Me and Lyn, il blues incontra la danza sabato 8 in Sala Assoli con Alessia Scala.

Danzare e viaggiare attraverso il rock e il blues: è la missione di “Me and Lyn”, il lavoro ideato da Alessia Scala che debutta in prima assoluta domani, sabato 8 dicembre, alle ore 18 in Sala Assoli.

Scritto, interpretato e coreografato dalla stessa Scala, che ne è l’interprete, “Me and Lyn” affronta una figura epica della storia della musica giovanile, Janis Lyn Joplin. “Di lei – afferma la coreografa – mi ha colpito la voracità, la forte umanità, il desiderio di essere se stessa a qualsiasi costo che l’ha portata contro tutti gli schemi in modo sfrontato e al limite. Per affrontarla non bastava una coreografia: ci voleva un approccio drammaturgico, con un’azione teatrale. Ne è uscito un lavoro complesso, che ha richiesto parecchie componenti”.

Attraverso i testi del poeta beat Allen Ginsberg e della Joplin, Alessia Scala ha “fatto irruzione in un altro corpo” per quello che definisce un banco di prova. “Ho fuggito l’idea di apparire come un’epigona, anche se mi ritrovo nella sua ricerca di amore e di approvazione, nel suo essere senza filtri. La problematica era il gap tra l’essere una danzatrice di fronte alla storia di un’interprete. Ho cercato e trovato un piano comune in affinità che ritengo universali, come il senso di solitudine che appartiene a tutti”.

Lo spettacolo si avvale dei costumi di Daniela Salernitano, dei video di Adriano Casale; la musica in scena è di BK Bostik, il montaggio di Stefano Vitiello, le luci di Mattia Di Mauro e l’aiuto regia di Daniele Giorgione: la colonna sonora è affidata a brani di Janis Joplin, Hans Zimmer, Aphex Twin, Leonard e di Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam.

Prosegue così, sulle orme di una icona della musica, “A dicembre solo danza” nell’ambito della Stagione di Casa del Contemporaneo. Dal 5 al 9 e dal 13 al 16 in scena la rassegna Quello che non ho detto, curata da Gennaro Cimmino di Körper. Ben sette appuntamenti ai quali si aggiungeranno: il 10 e l’11 R.osa – 10 esercizi per nuovi virtuosismi di Silvia Gribaudi, spettacolo finalista Premio UBU 2017 come miglior spettacolo di danza e finalista Premio Rete Critica; il 17 si terrà la serata finale della sesta edizione di Residanza La casa della nuova coreografia,  bando di ospitalità per giovani coreografi promosso da Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale nato per favorire il ricambio generazionale e l’attività di scouting di giovani danzatori e coreografi e, infine.

“In questa rassegna ho voluto invitare a confrontarsi sul tema del cambiamento del corpo e delle sue percezioni attori e coreografi adulti, residenti sul territorio, o che dal nostro territorio sono partiti per un percorso personale che li ha condotti oltre i confini del nostro Paese”, dice Gennaro Cimmino, curatore artistico della rassegna.

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