Mercato mutui, continua il trend positivo, nel II trimestre +62%, al Sud le migliori performance, lo studio di Kiron-Tecnocasa.

EROGAZIONI

Erogazioni trimestrali mutui Italia - Gruppo TecnocasaITALIA

Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10.222,9 milioni di euro nel secondo trimestre 2015.

Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +68,2%, per un controvalore di +4.144,1 mln di euro.

È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico III-2015 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Settembre 2015.

Il mercato del credito per le abitazioni continua a dare segnali positivi, le erogazioni sono in aumento da un anno e mezzo e raggiungono i 10 miliardi di euro per la prima volta dal 2011.

mutuimensiliQuesto trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi notevoli a partire dalla fine della scorsa estate e volumi raddoppiati da Maggio 2015.

Guardando ai numeri degli ultimi 12 mesi (Luglio 2014-Giugno 2015) riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 30.137 mln di euro.

 

Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (Luglio 2013-Giugno 2014), segna un aumento dei volumi pari a +37,3%, per un controvalore di +8.190,5 mln di euro.

MACROAREE

Il secondo trimestre 2015 vede un incremento delle erogazioni in tutte le macroaree, come avviene ormai da un anno a questa parte.

mutuimacroareeLa performance migliore spetta al Sud Italia, i cui volumi sono aumentati dell’80,7% rispetto al secondo trimestre 2014 e ora superano quota 1.400 mln di euro.

L’Italia Nord-Orientale e l’Italia Centrale fanno registrare variazioni e volumi molto simili: l’aumento è stato nell’ordine del 73%, il Nord-Est chiude con 2.222 mln di euro, il Centro con poco meno di 2.500 mln di euro.

La macroarea Nord-Occidentale si conferma al primo posto per volumi erogati con un quasi 3.500 mln di euro, in aumento del 58,9% rispetto al secondo trimestre 2014. Sardegna e Sicilia erogano complessivamente poco meno di 600 mln di euro, che rappresentano il 58,7% in più rispetto all’anno scorso.

Analizzando il periodo che va da Luglio 2014 a Giugno 2015 si registrano volumi in aumento in tutte le macroaree italiane.

 

REGIONI

Ancora una volta tutte le regioni italiane fanno segnare volumi in aumento, tra l’altro con variazioni importanti, confermando l’andamento registrato nei due trimestri precedenti.

Questo trimestre si caratterizza per un forte incremento dei volumi nelle regioni di più piccole dimensioni. Basilicata (+115,8%), Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo (+103% ciascuna) raddoppiano i propri volumi e tale andamento viene toccato anche da Molise (+99,1%) e Umbria (+98,4%), con Marche, Valle d’Aosta e Puglia che seguono a ruota (+90% circa).

Permangono sempre differenze geografiche, in quanto sono generalmente le regioni del Nord Italia quelle dove si eroga mediamente di più: la Lombardia si conferma ancora leader, con 2.325,5 mln di euro (+57,4% rispetto al secondo trimestre 2014), seguita da Lazio (1.397,6 mln di euro), Veneto (903,1 mln di euro) ed Emilia-Romagna (829,2 mln di euro).

 

PROVINCE

Per la prima volta tutte le 110 province analizzate hanno evidenziato volumi in aumento, tra l’altro con variazioni molto consistenti. Su tutte spicca la provincia di Isernia, che vede un incremento del 168,9%; al secondo posto c’è la provincia di Novara, i cui volumi sono aumentati del 148%.

Seguono Matera (+129,5%), Carbonia-Iglesias (+128,3%) e Ascoli Piceno (+126,2%), ma ci sono altre 18 province che raddoppiano i propri volumi. Tra le principali province emergono sempre Roma e Milano, i cui volumi sono più del doppio rispetto alla terza provincia, Torino. Si segnala Bari, dove si registra un aumento del 111% rispetto all’anno scorso.

mutuiconsistenzeASPETTI CONGIUNTURALI

ANDAMENTO DELLE CONSISTENZE

Nel secondo trimestre 2015 si registra uno stock di mutui in essere pari a 293.207 mln di euro, in linea rispetto al trimestre precedente (+0,1%) e in calo dello 0,5% in relazione allo stesso periodo dell’anno scorso.

Da segnalare che, dopo l’aumento riscontrato nel 2011, prosegue la lenta e costante decrescita delle consistenze iniziata nel primo trimestre 2012, nonostante una lieve ripresa rispetto al trimestre scorso.

IMPORTO MEDIO DI MUTUO

Attraverso la base dati interna all’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo. Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 111.800 €, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel secondo trimestre 2014. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord si mantiene sui livelli nazionali, nel Centro il mutuo medio risulta nettamente più alto, mentre la tendenza è opposta e più marcata al Sud nelle Isole. Il ticket medio risulta più elevato nella macroarea Centrale (119.500 €); dalla parte opposta, invece, il Sud eroga una quota minore con 103.500 €.

