Melchi – Vi Racconto Una Storia, libro di Sergio Schiazzano alla Libreria Ubik. Ospite Daniele Sepe.

SchedaVenerdì 11 aprile alla libreria Ubik di Napoli, in via Benedetto Croce, presentazione del libro di Sergio Schiazzano Melchi – Vi racconto una storia (grauseditore). Intervento di Rita Pino, redattrice Graus editore.

Modera Sabatino Di Maio, giornalista.

Intervento musicale di Daniele Sepe

Tra sogno e realtà in una dimensione sospesa, dove sia i personaggi che lo stesso autore cercano la propria identità, Sergio Schiazzano, ventenne ischitano ispirato al grande scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, fa il suo ingresso nel mondo della letteratura con un romanzo di grande qualità. “La Storia da raccontare è, per uno scrittore, il vero scopo, l’obiettivo finale, il senso di tutta una vita spesa tra sogni e favole”. In uno dei passaggi importanti della sua narrazione Sergio Schiazzano ne chiarisce i contorni, i confini.

Quello scrittore che è il protagonista di Melchi – Vi racconto una storia (grauseditore) alla ricerca, appunto, della sua “Storia da raccontare”, che ha perso da qualche parte. Perché le storie, quando uno scrittore le ha trovate, è meglio tenerle saldamente in pugno. Si agitano, si dimenano e si rischia che scappino via. Un po’ Pirandello, come i sei personaggi che cercano un autore che li faccia vivere, qui è l’autore che cerca una storia da raccontare. La più bella. Quella per cui uno scrittore si può definire tale.

La trama è avvincente. Melchi – Vi racconto una storia è lì, tra gli scaffali dell’Iperuranium, la libreria di Notorio; possiamo leggerlo alla luce di un lampione, tenuto sempre acceso da Giòmaria l’Elettricista, sullo sfondo di un’isola cristallizzata nel sogno, il cui mare è popolato di barche, tra le quali quella di Ettore e Antonio; guidati, nella lettura, dalla voce tonante del vecchio Rocchino, il Poeta. Una storia.

La storia, ispirata da Melchi il cianfrusaio, illusionista, giocoliere, visionario. Nonostante sia nato su un’isola e “per i sognatori non esiste posto più disgraziato dove nascere”, perché “immaginazione e speranze finiscono con l’essere compresse in uno spazio piccolissimo”. Schiazzano allo stesso tempo, dimostra una padronanza della scrittura tipica dei grandi autori e la minuziosa e curata caratterizzazione dei personaggi rimanda alla complessa architettura dei romanzi di Umberto Eco.

 

 

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