Italian movie Awar, la serata di Carolina Crescentini.

Protagonista della quinta serata di Italian Movie Award a Pompei l’attesissima Carolina Crescentini.

Motore, ciak, azione: nel pomeriggio di ieri, giovedì 2 agosto, la sede del Comune di Pompei si è trasformata in un set cinematografico grazie agli studenti dell’Italian Movie Master 2018, che si sono suddivisi i compiti dei diversi componenti di una troupe cinematografica, dal regista al direttore della fotografia, dal tecnico delle luci al fuochista, e si sono divertiti a riprendersi a vicenda mentre recitavano delle brevi scene nel cortile del Municipio. A guidare i futuri cineasti c’erano Riccardo De Santis di Panatronics S.r.l. e il fondatore di digitalcinemacrew.com Antonio Azzurro, che hanno spiegato loro come usare una macchina da presa RED e hanno messo a disposizione le loro conoscenze e le loro competenze per trasformare questa quarta giornata di corso in un’esperienza indimenticabile.

Carolina Crescentini presenta al pubblico di Pompei A casa tutti bene, l’ultimo successo di Gabriele Muccino. “È un regista che ti stritola e ti dirige come un direttore d’orchestra. Il primo obiettivo è non deluderlo mai. A lui mancava l’Italia. Abbiamo vissuto due mesi intensi e siamo diventati una grande famiglia. Ci sentiamo ancora tutti i giorni, abbiamo una chat chiamata gli Ischiantati. Sul set ho conosciuto Sandra Milo, una donna divertente, generosa, accogliente, bella”.

Intervalla il suo ricordo dell’esperienza straordinaria di A casa tutti bene, una saluto video a sorpresa del collega Massimiliano Gallo, conosciuto ai tempi di Mine vaganti, ora suo compagno di set nella serie Rai I bastardi di Pizzofalcone, in uscita a ottobre.

Il 9 settembre su Rai 3 la vedremo nei panni di Krizia, un progetto di 4 documentari su donne importanti del Novecento. “Ho scoperto una donna forte, interessante, eccentrica”.

La sua idea di Futuro? “Una proiezione del proprio sguardo, che si crea dal presente. Il cambiamento è adesso. Il futuro che voglio io è di tolleranza e solidarietà. Impariamo a prendere in giro i pregiudizi”.

Cosa pensa del movimento #MeToo e quali conseguenze possono derivare dal caso Brizzi? “Io con Fausto Brizzi ho debuttato e mi sono trovata benissimo, con me si è comportato bene. #MeToo è un movimento di portata mondiale e fondamentale, perché la società è ancora profondamente maschilista, nel privato e sul lavoro. Sul fronte delle molestie, so che l’unica cosa certa è che una legge che lasci solo 6 mesi di tempo per denunciare è una legge che sottovaluta la componente psicologica di una violenza e che non aiuta le vittime”.

Segue un ricordo commosso di Giorgio Faletti, con lei sul set di Cemento armato, e il racconto di alcuni dei personaggi che l’hanno messa più in discussione, come quello di Hélène nel film per la tv Max e Hélène sulla Shoah. Il teatro le è rimasto nel cuore e vorrebbe tornarvi: ricorda con intensità l’esperienza a Napoli di Dignità autonome di prostituzione , ora divenuto un format.

Il finale è in musica. Per lei, “una dipendenza assoluta, credo che sia la sintesi di tutte le arti”. Le canzoni del cuore? Paranoid Android dei Radiohead, Hotel California degli Eagles e Quello che siamo diventati del compagno, Francesco Motta, presente alla serata.

 

Carolina Crescentini ha ricevuto il Premio Italian Movie Award dal Presidente e Direttore del Festival Carlo Fumo.