Il raduno annuale del Coisp, il segretario Maccari: non siamo noi agenti quelli pericolosi.

franco-maccari-segretari-generale-coispRispetto, memoria, libertà, democrazia, giustizia, solidarietà, condivisione, coesione. Le parole chiave di questa indimenticabile edizione del Raduno Annuale del Coisp, hanno mostrato in tutta la loro importanza il valore di principi che, come pilastri incrollabili, hanno fondato il Sindacalismo nella Polizia di Stato e ancora, in una famiglia che si chiama Sindacato Indipendente di Polizia, continuano a ispirare l’azione diuturna a tutela dei colleghi.

Principi che si potevano leggere nei volti e ascoltare nelle parole dei tanti ospiti che hanno arricchito un appuntamento che si è snodato nel corso delle ore, volate via al ritmo delle sorprese e dei momenti di commozione susseguitisi senza sosta, in una cornice fatta da centinaia di rappresentanti ed appartenenti al Coisp, giunti da tutta Italia per ritrovare, come ogni anno, il calore e l’autenticità che solo un momento conviviale del genere sa dare.

Principi che sono stati esaltati, uno alla volta, dalle testimonianze tanto diverse quanto preziose che il Segretario Generale, Franco Maccari, è riuscito a racchiudere in un tutt’uno straordinariamente variegato. Ospiti istituzionali, politici, professionisti, e persone sconosciute che tutta l’Italia, però, ha ormai imparato a conoscere per quello che hanno saputo, loro malgrado e nella tragedia, trasmettere agli altri. E proprio Maccari, padrone di casa e ideatore di una manifestazione possibile, però, solo grazie al volenteroso impegno di tante persone che hanno mosso una macchina organizzativa imponente, ha tenuto il timone dell’evento, apertosi doverosamente con le note dell’Inno nazionale, conducendolo attraverso un’alternanza di momenti di ilarità, di serietà, di commozione, di allegria.

Altissimo e duplice il messaggio recato da rappresentanti Istituzionali del calibro dell’ex Vice Capo della Polizia, il Prefetto Nicola Izzo, e dell’ex Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, allo stesso tempo custodi del più alto senso delle Istituzioni e di quel senso del rispetto che sono fondamento del credo degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, ma anche protagonisti delle prime e più significative pagine del sindacalismo all’interno del Corpo.

“Un sindacalismo che è sinonimo di libertà e di democrazia, ma che oggi troppo spesso viene messo da parte come fosse un fastidio” ha detto amaro Pecoraro. E sulla stessa lunghezza d’onda, certamente, anche l’intervento del Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento, Tommaso Ricciardi, presente assieme ad altri numerosi rappresentanti dell’Amministrazione, fra i quali numerosi Questori ed anche vari Funzionari delle altre Forze di Polizia, tra i quali Marco Agostini, Comandante della Polizia Municipale di Venezia. Forte e particolarmente sentito il messaggio di esponenti politici ma, soprattutto, amici del Coisp come Carlo Giovanardi e Maurizio Gasparri, che hanno posto l’accento proprio sul valore della storica collaborazione della politica con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Mentre è toccato a Magdi Cristiano Allam toccare un altro dei temi caldi che interessano le Forze dell’Ordine, quello dei flussi migratori di massa che stanno travolgendo un paese come l’Italia “che -ha significativamente commentato il politico- è l’unica folle nazione che paga per farsi invadere!”

Ed anche nel campo della politica e dei rappresentanti istituzionali sul territorio la serata ha potuto annoverare numerosissime altre presenze, tra cui quella di Marco Stradiotto, Ugo Bergamo, Roberto Marcato, Giovanni Brunello, e svariati Consiglieri regionali e Comunali del Veneto.

Ma anche tutti gli altri numerosi ospiti della serata hanno lasciato un’impronta indelebile con i loro interventi, tutti contributi fatti anzitutto con il cuore, da persone che sono prima di ogni altra cosa amici del Sindacato Indipendente e ne hanno condiviso battaglie e convinzioni.

Amici che hanno saputo anche regalare momenti di dolcezza, come è stato nel caso delle bellissime esibizioni del soprano Teresa Cardace, o di Emilio Barone, cui il Coisp in Calabria fa da storico partner nel suo strenuo impegno a favore della sicurezza stradale intrapreso a seguito del drammatico incidente che gli ha portato via un figlio.

