Catalogna, Puidgmemond: indipendenza ma dialogo. Rajoy: dichiarazioni inammissibili.

da Tribuna Politica Web

Puigdemond davanti al parlamento catalano ha parlato del governo centrale, delle violenze durante il referendum. Ha parlato delle manifestazioni popolari e anche di quelle pro unità con la Spagna. “La Catalogna dopo la morte del dittatore Francisco Franco si è impegnata per far crescere democrazia e istituzioni – ha detto Puigdemont – ma via via la tensione iniziale dello Stato centrale si è affievolita” “Nel 2005 abbiamo secondo le procedure votato lo Statuto. Da lì una campagna di ‘Catalognafobia’. Hanno umiliato il nostro tentativo di comporre una soluzione all’interno delle istituzioni” ha continuato Puigdemond. Il Presidente ha percorso la storia dei rapporti con lo Stato centrale fino ad arrivare al recente referendum. “il popolo catalano reclama da anni la libertà di decidere ma non c’è nessuna istituzione dello Stato che abbia voluto parlare con questo Parlamento” “non siamo delinquenti, matti, golpisti. Siamo persone normali che chiedevano di poter votare. Non abbiamo niente con glil spagnoli ma da molti anni il rapporto non funziona.” Con il risultato del referendum la Catalogna si è guadaganto il diritto ad essere ascoltata e l’indipendenza. Ci sarà una dichiarazione di indipendenza in forma di repubblica”.

Il governo spagnolo ritiene  “inammissibile” che il presidente della Generalitat catalana, Carles  Puigdemont, abbia dichiarato l’indipendenza in forma “implicita” e  l’abbia poi sospesa. E’ quanto riferiscono fonti dell’esecutivo  spagnolo citate da El Mundo. Le stesse fonti affermano che non si può  dare nessuna validità alla legge sul referendum sospesa dalla Corte  costituzionale, né presentare “come valido il supposto conteggio di un referendum fraudolento e illegale”. Inoltre “non si può dar per  scontato che i catalani vogliano l’indipendenza”.    

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