Immigrazione, la missione in Libia di Salvini: hotspot ai confini meridionali della Libia.

Quando parlavo di centri di protezione e identificazione da aprire ai confini della Libia, intendevo ai confini esterni della Libia“. E’ quanto tiene a precisare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante la conferenza al Viminale, dopo il rientro dalla Libia. Oggi Tripoli, per voce del vicepremier Ahmed Maitig, aveva messo in chiaro: “Rifiutiamo categoricamente la presenza di campi per migranti in Libia. Questo non è accettato dai libici né è consentito dalla legge libica”.

“Raramente ho riscontrato una comunione di intenti come oggi con il presidente libico Serraj e con tutte le autorità che ho incontrato: c’è totale condivisione tra la Libia e l’Italia mentre non si può dire lo stesso tra la Libia e la Ue o tra la Libia e altri Paesi europei che lì hanno fatto solo danni” dice Salvini che riferisce di aver “visitato un centro nel cuore di Tripoli assieme alla Unhcr per mille immigrati e l’ho trovato all’avanguardia“.

Quanto agli hotspot da aprire ai confini della Libia, il titolare del Viminale spiega che “Niger, Mali, Ciad, Sudan, sono tutti coinvolgibili ma serve un’azione forte della Unione europea, come fu fatto con la Turchia per i confini Est. Inoltre, ci piacerebbe che l’azione francese in Niger fosse più operativa: ma non do lezioni ai francesi altrimenti poi Macron si offende…“.

Il ministro dell’Interno sottolinea ancora che “la logica di Dublino va totalmente superata: la priorità italiana è la protezione delle frontiere esterne e spero ci sia un accordo fra i Paesi membri della Ue: in quattro anni, noi abbiamo avuto 650mila sbarchi e siamo terzi nel mondo dopo Germania e Usa per concessione del diritto d’asilo”.

MACRON PIU’ CATTIVO DI ORBAN” – In tal senso, per il ministro dell’Interno “quando la Ue avrà garantito la protezione delle frontiere esterne, su cui siamo d’accordo con Orban e il gruppo di Visegrad, allora si potrà ragionare sulla ricollocazione interna all’Unione europea. Ma l’Ungheria ‘cattiva’ non avrebbe ricollocato dall’Italia soltanto 300 migranti mentre la Francia ‘buona’ non lo avrebbe fatto per 9.000. Dunque, se Orban è cattivo Macron lo è molte volte di più“.

“LIFELINE FUORILEGGE” – Salvini conferma quindi la linea dura con le ong e riguardo a Lifeline ribadisce: “Questa nave, che batte bandiera dubbia, è una imbarcazione fuorilegge e ovunque dovesse attraccare andrebbe sequestrata e il suo equipaggio posto in stato di fermo“.

La Guardia costiera italiana ha avuto disposizioni di non raccogliere gli Sos delle navi ong cariche di migranti? Dovete chiedere al ministro Toninelli, ma se così fosse, questa decisione avrebbe il mio totale sostegno” risponde poi il ministro dell’Interno durante la conferenza al Viminale. (AdnKronos)