Le auto a Napoli? Più numerose e vecchie che nel resto d’Italia.

In auto a Napoli? Armatevi di pazienza. È questa la fotografia che arriva dall’analisi comparata di alcune statistiche che hanno preso in esame la situazione sulla circolazione stradale nella nostra provincia, da cui emergono una serie di criticità che vanno dalla perdita di tempo a quella economica, dai danni all’ambiente ai rischi per la sicurezza.

Traffico a Napoli, aumento preoccupante. Iniziamo dalla recente ricerca condotta dalla nota azienda TomTom, che con il suo Traffic Index Report ha rivelato che il traffico a Napoli causa ogni anno un incremento del tempo complessivo di viaggio del 31 per cento. In pratica, questo significa che chi guida veicoli commerciali, ad esempio, perde sulle strade 31 minuti in più al giorno, che si trasforma in una perdita d 3,83 euro al giorno. Secondo il commento del Sales Director di TomTom Telematics Italia, Marco Federzoni, “negli ultimi 8 anni, la situazione del traffico a Napoli è rimasta abbastanza stazionaria; tuttavia resta alla 46a posizione della classifica mondiale delle città più congestionate e la quarta città più trafficata in Italia, con dati davvero preoccupanti. C’è una chiara esigenza di superare la sfida del traffico per riappropriarsi delle ore perse”.

La classifica del traffico in Italia. Il report fornisce anche indicazioni interessanti sui momenti peggiori per mettersi al volante a Napoli, individuati nel martedì mattina (nella fascia compresa tra le 8 e le 9 del mattino) e nei pomeriggi di mercoledì e giovedì (in modo particolare nell’ora tra le 18 e le 19), quando l’aumento del tempo passato bloccato nel traffico raggiunge picchi del 57%. Ancora peggio va agli automobilisti di Sicilia (con tre città come Palermo, Messina e Catania che, insieme, generano un valore di 75 milioni di euro in ore perse nel traffico durante il 2015), nonché di Roma e Milano, che guidano anche la classifica delle ore perse.

Danni all’ambiente, alla salute e al portafogli. Secondo TomTom, dunque, il tempo è davvero denaro, almeno su strada, e difatti il traffico costa in totale, alle aziende delle 14 città italiane più congestionate, un danno di circa 560 milioni di euro all’anno, che si aggiunge ai problemi legati alla salute a causa dello stress e dell’inquinamento. Nella nostra città, poi, c’è anche un altro fattore che moltiplica gli effetti negativi della circolazione: a Napoli, infatti, “si contano 4500 veicoli per chilometro quadrato a fronte dei 3800 di Milano e i 1500 di Roma”, come ha dichiarato l’assessore comunale alla Viabilità, Mario Calabrese.

Auto vecchie e incidenti. Alla maggior densità di automobili d’Italia fa sponda anche un altro dato poco confortante, quello legato all’avanzata età delle auto in circolazione a Napoli: “Oltre il 50 per cento è di una categoria inferiore a euro 2 e quindi ha oltre 20 anni. Questa stessa tipologia di mezzi costituisce solo il 30 per cento per il parco circolante nazionale”, spiega ancora Calabrese. Non stupisce del tutto, allora, che sono in crescita i numeri degli incidenti avvenuti nel 2015 a Napoli, saliti a 4.872 (+2,4 per cento rispetto al 2014), anche se per fortuna sono in calo le morti (86, -6,5 per cento dell’anno precedente).

Non dimenticare gli pneumatici. Altro punto critico sono gli pneumatici, un elemento spesso sottovalutato in chiave sicurezza: infatti, a Napoli circola almeno un 14 per cento di vetture che presentano battistrada di spessore inferiore al regolare, ovvero le gomme lisce che non a caso sono la prima causa di tamponamento in tutta Italia. E se cambiare l’auto (o città in cui guidare) rappresenta una possibilità remota, molto meno oneroso è acquistare un nuovo treno di pneumatici per guidare con maggior tranquillità: in questo, il supporto migliore è quello offerto dal portale Euroimport Pneumatici, con la sua vasta scelta di prodotti, sia in versione “estiva” che in quella invernale, segmento in cui si lascia preferire la gomma Nokian WR D4, uno dei modelli più affermati e apprezzati del momento, ideale per chi si muove in tragitti montani in questo periodo di freddo e neve.

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