O momenti di particolare allegria, ironia e persino di grande tenerezza, come nel caso degli interventi dei colleghi oramai alle prese con il “congedo permanente” come ha voluto simpaticamente descrivere Maccari il loro andare in pensione, quando ha chiamato accanto a se Giorgio De Luca ed Alberto Vario, già fondatori del Coisp, ed anche Roberto Travan, Mauro Tronchin e Piergiorgio Dal Col. O, ancora, presenze che hanno ricordato a tutti il consistente contributo di crescita e formazione che il Coisp sa dare, come nel caso dell’attività di cui è stato protagonista il collega Massimiliano Acerra, che ha saputo porre nella giusta prospettiva di legittimazione e, purtroppo, di vero e proprio ineludibile bisogno, il ricorso dei Poliziotti al doppio lavoro. E le attività costanti ed instancabili del Coisp hanno fatto da sfondo all’intera manifestazione, poichè nel corso della serata scorrevano su grandi schermi dove erano proiettate le immagini delle iniziative portate avanti dal Sindacato negli ultimi mesi, e che hanno al centro sempre e solo lui: il Poliziotto, il collega, l’individuo che veste quella divisa così tanto maltrattata, in ogni modo, in ogni sede, anche e soprattutto con l’indifferenza, con la superficialità, con un autoritarismo pericolosamente diretto contro la voce della Categoria.

Non a caso a rappresentare, purtroppo, questo continuo ed ingiustificabile accanimento contro le Forze dell’Ordine, e la strenua resistenza del Sindacato Indipendente, il Coisp ha voluto accogliere con un significativo calore Fabio Tortosa e Antonio Adornato, letteralmente crocifissi per aver espresso semplicemente il proprio libero pensiero di cittadini su facebook, i primi di una serie di colleghi Poliziotti, ma anche Carabinieri, finiti ciascuno in un guaio diverso e tutti sostenuti con la stessa convinta solidarietà, a partire da Mario Placanica, colui il quale rappresenta, ormai storicamente, il Tutore della sicurezza distrutto in tutto e per tutto per aver fatto solo il proprio dovere e nonostante che qualcuno abbia attentato alla sua stessa vita.

Passando per Alessandro Casu e Davide Caporale, i due Carabinieri accoltellati in servizio ed adesso persone offese al processo in cui il Coisp è costituito parte civile al loro fianco. Ma anche per Francesco Agostinetto ed Andrea Rosteghin, Poliziotti che hanno dovuto attendere un tempo irragionevolmente ed insopportabilmente lungo per riuscire a tirarsi fuori dall’inferno giudiziario in cui sono finiti a causa del loro ruolo, esattamente come Giovanni Scarpa, che con una vicenda personale che segna certamente il record dell’indegnità di un sistema giudiziario di un paese che voglia dirsi civile, ha dovuto attendere 33 anni per riabilitare se stesso e la sua divisa dopo essere finito nella trappola della ritorsione e del complotto di cui così tanti Servitori dello Stato restano vittime.

Storie, le loro, che sono esempi tristissimi di un gravissimo capovolgimento della realtà, in cui troppo spesso i carnefici vengono giustificati e poi addirittura onorati quasi fossero esempi da seguire invece che persone che hanno commesso dei reati, mentre le vittime vengono messe da parte, presto dimenticate, calpestate e, in qualche caso, chiamate anche a pagare colpe inspiegabili.

Storie che testimoniano quanto indispensabile sia non retrocedere mai nella difesa del collega e dell’intero Corpo di Polizia, e che, in un modo o nell’altro, si sono incrociate con quella di un Sindacato Indipendente che ha superato la barriera dell’ovvio nell’impegno di rappresentatività arrivando fin dentro alle aule di moltissimi tribunali, anche e soprattutto grazie all’impegno profondamente coinvolto ed alla straordinaria professionalità. di esperti del diritto come gli avvocati Mario Bacci, Giampaolo Bevilacqua, Giorgio Carta, Giuseppe Salvatore Cutellè, ed Eugenio Pini.

