Successo al di sopra d'ogni aspettativa per “Caravaggio… ragnatela a luci e ombre”.

Gran successo per “Caravaggio… ragnatela a luci e ombre”, il lavoro di Maurizio Merolla a completamento della trilogia di spettacoli realizzati dall’attore e regista, che dopo “Maria D’Avalos – Il Principi Carlo Gesualdo:…Delirio di un amore antico” ed “il Principe Raimondo Severo….Sansevero, noli me tangere”,   ha chiuso questa sua nuova parentesi di successi recitando l’ultimo -quadro- de la Compagnia Teatrale degli Eventi, con l’organizzazione di Antonello Di Martino, riuscendo nell’intento di restituire alla Sala del Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace di Napoli, un set per per la rappresentazione di “Millarcum…la trilogia”, rievocazioni storiche in costume su fatti di cronaca accaduti a Napoli nello antico tempo, su testi di Ilio Stellato.

Favoloso, meraviglioso e scenografico, da strepitoso successo l’ultimo spettacolo dedicato a Caravaggio, che dopo l’anteprima verrà replicato il 20 e 21 Dicembre con spettacoli feriali alle ore 21.00 e festivi alle ore 18.00; info, calendario  e prenotazione obbligatoria : www.manievulcani.it; info@manievulcani.it – eventi2000@libero.it; tel. 081 5643978 – 340 4230980, WhatsApp 331.5012768

Immersi nella Storia, potrete incontrare Caravaggio (col suo sfregio in fronte) nel suggestivo ricordo della sua ultima notte a Napoli, una sera del luglio di 4 secoli fa.

Sarà una rievocazione storica con: Maurizio Merolla – Liliana Palermo – Ciro Grano – Antony Delle Donne – Fedele Canonico – Susanna Mendoza – Jahela Pinto – Luigi Farinelli e la partecipazione occasionale di Giovanni Merolla. Accompagnamento musicale: Andrea Sensale e Giancarlo Sanduzzi.

Lo spettacolo con la regia di Maurizio Merolla: Caravaggio…”ragnatele ed ombre” vuole raccontare una sera di luglio del 1610 quando Caravaggio si imbarca a Napoli e parte, per correre incontro ad una vita migliore, al perdono del Papa, alla gloria per le sue pitture, ed invece…..

Una Pièce (tipo di botte utilizzata in Borgogna per l’invecchiamento del vino), fortemente evocativa per immagini, suoni e affabulazioni posta al centro delle scene come arredamento ricorda la “Taverna del Cerriglio” di recente riaperta nel suo luogo storico, nei pressi di Piazza della Borsa a Napoli, più o meno uguale a come era agli inizi del 1600, locanda a quel tempo famosa e malfamata allo stesso tempo, dove si trovava buon cibo, buon vino ed anche qualcos’altro e che unitamente a nobili, artisti, poveri e soldati, ha visto ai suoi tavoli anche Giambattista Della Porta, Giambattista Basile, Carlo Celano e tanti altri celebri artisti e scrittori e che venne frequentata da Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Anche l’ultimo  spettacolo di “Millarcum”, che prevede lo svolgimento di rappresentazioni in location ambientate proprio nei posti dove i personaggi, in carne ed ossa, amarono e soffrirono lasciando le pietre, gli spazi e le cose impregnati delle loro umane palpitazioni con l’intento  di celebrare la memoria dei luoghi della nostra città ha ottenuto un grande successo sin dalla sua prima serata coniugando il piacere per la ricerca e la riscoperta di siti monumentali attraverso un viaggio extrasensoriale ed interattivo con lo spettatore.

A Maurizio Merolla attore e regista della sua ultima opera “Caravaggio… ragnatela a luci e ombre” che ha trasportato gli spettatori in una dimensione di forte carica evocativa, restituendo una verità scomoda e celata sulla misteriosa fine dell’uomo e del genio di Michelangelo Marisi detto il Caravaggio, abbiamo rivolto, a termine spettacolo, alcune domande alla quali lui ha  risposto iniziando dal darci ulteriori chiarimenti sulla rappresentazione vista: “Roma era molto importante a quell’epoca e siccome la città papalina aveva una licenziosità particolare perchè chiaramente prediligeva quella che era la vita mondana e libertina, però poi la condannava., ecco che ritroviamo  lo stesso Caravaggio che era frequentatore di questa vita lasciva, piena di vizi, di perdizione. Quindi le taverne napoletane sono un espediente per portare a Napoli l’indotto  delle belle donne romane che si spostavano dove nella capitale c’era una libertà maggiore e si recavano dove c’era anche un movimento diverso come a Napoli perchè c’era il porto, e poi Napoli, essendo anche un crocevia già nel 1600 di quello che era il mercato europeo delle navi, dei commerci, faceva registrare  anche un mercato più fiorente di prostituzione e questa prostituzione accresceva anche il bisogno di far venire, anche da fuori zona, le belle donne. In questo mercato abbiamo inserito un’attrice romana, bravissima, Susanna Mendoza, che in questo lavoro si ispira chiaramente a quel genere per la sua bellezza e per la sua capacità anche di sapere interpretare il personaggio che a lei è più vicino nelle sue corde ed io da regista le ho affidato questo ruolo che lei, come si dice a Napoli l’ha pittato!….”

