Il Papa a Napoli: il Mediterraneo è un ponte.

Pope Francis is flanked by Archbishop of Naples, cardinal Crescenzio Sepe, upon his arrival at the Theological Faculty of Southern Italy, in Naples, southern Italy, 21 June 2019. Pope Francis is on a one-day visit to the southern Italian city of Naples to take part in a conference that will discuss the impact of the Apostolic Constitution, Veritatis Gaudium, on theological studies. ANSA/ CIRO FUSCO

Papa Francesco è a Napoli per parte ad un convegno di studi alla facoltà teologica dell’Italia meridionale. Ad accoglierlo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca oltre l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe.

Il Papa è giunto in elicottero al parco Virgiliano e ha raggiunto in auto via Petrarca, destinazione la facoltà teologica dell’Italia meridionale (sezione San Luigi) dove si svolge il convegno di studi Veritatis Gaudium.

Presente all’evento anche il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Gualtiero Bassetti. Ha inviato una lettera al convegno che ospita l’intervento di Papa Francesco anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.

Il Papa invita al dialogo, a considerare il Mediterraneo un “ponte”, evitando “ogni tentazione di chiusura identitaria”. Nel suo intervento alla Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, a Napoli, ha citato “tutti i naufraghi della storia” nel contesto del Mediterraneo ed ha invitato i teologi ad essere “rete” a fare “solidarietà”.

“Ora che il cristianesimo occidentale ha imparato da molti errori e criticità del passato, può ritornare alle sue fonti sperando di poter testimoniare la Buona Notizia”. La teologia “può aiutare la Chiesa e la società civile a riprendere la strada in compagnia di tanti naufraghi, incoraggiando le popolazioni del Mediterraneo a rifiutare ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria”. Chiusure che “si alimentano e crescono con le paure”.

“Con i musulmani – ha aggiunto – siamo chiamati a dialogare per costruire il futuro delle nostre società e delle nostre città; siamo chiamati a considerarli partner per costruire una convivenza pacifica”. (ANSA)