A Caserta si lavora per sviluppare l’acido levulinico, il sostituto sostenibile del petrolio.

20151229173056dl.jpg_997313609La GFBiochemicals e l’acido levulinico possono aiutare i diversi settori industriali a facilitare la transizione verso l’economia a basse emissioni di carbonio che tutti desideriamo.

A Caserta c’è il primo stabilimento al mondo per la produzione di questa sostanza “sostituto del petrolio” ricavata da biomasse, fondato dal giovane imprenditore Pasquale Granata insieme all’ex calciatore del Milan Mathieu Flamini che ne ha parlato in una intervista rilasciata al britannico The Sun.

Si parla di bioeconomia, nuova economia sostenibile, di cui Caserta può diventare uno dei centri di punta a livello mondiale rappresentando una chiave di sviluppo fondamentale per l’Italia e per il Mezzogiorno.

GF Biochemicals ha avviato lo scorso luglio la produzione su scala commerciale dell’acido levulinico, utilizzando come materia prima la biomassa. L’acido levulinico è un composto chimico di base che trova utilizzo in diversi settori industriali: dalla farmaceutica alla cosmetica, dalla cura personale agli aromi e fragranze, dalle vernici agli additivi per carburanti. Nel 2015 la società casertana ne ha prodotto 2mila tonnellate e ha come obiettivo 10mila tonnellate nel 2017 e fino 50mila tonnellate entro il 2019.

Una vera e propria rivoluzione, se si pensa che l’impresa casertana è certa di poter offrire in pochi anni al mercato l’acido levulinico bio-based a un prezzo di un dollaro al chilo, contro gli attuali 4-5 dollari al chilo dell’omologo prodotto dal petrolio, offrendo le stesse prestazioni.

article-0-029BFC8C000005DC-268_468x327“La bioeconomia è un settore con un enorme potenziale – ha dichiarato l’imprenditore Granata – e l’acido levulinico, essendo un prodotto derivato dalla biomassa, può aiutare a creare un’ampia gamma di prodotti a più alta sostenibilità.  Proprio per questo motivo con Mathieu Flamini abbiamo deciso nel 2008 di iniziare questo incredibile progetto e investire per fare della GFBiochemicals l’azienda che è diventata oggi. GFBiochemicals oggi produce acido levulinico in scala commerciale a Caserta. L’acido levulinico è una molecola derivata dalla biomassa e viene prodotta da materiali vegetali rinnovabili, come il mais industriale o il legno e i suoi sottoprodotti. Abbiamo stimato un mercato con un potenziale di 30 miliardi di dollari. Possediamo una tecnologia che ci permette di produrre acido levulinico a un prezzo molto più basso dei nostri concorrenti. In questo campo siamo all’avanguardia”.

Ma come la bioeconomia può essere chiave di sviluppo per il Mezzogiorno? Granata risponde: “GFBiochemicals è un business fantastico che oggi può sostenersi sulle proprie gambe, senza la necessità di supporti governativi. Questa è vera sostenibilità. In generale, la bioeconomia è un ottimo strumento per lo sviluppo della Campania e delle regioni d’Italia. La bioeconomia è un bene per gli agricoltori, genera posti di lavoro e aiuta l’economia locale. Siamo in grado di rivitalizzare le regioni agricole, allargando i mercati nei quali gli agricoltori possono vendere i loro prodotti”.

La materia prima utilizzata nel processo produttivo è biomassa principalmente da mais. La scelta del sito industriale, così prossimo ad aree degradate e inquinate dove la bonifica dei suoli riveste un’importanza centrale anche nella politica del Governo, ha un valore etico ma anche concreto: i suoli bonificati si presterebbero a ospitare importanti produzioni no food e, quindi, in grado di sostenere una filiera a km zero nel settore dello biotecnologie.

L’acido levulinico è stato selezionato dall’US Department of Energy quale uno dei principali elementi chimici alla base dei bioprodotti del futuro. Il mercato di riferimento è quello dei solventi verdi, dei detergenti ecologici, delle plastiche biodegradabili, dei biocarburanti e delle resine biologiche utilizzabili anche in campo farmaceutico e nella cosmesi. Nella cosmesi costituisce un ingrediente biologico rinnovabile utilizzabile per le profumazioni e per tonificare e regolare il Ph della pelle, nonché per la riduzione delle rughe. Nel settore cibo e bevande, l’acido levunilico, solubile in acqua ed incolore, può essere utilizzato per la conservazione quale inibitore della crescita di microrganismi, quale agente regolatore di acidità e quale disinfettante per la frutta. Può essere ancora utilizzato per creare caramello, sciroppi ed aromi.

Economia verde dunque, il pensiero va ai cambiamenti climatici e alla Cop21 appena conclusasi a Parigi: “I prodotti chimici sviluppati dalla piattaforma di GFBiochemicals – illustra l’imprenditore Granata – possono aiutare a decarbonizzare combustibili e altri prodotti, come plastica e rivestimenti. La nostra tecnologia per acido levulinico direttamente da biomassa offre una soluzione per l’effetto serra (GHG), che sta accelerando i cambiamenti climatici. La GFBiochemicals e l’acido levulinico possono aiutare i diversi settori industriali a facilitare la transizione verso l’economia a basse emissioni di carbonio che tutti desideriamo”.