Il Chinotto Neri entra in Eataly. Caputo: premiato il nostro prodotto.

Chinotto NeriLa storica bevanda “Chinotto Neri”, prodotta a Buccino, in Campania, nella provincia di Salerno e distribuita su tutto il territorio nazionale dalla IBG SpA, fa il suo ingresso in Eataly, il “tempio” dell’enogastronomia italiana. Nello specifico, il Chinotto Neri avrà un proprio spazio di vendita nella sede di Eataly Puglia, che si trova a Bari presso la Fiera del Levante.

“L’ingresso di Chinotto Neri in Eataly – dichiara il Presidente di IBG SpA Rosario Caputo – è un motivo di orgoglio per la nostra azienda. Entrare in quello che in ogni parte del mondo viene indicato come il “tempio del mangiare italiano” è il giusto premio per il nostro prodotto. Chinotto Neri è una bevanda, nonché un marchio che hanno fatto storia nei consumi alimentari degli italiani e rappresentano al meglio il nostro immaginario collettivo. Mi preme rimarcare che la nostra presenza in Eataly Puglia rappresenta un importante punto di incontro tra due eccellenze del Sud Italia. All’Avv. Fabrizio Lombardo Pijola, Presidente e deus ex machina di Eataly Puglia, formulo gli auspici di sempre più ambiti traguardi e successi che possano fungere da volano per il “Made in Italy” e per un Mezzogiorno di qualità”.

Il Chinotto Neri

È una storica bevanda italiana, frutto di una ricetta brevettata in cui partecipano oltre al chinotto (un agrume originario della Cina dal gusto amaro) “citrus aurantium myrtifolia” di forma e dimensione di un mandarino, coltivato industrialmente in Liguria, nella provincia di Savona ed in Sicilia, oltre a varie essenze ed estratti vegetali che conferiscono al prodotto un aroma ed un gusto inimitabili. La produzione del “Chin8 Neri” iniziò nel 1949 con il lancio sul mercato di una bevanda dissetante che somigliasse per colore alle bibite statunitensi che giungevano nel dopoguerra in Italia ma con un sapore originale.

In seguito ad una mirata riorganizzazione aziendale, dal 2012 la I.B.G. S.p.A. ha trasferito la produzione a Buccino in provincia di Salerno, puntando anche sulla produzione ecosostenibile grazie ad un impianto di produzione di energia fotovoltaica della capacità di 1.270.000 kW/h anno, installato su una superficie di 7.000 mq, per un totale di 4.086 pannelli ed una potenza installata di 980,64 kWp, un impianto che consente una mancata emissione annua di CO2 di ben 673.100 Kg per un equivalente di circa 17.000 alberi piantumati all’anno.

Eataly

Il nome di Eataly nasce dalla fusione di due parole: EAT, cioè “mangiare” in inglese, e ITALY, Italia. Eataly infatti è Mangiare Italiano, ma non soltanto cibo italiano. Quel modo tipicamente nostrano di stare a tavola è il prodotto della produzione agroalimentare dell’ottima cucina mediterranea, della cultura e della storia enogastronomica del nostro Paese, della “riproducibilità” dei molti piatti di origini povere, delle contaminazioni positive che la cucina italiana ha ricevuto da altri Paesi (basti pensare all’origine americana del pomodoro o del mais). Il più grande obiettivo di Eataly è dimostrare come i prodotti di alta qualità possano essere a disposizione di tutti: facilmente reperibili e a prezzi sostenibili, ma non solo. Eataly vuole comunicare i volti, i metodi produttivi e la storia delle persone e delle aziende che fanno gli “alti cibi” che costituiscono il meglio dell’enogastronomia italiana. Fin dalla sua nascita, con l’apertura nel 2007 del primo punto vendita a Torino, Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore, e ispirandosi a parole chiave come sostenibilità, responsabilità e condivisione.

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