Vomero, rifiuti ingombranti abbandonati a Piazza Degli Artisti, abbattuto platano secolare a via Scarlatti.

Qualche incivile deve aver scambiato il marciapiede di una delle più note piazze di Napoli, piazza degli Artisti nel quartiere Arenella, per il deposito di casa sua. Così stamattina su detto marciapiede sono comparse diverse suppellettili, tra le quali anche una valigia. Un episodio molto grave che però s’inquadra oramai in un atteggiamento che si va sempre più diffondendo, anche in quartieri cosiddetti “bene”. Difatti situazioni analoghe vengono segnalate con frequenza quotidiana. Il tutto agevolato dalla mancanza dei necessari controlli. Eppure piazza degli Artisti, come tante altre piazze e strade del territorio collinare, è dotata di un servizio di videosorveglianza, che consentirebbe d’individuare coloro che assumono tali comportanti d’inciviltà e d’illegalità, così da sanzionarli in base alle disposizioni al riguardo vigenti.

” Dopo il recente episodio in via Cimarosa, al Vomero, quando all’improvviso pezzi di un grosso platano sono caduti sulla carreggiata, col rischio di causare l’ennesima tragedia, sembra che nel quartiere collinare sia in atto una vera e propria campagna di eliminazione nei confronti delle alberature stradali, la quale, negli ultimi tempi, ha già prodotto diversi abbattimenti tra i quali quelli di altri due alberi sempre in via Cimarosa di altri quattro platani, rispettivamente in piazza Fuga e in via Enrico Alvino, in via Luca Giordano e in piazza Vanvitelli, sempre al  Vomero  – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Come se non bastasse stamani è toccato a un altro platano secolare, posto in via Scarlatti, nei pressi del ponte di via Cilea “.

 

” Fino a ieri sera il platano, era la suo posto e svettava fino agli ultimi piani dell’edificio retrostante – puntualizza Capodanno -. Tra l’altro offriva un poco d’ombra a coloro che erano in attesa alla fermata degli autobus dell’ANM, fermata priva di pensilina, che si trova proprio accanto all’albero abbattuto.  Stamani la decisione di eliminarlo, lasciando nella fonte solo un moncherino del tronco di circa due metri d’altezza  ”

 

” Abbattimenti – sottolinea Capodanno – rispetto ai quali alcuni residenti hanno palesato, anche attraverso i social network, non poche perplessità, chiedendo che venga fatta chiarezza sui motivi posti alla base delle decisioni assunte al riguardo, anche attraverso l’accesso agli atti, al fine di fare chiarezza su una vicenda che sta producendo una vera e propria decimazione delle alberature stradali, le quali rappresentano da sempre un filtro naturale, dal momento che notoriamente, attraverso il processo della fotosintesi, trasformano l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno, utilizzando l’energia proveniente dai raggi solari che colpiscono le foglie. Non solo ma offrono, con rami e foglie, ombra e refrigerio ai passanti, particolarmente graditi in queste giornate di caldo africano “.

 

“ Sia chiaro – continua Capodanno – è giusto  e necessario da parte degli uffici competenti, attraverso personale qualificato,  effettuare tutte le verifiche e gli interventi del caso per salvaguardare l’incolumità dei passanti. Si osserva però che, se questi interventi fossero stati fatti per tempo, molti platani, che furono piantati all’atto della nascita del “Nuovo Rione”, voluto dalla legge per il  Risanamento di Napoli nel 1885 e dunque hanno oltre un secolo di vita, potevano essere salvati. Difatti, negli ultimi tempi, anche a causa dell’elevato tasso di inquinamento delle strade del quartiere collinare, i platani secolari sono stati attaccati da diversi agenti patogeni, tra i quali quello del cosiddetto cancro colorato. Danni sono stati causati anche dalla tingide del platano che ne ha infestato le foglie, oltre ad arrecare fastidiose punture alle persone “.

 

“ Insomma – puntualizza Capodanno – uno stato di degrado del già scarno patrimonio arboreo che sta continuando con l’abbattimento di numerose alberature. Il tutto evidenziato ancora oggi dalle tante, troppe fonti d’albero vuote. Una situazione di precarietà e di abbandono rispetto alla quale è auspicabile che gli uffici competenti assumano, con l’immediatezza del caso, gli opportuni e non più differibili provvedimenti, anche attraverso la piantumazione di nuove essenze nelle fonti che attualmente ne sono prive “.