In Campania il disagio abitativo non si risolve con il ripristino delle facciate dei fabbricati. L’Alleanza delle Cooperative Italiane della Campania contesta il mancato confronto ed i contenuti del provvedimento regionale.

L’Alleanza delle Cooperative Italiane della Campania, attraverso i propri rappresentanti del Settore Abitazione (Aldo Carbone -AGCI, Antonio Gesummaria –Confcooperative, Mario Mosella -Legacoop), esprime il proprio forte disappunto per l’adozione da parte della Giunta Regionale,  di contenuti programmatici non adeguati alle reali esigenze del disagio abitativo, nel programma denominato “Rigenerazione urbana territoriale – politiche abitative”.

Adottare tale deliberazione, incontrando solo i costruttori e i sindacati degli Inquilini, senza alcun confronto con la rappresentanza delle cooperative  che, negli anni, hanno dato risposta al bisogno di casa di migliaia di cittadini, ci sembra un’incongruenza cui non riusciamo a trovare risposta.

L’atteggiamento è ancora più inspiegabile, se si pensa che gli interventi sull’Edilizia Residenziale Sociale in Campania sono assenti da oltre venti anni. Meglio sarebbe stato, secondo le cooperative, prima di adottare, la delibera 263/2019, di analizzare i dati del disagio abitativo nella Regione Campania, dai quali emerge una domanda variegata alla quale, ovviamente, si deve rispondere in modo articolato e con programmi pluriennali ed integrati.  Solamente alcuni dati statistici, resi noti nel 2019, evidenziano che il 75% dei giovani vive in coabitazione con i genitori, a dimostrazione della difficoltà di accesso alla prima abitazione sul mercato libero, sia in locazione, che in proprietà.

Per l’Alleanza delle Cooperative Campania è evidente che il provvedimento regionale prodotto, nega a questi ceti sociali, qualsiasi sostegno e soluzioni per consentire loro l’accesso alla prima casa, anche in presenza di strumenti urbanistici che prevedono la destinazione di aree per l’Edilizia Residenziale Sociale. Per quanto riguarda i costi convenzionali degli alloggi si è approvato un provvedimento, condiviso sempre solo con costruttori e sindacati degli inquilini che determina un significativo aumento rispetto al 2014, in presenza di un incremento dell’inflazione irrilevante. Questo anomalo aumento dei costi provoca maggiori esborsi da parte della Regione Campania a danno di una maggiore platea di interventi. Il provvedimento regionale che focalizza la nuova programmazione su manutenzione e valorizzazione ambientale ed energetica, dei soli edifici pubblici, ci sembra sia necessaria ma assai riduttiva rispetto ad un progetto più ampio e differenziato per dare soluzioni a chi non può accedere all’iniziativa privata. Stupisce altresì che nel testo programmatico, non si faccia perno anche sull’ utilizzo della recente ripartizione nazionale dei residui fondi assegnati alla Campania della legge 457/78 (del Piano decennale Casa) di 21 ml di Euro specificamente destinate a tali finalità e dei 286 milioni di Euro del POR-FERS 2016-20120a rischio perdita per  sviluppare azioni di riqualificazione e rigenerazione  urbana  sostenibile per le 19 città grandi e medie della Campania, ove si riscontra il maggiore disagio abitativo.

Alla luce di quanto sopra evidenziato, e nonostante ulteriore richiesta, la Regione ha negato qualsiasi confronto. L’Alleanza delle Cooperative assumerà tutte le azioni giuridiche e politiche, a tutela dei propri associati, tese ad impedire l’attuazione di quanto deliberato dalla Giunta Regionale.

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