Contratti a termine, split payment, gioco d’azzardo, le novità del decreto dignità.

Vita breve per i contratti a termine ed estensione ai lavoratori interinali delle stesse tutele degli altri lavoratori. Sono questi, secondo quanto anticipano fonti di Palazzo Chigi, alcuni dei punti salienti del decreto dignità che il Consiglio dei ministri si accinge a varare. Sul fronte dei contratti a termine, si passa dalla durata di 36 mesi a 12 mesi senza causale. Dopo i 12 mesi, si può rinnovare soltanto per un massimo di 12 mesi, ma con obbligo di indicare la causale. La possibilità di prorogare contratti a termine diminuisce da 5 a 4. “Renderemo sempre più costoso il ricorso al contratto a termine”, spiegano le stesse fonti.

Secondo quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi, l’obiettivo del dl dignità è il “superamento del jobs act attraverso la guerra ai contratti precari“.

Stop, poi, ai licenziamenti selvaggi e questo attraverso l’aumento del 50% dell’indennizzo per i lavoratori ingiustamente licenziati. In caso di licenziamento senza giusta causa, l’indennizzo per il lavoratore può arrivare fino a 36 mensilità. “Più tutele per i lavoratori senza penalizzare gli imprenditori onesti”, sottolineano le stesse fonti.

STRETTA SU DELOCALIZZAZIONI – Contro la delocalizzazione attuata da imprese che abbiano ottenuto dallo Stato aiuti per impiantare, ampliare e sostenere le proprie attività economiche, il decreto dignità prevede, nella bozza del provvedimento visionata dall’Adnkronos, che “l’impresa beneficiaria” dell’aiuto pubblico “decade dal beneficio concesso ed è sottoposta, inoltre, a sanzioni pecuniarie di importo da due a quattro volte quello del beneficio fruito“. “L’arco temporale di mantenimento obbligatorio delle attività economiche che hanno beneficiato del sostegno pubblico è pari a cinque anni” si legge nella bozza. Il beneficio, inoltre, andrà restituito con gli interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali.

Il vincolo si applica a qualunque delocalizzazione, precisa la bozza, effettuata tanto in Paesi extra Ue quanto in altri Stati dell’Unione europea e trova applicazione nei confronti di imprese beneficiarie di tutti gli aiuti di Stato agli investimenti, indipendentemente dalla relativa forma (contributo, finanziamento agevolato, garanzia, aiuti fiscali, ecc.).

VIA SPLIT PAYMENT PER I PROFESSIONISTI– Lo split payment viene abolito solo per i professionisti. A prevederlo è l’articolo 11 della bozza del dl dignità tra le misure in materia di semplificazione fiscale. L’abolizione più precisamente riguarda le prestazioni di servizi rese alle Pa i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 25 del dpr 600/1973. In pratica si tratta delle prestazioni rese dai professionisti che in una prima fase erano già escluse dallo split payment e poi erano state ricomprese con un provvedimento varato lo scorso anno.

STOP PUBBLICITÀ GIOCHI E SCOMMESSE – La bozza prevede poi lo stop a “qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro” con l’esclusione di lotterie nazionali con estrazione dei vincitori differita. Dall’entrata in vigore del provvedimento il divieto comprende la pubblicità di giochi e scommesse “comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet”.

Dal 1° gennaio 2019 il divieto “si applica anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità, ai sensi del presente articolo, è vietata”, si legge nella bozza del dl. (AdnKronos)

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