L’Orestea di Eschilo con la regia di Luca De Fusco al Mercadante, con Mariano Rigillo ed Elisabetta Pozzi.

Nasce a Napoli l’Orestea di Eschilo con la regia di Luca De Fusco, uno dei massimi capolavori del teatro di tutti i tempi, messo in scena integralmente debutta in prima assoluta il 24 novembre al Teatro Mercadante. Nel ricchissimo cast Mariano Rigillo è Agamennone, Elisabetta Pozzi interpreta Clitemnestra, Angela Pagano è la Prima Corifea, Gaia Aprea è Cassandra e Atena. Con loro le danzatrici della Compagnia di Danza Contemporanea Körper di Napoli.

Unica trilogia ad essere sopravvissuta fino ai giorni nostri, l’Orestea di Eschilo racconta una storia suddivisa in tre episodi, le cui radici affondano nella tradizione mitica dell’antica Grecia: l’assassinio di Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, la vendetta del loro figlio Oreste che uccide la madre, la persecuzione del matricida da parte delle Erinni e la sua assoluzione finale ad opera del tribunale dell’Areopago.

Con questo allestimento che si divide in due parti – Agamannone e Coefore/Eumenidi, Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica, accompagnato dal cast artistico che ha ottenuto molto successo nel 2013 con Antonio e Cleopatra e nel 2014 con Il giardino dei ciliegi.  Lo spettacolo risentirà anche della notevole esperienza accumulata da De Fusco nelle stagioni dell’INDA di Siracusa presso cui ha realizzato tre regie negli ultimi anni; la tradizione siracusana infatti vede la tragedia come opera d’arte totale. L’Orestea sarà dunque uno spettacolo “in musica”, la cui partitura sarà curata dal compositore israeliano Ran Bagno.

Su questo tappeto sonoro preciso ed avvolgente si muoveranno le sensuali e misteriose coreografie di Noa Wertheim, direttrice della Vertigo Dance Company.

“Uno dei massimi capolavori teatrali di tutti i tempi, l’unica trilogia greca pervenutaci nella sua interezza, viene messa in scena da una grande compagnia dove ci sono talmente tanti primi attori che si potrebbe fare con essa una grande quantità di spettacoli, proprio quello che il Teatro Stabile di Napoli Teatro Nazionale si appresta a fare in futuro. L’Orestea viene spesso rappresentata con solo uno dei testi. Noi la presentiamo invece nella sua interezza e non dimenticando le caratteristiche del teatro greco che univa parola, canto, danza. Per alcuni versi quindi uno spettacolo molto classico, ma in realtà una messa in scena molto contemporanea che rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra e rinnova la collaborazione con la Vertigo Dance Company che  contribuisce con le sue musiche e le sue danze ad uno spettacolo di teatro totale”.