Ilaria Abbiento presenta “Corrispondenze”, sabato 12 presso Pigrecoenne.

 Sabato 12 marzo 2016, alle ore 16:00, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici, che ha già accolto artisti come Antonio Biasiucci, Gianni Fiorito, Luciano Ferrara, Gianni Pinnizzotto e Raffaela Mariniello, la Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli ospita Ilaria Abbiento, che illustrerà il suo progetto “Corrispondenze” con il quale ha vinto il premio Portfolio Italia 2015, organizzato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

Modalità di partecipazione

L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia e di Fotogiornalismo della Pigrecoemme.
Prenotazioni e info al numero 081 5635188.

L’autrice e i temi dell’incontro

“Questa scatola di latta apparteneva a mia Nonna Maria” – scrive Ilaria Abbiento nella presentazione del progetto Corrispondenze – “La custodisco dal giorno in cui è volata via: è uno scrigno dove custodiva le sue corrispondenze insieme a una fotografia in bianco e nero che la ritrae sorridente accanto a mio nonno”.
Da quella scatola, correlativo oggettivo di una memoria altra e ormai non più ricostruibile nella sua interezza, l’ispirazione: inviare a 20 sconosciuti una lettera contenente un messaggio di poche righe, automaticamente in grado di generare un ricordo sì fasullo, ma reso reale dalla concretezza del supporto: non un’email, non una JPG, ma carta e inchiostro. Ai destinatari era data anche la possibilità di rispondere.

La fotografia, come ricordano tutti i teorici del segno, ha un rapporto privilegiato con la memoria sociale (quella dei documenti) e con la memoria personale, anche grazie alla sua qualità – per dirla con Umberto Eco – di “materia dell’espressione”, come la voce. Con la voce, che non è una categoria di segni, si possono poi costruire degli oggetti semiotici (parola parlata, il canto, il linguaggio tambureggiato e fischiato) . Con la fotografia, quindi, si possono costruire diversi codici espressivi, e nell’operazione di Ilaria Abbiento, così vicina alla concettualità di un recupero contemporaneo della mail art, sono però la materialità dell’oggetto, la sostanza, il supporto, a trainare l’esperienza estetica, rivelando l’intenzione dell’artista di affrancare la fotografia dall’accusa tutta postmoderna di essere solo simulacro e di rivendicare per essa la capacità di riferirsi al reale, magari a un reale solo psicologico, all’inseguimento di un nuovo realismo del linguaggio fotografico.

Così come i destinatari effettivi delle lettere, anche gli spettatori di una mostra o di uno slideshow che illustri il progetto possono abbandonarsi ai propri ricordi, provando in prima persona l’esperienza codificata dalla teoria della visione costruttiva della memoria, oggi per lo più relegata tra le dicerie, ma sempre suggestiva come un bel sogno o una bella foto; come quelle realizzate da Abbiento per “Corrispondenze” che, per dirla facilmente, trovano nel basso contrasto, nelle cromie pastello e nei soggetti vaghi la loro forza di sogni sostanziati, di ricordi individuati nel momento in cui iniziano a sbiadire o in quello in cui cominciano a riaccendersi nella memoria.

Durante l’incontro l’autrice si soffermerà anche su “In ogni luogo” e “Opificio” (nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Cosenza), operazioni realizzate rispettivamente prima e dopo “Corrispondenze” .

 

Ilaria Abbiento

Artista di stanza a Napoli ha il primo incontro con la fotografia durante la sua infanzia quando uno zio fotografo la introduce per gioco in camera oscura.

Si diploma al Liceo Scientifico, studia all’Istituto superiore di comunicazione Ilas lavorando prima come grafica pubblicitaria e poi come Art Director approfondendo in parallelo la materia fotografica.

Partecipa a diverse collettive e vince il concorso fotografico “Scatta Mojoca” a Moio della Civitella, Salerno, nel 2011 con un reportage sugli artisti di strada.

Ha all’attivo una mostra personale “Concetta dei fiori” nel 2013 anno in cui entra in “Lab \ per un laboratorio irregolare” del fotografo Antonio Biasiucci.

Con LAB espone il suo progetto fotografico “In ogni luogo” nella collettiva “Epifanie” al Castel dell’Ovo a Napoli, al Museo Macro per il Festival Internazionale della Fotografia a Roma e al SiFest Immagini Festival a Savignano sul Rubicone.

 

Per due anni consecutivi (2014/2015) selezionata come artista visiva al Festival Internazionale d’Arti Performative, AltoFest, con l‘Opera “Appartamenti” e poi con “Corrispondenze”. Partecipa a Photissima Art Fair 2014 a Torino con Galleria PrimoPiano.

Premiata al Festival di Corigliano Calabro Fotografia, vince Portfolio Italia 2015 con l’Opera “Corrispondenze” in mostra al Centro Italiano Fotografia d’Autore a Bibbiena, Arezzo.

Partecipa alla Residenza d’Artista BoCS Art 2015, curata da I Martedì Critici, con l’Opera “Opificio” per la collezione del Museo di Arte Contemporanea di Cosenza.

 

Predilige la fotografia concettuale che le consente di costruire una poetica di immagini sospese nel tempo.

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