Biennale del libro d’artista, fino al 18 aprile al PAN.

T-d25b26341dc8339a8b86d6d4b1d38445-350x350Napoli come New York.
Inaugura venerdì 3 aprile alle ore 17.00 al Pan di Napoli, Palazzo delle Arti in via Dei Mille 60 la terza edizione della Biennale del libro d’artista curata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Dopo il grande successo delle prime due edizioni Lineadarte Officina Creativa si appresta a presentare la IIIª edizione. In questa Kermesse saranno ospiti oltre 250 “opere libro”, l’Archivio “Non solo libri” di Ruggero Maggi e gli studenti dell’Accademia di Brera e GALA Gruppo Attivo Libro d’Artista ideato da Rosella Quintini con i progetti “É arrivato l’ambasciatore” “3Artisti3” e il progetto “Lungo la costa” la manifestazione ha il patrocinio del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e come mediapartenership Terranostra news (www.terranostranews.it).

Al centro dell’interesse sarà “l’opera libro”, che come affermava Francesco Bacone ” Alcuni libri devono essere assaggiati, altri inghiottiti, e pochi masticati e digeriti.” Allora cos’è il libro d’artista? Se non è più l’involucro, lo scrigno, il contenitore di un messaggio? Se nel libro d’artista è continitore e contenuto nel contempo. E ‘ una vera è propria opera d’arte con infinite varianti formali che sfugge alle regole. Si può considerare come primo esempio di libro d’artista il noto libro di Stéphane Mallarmé “un coup de Dés jamais n’abolira le Hasard” realizzato alla fine dell’Ottocento, in cui l’autore, scardinando ogni regola poetica, amalgama testo con immagine. Da allora il libro d’artista è divenuto pratica costante di ogni movimento artistico: dai surrealisti ai futuristi di Marinetti che realizzarono libri oggetto in cui le pagine di carta vennero sostituite da fogli di metallo, vetro, cemento come le litolatte dello stesso Marinetti, l’imbullonato di Depero e le opere di Munari; dai poeti visivi come i fiorentini Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti del Gruppo 70, Ugo Carrega, Sarenco agli artisti legati al movimento dell’Arte Povera teorizzato dal critico Germano Celant; dagli artisti concettuali come Vincenzo Agnetti, Michelangelo Pistoletto ed Emilio Isgrò al Fluxus; dal Nouveau Réalisme di Pierre Restany al movimento giapponese Gutai di Shozo Shimamoto. Per arrivare alla Mail Art di Ray Johnson, che in Italia ha avuto grande seguito grazie ad autori come Vittore Baroni, Marcello Diotallevi, Gino Gini e Ruggero Maggi, che rende installazione il libro d’artista come l’opera laser “Il peccatore casuale” e “Una lunga linea silenziosa”.
Nella serata inaugurale sono previste le perfomance di: Murat Onol con la collaborazione di Emre Aypar in “Sono”; Il racconto poetico e visivo di Enzo Correnti in FaRe o DiSFaRe aRTe? , un coinvolgimento dei sensi, voce, corpo ammalieranno il pubblico presente. ed infine l’azione creativa “SEMIINAZIONE se il seme non ‘muore’ non dà frutto.” di Gino Sansone e Agnese Viviana Perrella.

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