Un cast di attori eccezionali per un lavoro che ritengo di grande interesse per il teatro e per Napoli, un lavoro veramente molto bello che esula però dai tanti altri lavori ed impegni professionali da te condotti in modo egualmente brillante, ricordiamo il gran successo di Le Follie del Cafè Chantant, nel 2009 con Patrizia Pellegrino ed in precedenza con il tuo spettacolo “Farfariello tra Napoli e New York” che ti vide trionfare come interprete delle macchiette di Migliaccio,. Ti conosco Maurizio come un attore ed ora anche regista poliedrico, ma ci dici come mai hai cambiato il tuo genere di impegni nello spettacolo?: “E’ vero, tu che mi conosci non da poco, sai bene che io sono un cultore del varietà, del cafè chantant d’autore e del tabarin, uno dei motivi per cui Susanna, in passato ha lavorato con me in diversi ruoli anche da soubrette, però la verità è che io nasco attore di prosa, diplomato al teatro centrale di Roma ed ho frequentato nei primi anni l’attività della prosa che mi ha sempre lasciato addosso questo grande bisogno di raccontare, ho capito che era importante, mi piacevano i grandi autori, poi quando sono tornato a Napoli nel 2000, sentivo il bisogno di riportare alla luce delle storie di Napoli e lo volevo fare in una formula diversa, raccontare delle storie inedite, non scritte, e per questo penso che mi sono avvicinato ad una prosa diversa e tu l’hai visto questo è un film, un film raccontato in diretta davanti al pubblico, girato in presa diretta, senza possibilità di ripetere la scena e quindi questa è l’atmosfera che probabilmente in Italia è unica nel suo genere. Io sento parlare in tanti termini, visite guidate, teatralizzate, rievocazioni storiche che sono quelle che conosciamo come gli sbandieratori, ambientazioni con mercato, ma sono cose che appartengono al mondo della sagra, della rievocazione paesana nel termine anche molto elegante dei castelli, questa invece è una storia raccontata e messa in piedi con un set cinematografico ed il pubblico è dentro il set cosa che nella nostra nazione ancora non mi è parso di vedere”.

Certamente infatti questa “Sala del Lazzaretto” dell’antico “Ospedale della Pace” che siete riusciti ad ottenere per il vostro spettacolo rappresenta qualcosa di diverso, un posto particolare, perchè non è un teatro, mal al tempo stesso diventa un grande teatro. Merolla continua: “Esattamente! diviene un grandissimo teatro perchè abbiamo portato qui un set, nella sala del Lazzaretto, dell’ex storico complesso ospedaliero con 600 anni di vita  abbiamo portato qui luce, la luce di Caravaggio, perchè questo è un luogo di ombra ed addirittura direi di tenebre, in quanto qui c’era la morte, questo era lo spazio dove venivano a morire gli appestati e dove si dava l’ultimo saluto a coloro che non avevano più possibilità di essere curati ed è un posto che ancora mantiene un suo velo di mestizia, di tristezza, di angoscia.  Noi invece abbiamo riportato una luce perchè è questo un posto che ancora può dare molto perchè è talmente mistico, talmente bello ed intrigante, che al di la del bene culturale, rappresenta un bene dell’umanità che molti vengono a conoscere, perchè non è conosciuto, e speriamo che non ce lo tolgano”.

Benissimo abbiamo capito il tuo intendimento di voler continuare a vivere ed esprimere tutta la teatralità napoletana in un posto particolare con tutta l’arte di Napoli ed allora potresti dirci i tuoi nuovi impegni? Il grande regista ci dice: “Dopo -il Principe di San Severo-, -Maria D’Avalos- , -Caravaggio- , dico che avremo un altro personaggio incredibile, di fama internazionale del quale pochi conoscono la sua storia, ma che ha lasciato una traccia ed una tomba a Napoli, un personaggio conosciuto in tutto il mondo, il Conte…..”

Terminata l’intervista a Maurizio Merolla, ci siamo complimentati, doverosamente, con lui anche per la scelta del personaggio romanesco che ha voluto inserire nel suo spettacolo dando un tocco particolare, reale e veritiero e quelli che erano i tempi dello svolgimento dei fatti ed oltremodo affidando questa parte ad un’attrice di gran bravura, quale è Susanna Mendoza, che lo realizzato in modo esemplare da attribuire, oltre al suo fascino, anche a perfetta compenetrazione in un ruolo che certamente non le appartiene e che proprio per questo motivo fa salire al massimo i meriti avuti nel renderlo verace in ogni movimento ed artistico nell’esecuzione.

Infine ci siamo trattenuti con Barbara De Blasi di “Mani e Vulcani” che insieme a “Eventi 2000” hanno fatto si che gli spettacoli di Merolla si tenessero in un luogo tanto prestigioso per la storia di Napoli.

Una sala nella quale si entra a scena aperta, senza sipari e che con un arredo di spettacolo costituito da pochi elementi viene reso diverso e cambiato dalla sola bravura dei personaggi che man mano si susseguono sulla scena, rendendo vivo e trascinante ogni momento della rappresentazione che si chiude con un doveroso lungo e scrosciante applauso a scena aperta da parte del pubblico che la vive in diretta.

Qualcosa di veramente unico, vero ed attraente da vedere per il piacere di gustare e rimembrare.

Giuseppe De Girolamo