Consob, si dimette il presidente Nava. M5S e Lega: incompatibilità con incarico in Commissione Ue.

Coglie tutti di sorpresa Mario Nava quando in serata annuncia le dimissioni dalla Consob, l’autorità per le società e la Borsa che guida da pochi mesi. “La questione è solo politica”, scrive in una nota il professore dopo aver precisato che “la questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori”. “Responsabilmente quindi, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l’interesse più alto dell’Italia, rimetto con dispiacere le mie dimissioni da Presidente della Consob”.

M5S ESULTA – Le dimissioni dell’economista bocconiano arrivano dopo un lungo pressing della maggioranza di governo che ne aveva chiesto un passo indietro. Lega e M5S cantano vittoria. “Finalmente arriva la presa d’atto da parte del presidente della Consob circa la sua incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una Autorithy nazionale come la Consob” commenta il vicepremier Luigi Di Maio, complimentandosi con chi “nel Movimento 5 Stelle non ha mai mollato su questa battaglia”. Tra loro la pasionaria pentastellata Carla Ruocco, che su Twitter esulta: “Il Presidente illegittimo di Consob Mario Nava ha rassegnato le dimissioni dopo 2 mesi intensi in cui abbiamo portato il suo caso in commissione Finanze e su tutti i giornali” scrive la portavoce alla Camera del M5S. E parla di un “lavoro di pulizia” che “permetterà di garantire ai risparmiatori un efficace ed imparziale controllo del sistema finanziario nazionale”.

LE PAROLE DI NAVA – Dal canto suo, Nava parla di un “sacrificio personale”, di un gesto che, spiega, “rasserenerà gli animi, dimostrerà quanto tengo personalmente all’indipendenza di questa Autorità al di là dei miei interessi personali, e permetterà al Governo di indicare un Presidente con caratteristiche ad esso più congeniali”. “La Consob è indipendente ma non può essere isolata – sottolinea il professore milanese – deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche”. Nava spiega poi di aver accettato l’incarico “con gioia e entusiasmo” ma che “ora però queste mie caratteristiche e questi obiettivi sembrano essere considerati un insormontabile ostacolo”. Il segnale “di totale non gradimento politico” specifica Nava, è “chiaro e inequivocabile”. Quindi conclude: “Responsabilmente, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l’interesse più alto dell’Italia, rimetto con dispiacere le mie dimissioni da Presidente della Consob”.

IL PRESSING – Due giorni fa i capigruppo alla Camera e al Senato del M5S, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, e della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, avevano invitato Nava a rassegnare le dimissioni. Nava, avevano argomentato Lega e M5S, “sui quotidiani nazionali si è dichiarato certo che non vi sia alcuna irregolarità nel suo operato e nella sua nomina. Eppure, rispondendo a un’interrogazione presentata al Parlamento europeo, il commissario Oettinger ha confermato che l’attuale presidente della Consob ‘rimane soggetto agli stessi doveri e diritti’ dei funzionari della Commissione in attività di servizio”. Quindi avevano bollato il professore come “incompatibile con la presidenza di un’autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l’ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale”.

PARTITA APERTA – Si apre ota la partita per sostituire il numero uno della Consob. Mentre Di Maio garantisce la nomina di “un servitore dello stato e non della finanza internazionale”, “un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo”, il leghista Claudio Borghi ringrazia “il Dott. Nava per la sensibilità dimostrata con le sue dimissioni” poi chiosa: “non si può dirigere un’autorità indipendente mentre si è dipendenti di Bruxelles”. (AdnKronos)