Legalità, cittadinanza e pari opportunità come beni comuni, l’incontro al Levi Montalcini di Afragola a cura della Commissione Regionale Pari Oppurtunità

Ieri martedì 19 febbraio 2019  presso l’Auditorium dell’Istituto Rita Levi Montalcini di Afragola (Na), la Sottocommissione Diritto alla città, politiche urbane e beni comuni nell’ottica di genere della Commissione Regionale Pari Opportunità ha concluso il suo progetto formativo “Legalità, cittadinanza e pari opportunità come beni comuni”.

Attraverso questo progetto, articolato in tre incontri, la Commissione Pari Opportunità della Regione Campania ha ritenuto di fondamentale importanza investire su itinerari di educazione alla legalità, alle pari opportunità e di apprendimento alla cittadinanza,  intesi come laboratori aperti e partecipati in cui poter ragionare con gli alunni e le alunne, sulle rappresentazioni e sul significato di concetti come diritti e legalità, e in cui attivare percorsi orientati a far maturare, anche attraverso sperimentazioni ed iniziative concrete, la coscienza civile e la partecipazione.

Nei primi due incontri il Comitato Scientifico, costituito dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità Natalia Sanna e dalle Componenti Maria Lippiello, Angelina Acampora e Maddalena Vitalone, attraverso relazioni specialistiche, ha trasmesso agli alunni e alle alunne alcuni spunti di riflessione su molteplici argomenti quali bullismo, atti di vandalismo, discriminazione, mafie, pari opportunità, accoglienza.

Il percorso formativo ha inteso supportare gli alunni nella costruzione di una coscienza civica, a divenire cittadini  responsabili, educando alla responsabilità, alla parità e alla cittadinanza. È emerso il grande interesse dei ragazzi rispetto ai temi trattati e la loro risposta è stata puntuale e approfondita. Ogni alunno ha dato il suo prezioso contributo, facendo emergere l’entusiasmo, la freschezza e la determinazione tipica dei ragazzi, rispetto a temi davvero pesanti quali quello dell’immigrazione. Si è parlato dei muri costruiti nel passato, muri che apparentemente sono stati abbattuti, muri che vengono costruiti idealmente e materialmente ancora oggi. Si è toccato il tema del bullismo e l’emarginazione del diverso, ma a volte semplicemente di colui che viene preso di mira anche senza motivo, e si ritrova solo contro il gruppo. Si è parlato di mafie, ricordando la lotta alle mafie da parte di coloro che hanno dato la propria vita, per la libertà degli altri, per conquistare un paese migliore per i propri figli, per le generazioni future.
L’incontro conclusivo di ieri, dopo i saluti istituzionali di Natalia Sanna, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Campania, della Dirigente Scolastica Carmela Marchese, attraverso le ricche relazioni della referente della Sottocommissione diritto alla città, politiche urbani e beni comuni nell’ottica di genere Maria Lippiello, della Psicologa, Psicoterapeuta e Criminologa Chiara Esposito, del Volontario Internazionale Luca Basile, del Tenente Colonnello dei Carabinieri Sezione Investigazioni Scientifiche di Napoli Giuseppe Peluso e dell’Appuntato Scelto Giovanni Riccardo dei Carabinieri Sezione Investigazioni Scientifiche di Napoli che hanno simulato la scena del crimine e descritto tutte le azioni che si intraprendono per identificare i colpevoli di un crimine attraverso l’analisi e lo studio delle tracce reperite sul luogo del crimine, si è entrati nel cuore dell’iniziativa, che ha sottolineato il ruolo della scuola quale presidio di legalità e democrazia, una scuola che si pone come modello di coesione sociale e  aggregante. È emersa l’importanza della responsabilità come condizione indispensabile per la legalità ed è stato ribadito il desiderio di giustizia e legalità con le piccole e quotidiane pratiche di responsabilità. Il cuore del messaggio donato da tutti gli intervenuti è stato incentrato sul concetto di noi alternativo a quello di io, è stato caratterizzato dall’invito ad un impegno a favore degli altri, perché il noi vinca e diventi una forza etica.
Particolarmente significativa è stata la riflessione sul significato del concetto di legalità, da intendere non come un valore in quanto tale, ma come uno strumento per difendere la giustizia e la dignità di ogni persona. Non è mancato in nessuno degli interventi un passaggio sulla Carta Costituzionale ed il messaggio secondo cui se venisse applicata fino in fondo sarebbe l’antidoto migliore all’evasione e alla criminalità organizzata, alla disuguaglianza, perché la legalità si basa sull’eguaglianza.
Gli alunni dell’Istituto molto attenti alle tematiche trattate, hanno rivolto agli intervenuti molte domande a cui è stato risposto con  scrupolo e attenzione. La giornata, intensa anche sul piano emozionale, si è conclusa con la testimonianza toccante di Alessandra Clemente, persona dal grande carisma e figlia di Silvia Ruotolo vittima innocente della camorra, che ha trasmesso con forza la voglia di gridare il bisogno di vivere in un mondo più giusto in cui prevalga l’amore ed il rispetto per gli altri.
Gli alunni hanno fatto un’esperienza che favorisce lo sviluppo di una consapevolezza più profonda, una coscienza civica, quel modus operandi  che permette l’interiorizzazione di un valore. Legalità è certamente rispetto delle regole ed è rispetto di se stessi e degli altri ma è anche un habitus, un atteggiamento che indica la direzione valoriale da seguire entro una cornice che implica orientamento etico al bene comune.