Rete Pro Vita e Famiglia contro il gay pride a Pompei: non passi davanti al Santuario della Madonna.

Sabato 30 giugno in Piazza Bartolo Longo a Pompei, dinanzi la Basilica della Beata Vergine del Rosario, sfilerà il carrozzone variopinto del Gay Pride organizzato dalle associazioni omosessual-omosessualiste come Arcigay e I Ken e sostenuto da sindacati di base, Partito Democratico, Dema, Leu e movimenti antagonisti.
Il corteo sfilerà proprio dinanzi al Comune, dal quale il Sindaco Pietro Amitrano si è subito affrettato nei mesi scorsi a garantire patrocinio morale ed economico e non ha mosso un dito per impedire l’offesa al luogo sacro del passaggio del corteo carnevalesco proprio dinanzi al Santuario della Beata Vergine del Rosario.
Intanto, le principali associazioni pro life e family della Campania si sono riunite sotto la sigla Rete Pro Vita e Famiglia ed hanno organizzato qualche sabato fa un volantinaggio con Gazebo informativo nel corso del quale sono stati distribuiti ai fedeli che affollavano la Piazza volantini informativi su cosa sia in realtà un Gay Pride con tanto di foto blasfeme che ritraggono le nudità che si possono osservare nel corso di simili manifestazioni, sollevando critiche alle Autorità competenti per aver autorizzato quel percorso che consentirà al corteo di sfilare proprio dinanzi alla Beata Vergine del Rosario.
La Rete Pro Vita e Famiglia ha deciso di invitare tutti i fedeli a raccogliersi in preghiera sul sagrato della Basilica di Pompei a partire dalla mezza mattinata (dalle ore 12,00 in poi) per recitare un Santo Rosario come testimonianza pacifica del buon senso che avrebbe dovuto animare le Autorità preposte nelle scelte, impedendo una simile offesa alla Città Mariana di Pompei.
Nel contempo, la Rete Pro Vita e Famiglia auspica fino all’ultimo un ripensamento da parte del Sindaco e del Questore di Pompei e da parte del Prefetto di Napoli affinché apportino una modifica al percorso della manifestazione lgbt impedendo il transito dinanzi al luogo di Culto, ove per altro è imposto il Silenzio da parte delle Autorità religiose, che verrà ovviamente violato impunemente dalla musica volgare e assordante e dal chiasso che accompagnano solitamente questo tipo di sfilate dell’orrido e del cattivo gusto.