Ma il Coisp è da sempre schiarato a favore delle Vittime, e la consueta e folta partecipazione al Raduno dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), con in testa il suo Presidente Mirko Schio, ne è stata solo una delle conferme. Ma conferme strazianti sono state anche le testimonianze di tanti protagonisti di situazioni tutte diverse ma tutte ugualmente ingiuste e tutte, purtroppo, caratterizzate dalla scarsa attenzione riservata alle Vittime o addirittura dalla loro criminalizzazione.

Dalla sorella di Massimo Impieri, anch’ella giovane Poliziotto come il fratello rimasto falciato ed ucciso da un’auto pirata mentre soccorreva un automobilista in strada; a tutti i protagonisti della drammatica vicenda che ha visto finire sotto accusa Graziano Stacchio, il benzinaio indagato per aver sparato contro dei rapinatori per salvare la giovane commessa di una gioielleria uccidendo un ladro; passando per la sorella di Vincenzo Curtale, il 41enne che ad agosto è morto annegato dopo aver salvato due bagnanti; fino all’apice, la presenza della vedova di Anatolij Korol, il 38enne, ucraino, operaio edile precario, intervenuto per tentare di sventare una rapina e rimasto tragicamente ucciso, accompagnata da Giovanni Panico, il suo datore di lavoro che dal giorno della tragedia non l’abbandona mai. Momenti ad alta tensione emotiva, momenti di riflessione importanti, seguiti anche da una parte della stampa che da tempo dedica la propria attenzione alle attività e alle motivazioni del Coisp, dal Direttore del Tempo, Gian Marco Chiocci, alla Giornalista di Panorama, Nadia Francalacci, a Enrico Catalano, da sempre impegnato a dare il giusto risalto all’attività storica della Polizia, passando per la Responsabile dell’Ufficio stampa nazionale del Coisp Olga Iembo presente con Antonio Capria e fino a Roberto Poletti, inviato della trasmissione diretta da Paolo del Debbio, “Quinta Colonna”, presente con la troupe che proprio dalla sede del Raduno ha realizzato la diretta su Rete 4 nel corso della puntata dedicata alla Sicurezza ed ai tagli al Comparto.

A tutti questi ospiti ed amici che si sono susseguiti al microfono, nessuno escluso, il Coisp ha riservato un pensiero speciale, con premi che sono stati il riconoscimento di un rapporto di stima e di vicinanza prima ancora che apprezzamento del contributo di ciascuno di loro nella vita del Sindacato Indipendente. Così la serata è trascorsa densa ma rapida, sotto lo sguardo attento e coinvolto dei vertici dell’Organizzazione Sindacale presenti in sala, il Presidente Marcello La Bella, i Vice Presidenti Carmine Fioriti ed Antonio Tozzi, il Segretario Generale Aggiunto Domenico Pianese, i Segretari Nazionali Sergio Bognanno, Lucio Spollon, Mario Vattone, i Responsabili del Coordinamento tecnico, Giuseppe Brugnano, Fulvio Coslovi, e Riccardo Mattioli, “vero cuore pulsante – li ha definiti orgogliosamente Maccari – di un Sindacato inarrestabile”.

Ma anche un numero incredibile di Segretari Regionali e Provinciali giunti da ogni provincia d’Italia con altri Quadri Sindacali. “Un Sindacato che mai come in questo momento storico – ha aggiunto il Segretario Generale – sentiamo utile, indispensabile per garantire ai colleghi un reale baluardo che li tuteli e li sostenga, in un generale contesto in cui, di continuo, l’autorevolezza, anzi un ingiustificato autoritarismo, e la severità della nostra Amministrazione paiono tutti assurdamente diretti contro di noi invece che contro quelli che da sempre le Forze dell’Ordine combattono e devono combattere. Come se quelli pericolosi fossimo noi, come se la guerra dovessimo farla in casa invece che contro le storture e le brutture di una società in cui i cittadini si sentono sempre più impauriti e soli, proprio come i singoli Poliziotti italiani costretti ad aver sempre più paura di svolgere il loro amato lavoro, e non più e non tanto per la possibilità di beccarsi una pallottola! Occasioni come questo Raduno – ha concluso Maccari – ci consentono di ripercorre e di ricordare chi siamo, da dove veniamo, come agiamo e perché lo facciamo. Perché siamo nati, perché c’è stato bisogno di noi, e perché, purtroppo, pare essercene sempre più bisogno. Ma più bisogno ce ne sarà, più noi saremo qui, senza arretrare di un passo”.

 

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