Arte nell’arte, sabato 20 a Palazzo Venezia.

“Arte nell’ Arte“ — è il tema ormai ricorrente dei concerti della Band Napoletana in giro per la città, un  connubio che riscuote sempre più consenso da critica e pubblico, il quale viene proiettato con una musica che non viaggia solo in senso geografico, ma che esplora anche l’anima ed i sentimenti umani, in un’ atmosfera magica e romantica all’ interno della Casina Pompeiana di Palazzo Venezia, edificio storico situato a Spaccanapoli, che ha vissuto molte vicissitudini nel corso della sua vita, ed è la testimonianza di un insieme di relazioni politiche ed economiche che mettevano in risalto l’allora repubblica di Venezia con la città Napoli.

L’edificio è oggi visitabile come appartamento storico offrendo anche mostre permanenti o temporanee di arti minori (presepi, porcellane, pitture ecc.). La location è quell’angolo di Napoli cui il filosofo Benedetto Croce, parlando di Palazzo Filomarino, ove egli abitava, fa ripetutamente cenno in quanto si trattava dell’edificio confinante. Croce lo chiama, appunto ,  il “Napoletano Palazzo di Venezia”. Di particolare interesse è il giardino pensile con la casetta pompeiana in cui si terrà il concerto, costruzione aggiunta in epoca neoclassica. Gli stessi giardini ospitano anche una piccola cappella denominata “Grotta della Madonnina”.

NEAPOLITAN GIPSY JAZZ — Durante il tragitto nell’arte a fare da accompagnamento il jazz made in Naples…un sound ricco, con contaminazioni Partenopee, latin Jazz, un file rouge jazzistico, un pizzico di Francia ed una emozionante e gioiosa malinconia tutta Napoletana. Oltre ai brani estratti dal lavoro discografico “‘E strade ca portano a mare”, edito da Graf 2013 saranno presentati ed eseguiti in esclusiva alcuni pezzi del nuovo lavoro attualmente in corso d’opera dal titolo “Le 4 giornate di Napoli” ed alcuni omaggi al grande Pino Daniele, ispiratore del progetto.

LA BAND – Ad accompagnare la chitarra di Mario Romano (Quartieri Spagnoli), Luigi Esposito (Forcella) al pianoforte, Ciro Imperato (S. Maria Capua Vetere) al basso ed Emiliano Barrella (Castelvolturno) alla batteria, talenti anch’essi provenienti dai quartieri popolari della città e provincia, e che nel loro sound frizzante e sanguigno riproducono colori e umori di una magica realtà.