La formazione della classe dirigente nel Mezzogiorno Torna il Sabato delle Idee all’Università Suor Orsola Benincasa sabato 27.

Marco Salvatore, Lucio d'Alessandro e Marta Herling“La classe dirigente di un Paese non è la classe politica, ma è la classe intelligente”. Marta Herling, segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, sceglie una citazione quanto mai significativa di Benedetto Croce, di cui proprio oggi si festeggia il centocinquantenario della nascita, per presentare il secondo appuntamento del 2016 con gli incontri de “Il Sabato delle Idee”.

Sarà, infatti, “La formazione della classe dirigente nel Mezzogiorno” il tema del secondo appuntamento dell’ottava edizione de “Il Sabato delle Idee”, che si svolgerà sabato 27 Febbraio alle 10.30, non a caso nell’aula magna dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, laddove proprio Benedetto Croce è stato per anni nel consiglio di amministrazione e poi alla guida dello stesso Istituto, la cui governance è rimasta da allora fortemente legata alla tradizione culturale della famiglia Croce, con la figlia Silvia e oggi con lo storico Piero Craveri, presidenti dell’Ente Morale Suor Orsola Benincasa.

Invito e Programma La formazione della classe dirigente nel Mezzogiorno

La discussione del Sabato delle Idee, che proverà ad incrociare le esperienze dirigenziali di settori diversi, dalla cultura all’università, dagli enti pubblici alle imprese, sarà aperta da Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Carmela Decaro Bonella, già direttore dell’Ufficio della Segreteria generale della Presidenza della Repubblica e consigliere dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, e dal fondatore del Sabato delle Idee, Marco Salvatore, e sarà coordinata dal direttore de “Il Mattino”, Alessandro Barbano.

Il confronto tra cultura ed economia

Al tavolo dei relatori si confronteranno Giulio de Caprariis, vicedirettore dell’area Lavoro e Welfare di Confindustria, Sebastiano Maffettone, consigliere della Presidenza della Regione Campania per le organizzazioni culturali, Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Tecnologie dell’informazione della Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II e delegato del Rettore alla realizzazione del progetto di formazione del centro Apple a Napoli, Massimo Adinolfi, docente di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Cassino e consigliere del Ministro della Giustizia per le libere professioni e Sandro Petriccione, già amministratore di Enti pubblici di nodale importanza come l’Iri e la Cassa del Mezzogiorno ed autore di recente del saggio “Cemento e virgin nafta. L’epoca del grande intervento dello Stato nel Sud” (Guida Editore).

Dopo la testimonianza sulla formazione nel Mezzogiorno di Elena Alessiato, docente di Filosofia politica all’Università di Torino ed ex borsista triennale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Galasso, professore emerito di storia moderna e medievale dell’Università Federico II di Napoli.

Il fallimento della classe dirigente del Mezzogiorno

“Il problema della formazione della classe dirigente nel Mezzogiorno – anticipa Marta Herling, coordinatore scientifico dell’incontro – è un tema di massima urgenza in un tempo segnato dalla crisi della dirigenza politica, economica ed amministrativa”. Il Mezzogiorno, come spiega la Herling, “necessita di una serie di interventi di profonda riforma che solo una classe dirigente responsabile, preparata, riconosciuta e dotata di senso etico può realizzare”.

Non a caso l’incontro si svolgerà alla presenza di duecento studenti in rappresentanza dei corsi di laurea e post laurea del Suor Orsola proprio nelle aule universitarie preposte alla formazione della futura classe dirigente. “Le nuove generazioni – evidenzia il Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro – ormai stentano a raggiungere ruoli apicali o ad essere intercettate come nuove élites a causa di una crisi strutturale dei processi produttivi che ha puntato, dagli anni ’90 in poi, più sul passaggio dalla de-industrializzazione al terziario dell’economia dei servizi che sulla costruzione di veri e propri nuovi modelli di sviluppo basati su risorse alternative come la cultura e la valorizzazione dei beni materiali e immateriali del nostro territorio ed è per questo che spesso ci troviamo dinanzi al proliferare di casi di nuove élites iper formate e competenti che fanno fatica ad essere riconosciute in quanto tali dal sistema produttivo locale”.

Un problema nodale, quindi, quello della formazione di una nuova classe dirigente che, come spiega il direttore scientifico dell’Istituto SDN, Marco Salvatore, “abbiamo provato ad affrontare anche con il contributo de “Il Sabato delle Idee”, che sin dalla sua nascita si è posto l’obiettivo di vivacizzare nel Mezzogiorno un dibattito culturale progettuale indirizzato soprattutto ai giovani e alla società civile creando una rete di istituzioni il più ampia possibile, che coinvolgesse esperienze di ambiti diversi per rendere fecondo il confronto tra sapere scientifico e sapere umanistico, ma soprattutto per perseguire il paradigma della realizzazione delle idee che è proprio quello che è mancato alla classe dirigente del Mezzogiorno per trovare la soluzione a problemi annosi dei quali finora si è solo analizzata la genesi senza mai trovare le giuste soluzioni”.

Il Sabato delle Idee

“Il Sabato delle Idee” è un’iniziativa ideata nel 2009 dalla Fondazione SDN e dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con l’obiettivo di far sorgere a Napoli nuovi spazi di discussione e di “risvegliare” la riflessione ma soprattutto la produzione di nuove idee nella società civile e nella classe dirigente nazionale, partendo da Napoli.

E già dalla seconda edizione del Sabato delle Idee l’allargamento dei partner dell’iniziativa ha dimostrato come nella città di Napoli vi siano tante realtà scientifiche e culturali che hanno passione e capacità per impegnarsi nel rilancio della città.

L’auspicio è che la rete delle eccellenze campane che scelgono di lavorare insieme possa crescere sempre di più, per realizzare l’obiettivo fondante del Sabato delle Idee: promuovere l’impegno civile, la partecipazione ragionata e la realizzazione di progetti concreti per lo sviluppo di Napoli e del Mezzogiorno contro l’indifferenza, la rassegnazione ed il pessimismo.