La manifestazione delle forze di Polizia a Roma, il racconto del Coisp.

corteopolizia“Apprendiamo di notizie di stampa clamorosamente false in merito alla manifestazione di oggi a Roma. Noi c’eravamo, io ero su quel palco, e so bene cosa è accaduto e cosa no. Gli Appartenenti al Comparto Sicurezza presenti non hanno mai contestato Gasparri e Giovanardi, e nessuno, e sottolineo nessuno ha applaudito Di Battista. Nessuno avrebbe potuto, del resto, visto che quest’ultimo non ha neppure preso la parola dopo che la piazza ha manifestato tutto il suo sdegno quando ho ricordato che proprio lui ieri ha riproposto di inserire gli identificativi per le Forze dell’Ordine”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene per smentire con decisione alcune informazioni che starebbero circolando a proposito della manifestazione indetta per oggi a Roma da diverse Organizzazioni Sindacali del Comparto Sicurezza in tema di rinnovo dei contratti e degli adeguamenti salariali, dopo un blocco che va avanti ornai da sei anni.

“Dopo gli interventi di Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi – spiega Maccari – si sono uditi alcuni fischi, ma non provenivano da alcuno degli Appartenenti alle Organizzazioni che hanno indetto la manifestazione. Si trattava di estranei, semplici provocatori che, infatti, sono stati prontamente allontanati dalla manifestazione, peraltro non senza le solite conseguenze per i Poliziotti dato che un collega è stato ferito alla testa da una pietra lanciata da qualcuno nascosto nel mucchio.

Ma gli stessi Giovanardi e Gasparri hanno invece raccolto gli applausi ed il consenso dei presenti, che del resto ben sanno e riconoscono chi sta coerentemente dalla parte delle Forze dell’Ordine da sempre e non facendo mere chiacchiere. Altrettanto fasullo è il fatto che i maggiori applausi siano stati invece indirizzati ad Alessandro Di Battista il quale, in verità, non ne ha raccolto neppure uno e, anzi, ha suscitato l’indignazione generale quando io stesso, dal palco, ho ricordato che ieri proprio lui ha ricominciato la crociata per marchiarci con gli identificativi. Ho a quel punto chiesto a tutti i manifestanti se avessero voluto ascoltare l’intervento di Di Battista che, certamente, si sarebbe dovuto a quel punto assumere la responsabilità di spiegare la posizione sua e del suo Movimento, ma per ben due volte il coro generale ha risposto ‘no’! Tanto che lo stesso Di Battista non ha voluto più fare il suo intervento, anche se è stato invitato a salire comunque sul palco”.

Sta tutto i quei 9 euro scagliati da Franco Maccari contro Montecitorio il senso della manifestazione che si è svolta oggi a Roma, voluta da diverse Organizzazioni Sindacali del Comparto Sicurezza. Nove euro in monetine da 5 centesimi, “l’obolo che i nostri politici hanno ben pensato di destinarci dopo averci defraudato, dopo averci tolto illegittimamente per sei anni ciò che ci sarebbe spettato di diritto – dice il Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia -. Ma l’elemosina la facciamo noi a loro. E’ un’offesa intollerabile, e svela la spocchia, l’arroganza con cui si osa insistere a negarci ciò che ci è dovuto, testimoniando inoltre un generale e complessivo atteggiamento di assoluto menefreghismo, ed addirittura di schiavismo nei nostri confronti, confermato da molti altri assurdi provvedimenti che stanno caratterizzando uno dei periodi più bui che le Forze dell’Ordine ricordino. Ma non siamo fantocci né servi. Siamo Servitori di uno Stato che deve smettere di pugnalarci continuamente alle spalle, maltrattando proprio gli Appartenenti a quel Comparto che assicurano e garantiscono la vita civile e democratica del Paese e che ancora, nonostante tutto, sono il fiore all’occhiello di un’Italia che, però, li ripaga con un trattamento che è fra i peggiori d’Europa”.

La manifestazione ha richiamato e raccolto nella Capitale moltissimi Rappresentanti del Comparto giunti da tutta Italia, che sono stati oltre tutto seguiti e spalleggiati da numerosi personaggi politici comparsi in piazza, fra i quali anche Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi, Daniela Santanchè, Nunzia De Girolamo, Laura Ravetto, e tanti altri. L’iniziativa – che si è svolta proprio nel giorno in cui il Governo è stato chiamato a varare la legge di Stabilità – ha avuto come tema portante le ferme richieste dei Rappresentanti del Comparto in tema di rinnovo dei contratti e degli adeguamenti salariali, dopo un blocco che va avanti ornai da sei anni. Richieste dettagliate, come ad esempio quella di prevedere nella legge di stabilità un adeguato indennizzo per i Poliziotti rappresentato da un’una tantum di 1.500 euro, che corrisponderebbe ad un quarto di quanto è costato ai lavoratori della sicurezza il blocco a partire dal 2009, ed un adeguamento di 100 euro netti al mese per il contratto triennale. Ma anche altrettanto ferme prese di posizione su altre fondamentali questioni che penalizzano pesantemente gli Appartenenti al Comparto, rendendone sempre più affievolita la tutela, ed allo stesso tempo sempre più pericolosa l’esposizione a rischi di vario genere connessi all’espletamento della funzione, o che ne riducono ulteriormente i già scarsi mezzi e numeri su cui le Forze di Polizia possono contare per affrontare impegni ordinari e straordinari che, quest’anno in particolare, hanno ormai superato il limite della sopportabilità.

“Non solo di contratto dobbiamo parlare – ha riassunto Maccari -, ma di tanto altro. Dagli identificativi al reato di tortura; dal superlavoro dovuto a fenomeni ormai incontrollabili come l’immigrazione clandestina o a minacce gravissime come il terrorismo, a quello dovuto a impegni spropositati per le possibilità attualmente a nostra disposizione come l’Expo o il Giubileo e quant’altro; dalla mancanza di mezzi banali che ormai sono a disposizione delle Polizia di tutto il mondo, al taglio folle dei già pochi spiccioli necessari a mantenere o sostituire i pochi e logori strumenti di cui disponiamo o a rinfoltire le fila di Corpi sempre più vacillanti. Tutto, tutto va in un’unica direzione: da noi si pretende qualsiasi cosa, persino i miracoli o cose che non sono di nostra competenza, ma senza dare nulla, neppure ciò che ci spetta di diritto. Ora basta. E’ il momento di pretendere fatti, con le chiacchiere abbiamo chiuso. E’ appena il caso di far notare… giusto per restare in tema di ipocrisia, che assieme a noi oggi in piazza c’erano politici che appena ieri hanno riproposto i numeri identificativi per le Forze dell’Ordine. Dopo che l’ho fatto presente e che, comunque e doverosamente, sono stati invitati a salire sul palco per prendere il microfono hanno deciso di non fare più il loro intervento…”.