di Ennio Morricone per “Malena” con Monica Bellucci, diretto da Giuseppe Tornatore. “Playing in Love”, composta da Ennio Morricone, è stata premiata con un Golden Globe per la migliore colonna sonora originale, insieme con gli altri trenta brani che compongono le musiche di “La leggenda del pianista sull’oceano”, il film del 1998 per la regia di Giuseppe Tornatore, tratto dal monologo teatrale “Novecento” di Alessandro Baricco.

E persino “Some day my prince will come” con il testo di Larry Morey e le musiche di Frank Churchill, interpretata dall’attrice italo-americana Adriana Caselotti che diede la voce a Biancaneve nell’omonima pellicola Disney del 1937. Infine “Malafemmena”, di Totò, che ispirò l’omonimo film diretto nel 1957 da Armando Fizzarotti. (ANSA)

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