Di seguito il dettaglio del ticket medio per tutte le macroaree:

TICKET MEDIO DI MUTUO

Valori in Euro

MACROAREA

II TRIM. 2015

II TRIM. 2014

Var. %

TOTALE ITALIA

111.800

107.700

+3,8%

ITALIA NORD-OCCIDENTALE

113.200

109.200

+3,7%

ITALIA NORD-ORIENTALE

111.600

107.500

+3,8%

ITALIA CENTRALE

119.500

112.400

+6,3%

ITALIA MERIDIONALE

103.500

101.300

+2,2%

ITALIA INSULARE

106.300

100.200

+6,1%

Elaborazione Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa su dati interni

L’importo medio di mutuo visto a livello regionale continua ad essere per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. La regione con il valore più alto è il Lazio, con un ticket medio pari a 128.300 €, in aumento rispetto al secondo trimestre 2014 (+1,6%); il valore più basso è stato registrato in Calabria, dove l’importo medio è 92.200 €.

La migliore performance appartiene alla Liguria, che fa segnare +4,7% e ora si attesta a 103.900 €. Gli incrementi sono più lievi per Emilia-Romagna e Campania: nella prima regione il mutuo medio è pari a 114.600 €, in rialzo del 3,4%, mentre nella seconda la quota pro-capite si attesta a 113.000 € (+3,3%).

 

I TASSI D’INTERESSE

Le dinamiche economico-finanziarie che hanno influenzato l’Area Euro a partire da Agosto 2011 hanno spinto la Banca Centrale Europea a ritoccare più volte al ribasso il tasso di riferimento BCE. Dopo i tagli operati a metà 2012, gli interventi sono continuati a Maggio e a Novembre 2013, in entrambi i casi con -25bps. L’ultimo intervento, avvenuto a Settembre 2014, ha portato il tasso alla sua quotazione minima di sempre con 0,05%, dopo che a Giugno 2014 era già stato abbassato a 0,15%.

Come di consueto, il tasso Euribor (3 mesi) ha seguito la tendenza degli interventi della BCE. Dai massimi di metà 2011 (1,60% a Luglio 2011), ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato rapidamente a quota 0,19% a Dicembre 2012 per attestarsi poco sopra 0,20% per tutto il 2013 e il 2014, salvo andare addirittura sottozero da Maggio 2015, per attestarsi a quota -0,04% a Settembre 2015.

Dopo aver mantenuto una media intorno al 3,4% nel 2011, l’Eurirs (25 anni) è sceso a Giugno 2012 a quota 2,13% ma, contrariamente all’Euribor, l’Eurirs è tornato a crescere fino a 2,75% a Settembre 2013. Da quel momento ha iniziato la fase discendente che lo ha portato al suo nuovo minimo ad Aprile 2015 con 0,82%, per poi riprendere quota e arrivare a 1,59% a Settembre 2015.

Stando alle dinamiche dei tassi di Settembre 2015, abbiamo calcolato l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando uno spread medio indicativo di mercato pari a 1,90 bps sia per il tasso fisso sia per il tasso variabile. Con un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata di 550 euro, circa 91 euro in più rispetto a quanto dovremmo sostenere se scegliessimo un mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 459 euro.

 

CONCLUSIONI

Non possiamo ancora stabilire che il mercato del credito per le abitazioni nel nostro Paese sia definitivamente uscito dal periodo di difficoltà degli ultimi anni, ma certamente i segnali che registriamo sono positivi ed incoraggianti per i prossimi anni. Molteplici sono i fattori che fanno ben sperare. Da una parte, la domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita da Luglio 2013 (nei primi otto mesi del 2015 l’aumento è stato del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e la Banca Centrale Europea continuerà a sostenere i finanziamenti a famiglie e imprese; dall’altro lato migliora l’offerta relativa ai mutui e i principali indici di riferimento sono a livelli molto bassi, riducendo in questo modo il costo dei finanziamenti e creando nuove opportunità per il mercato e le famiglie. Da tenere in considerazione anche la crescita dell’indice di fiducia delle famiglie, anche se le valutazioni sono ancora caute sulle prospettive economiche e del mercato del lavoro. Il settore del credito rimarrà condizionato dalla situazione economica del nostro Paese e dell’intera Eurozona. Le politiche di erogazione rimarranno prudenziali per tutto il 2015 e la qualità del portafoglio degli istituti sarà un fattore decisivo che condizionerà le scelte di erogazione.

Per il 2015 è in previsione un andamento delle erogazioni in crescita rispetto a quanto rilevato nel 2014 anche per effetto della significativa crescita dei finanziamenti di surroga.