Quattro mostre al museo Madre di Napoli, da visitare anche durante il periodo delle prossime festività natalizie, nello storico Palazzo Donnaregina in via Settembrini 79.
Daniel Buren, Axer / Désaxer. Lavoro in situ, 2015, Madre, Napoli – #2, a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola (visitabile fino al 4 luglio 2016) accoglie i visitatori e i turisti nell’atrio di ingresso del museo, con le sue inconfondibili strisce bianche e nere e i suoi articolati giochi di specchi, colori, luci e prospettive: un’opera di dimensioni architettoniche e una vera e propria macchina scenica, concepita dall’artista francese per celebrare il decennale di attività del Madre e il rapporto con il suo pubblico. L’opera dialoga con il primo intervento realizzato da Buren per il Madre, Comme un jeu d’enfant. Lavoro in situ, 2014-2015, Madre, Napoli – #1 (visitabile fino al 29 febbraio 2016), situato al piano terra del museo, nella sala Re_PUBBLICA MADRE: un gioco di costruzioni a grandezza reale, un kindergarten (“giardino d’infanzia”), ottenuto grazie all’assemblaggio di un centinaio di moduli di forme geometriche e colori diversi ispirati ai solidi del pedagogo tedesco Friedrich Wilhelm August Fröbel, una città metafisica che entra nel museo e ne plasma giocosamente l’architettura.
Nel secondo cortile del museo (fino al 29 febbraio 2016), è possibile visitare l’opera-mostra dell’artista Marco Bagnoli, La Voce. Nel giallo faremo una scala o due al bianco invisibile. Realizzata nell’ambito di L’Albero della Cuccagna. Nutrimenti dell’arte a cura di Achille Bonito Oliva (si ringrazia: Seda International Packaging Group), anche l’installazione di Bagnoli reinventa l’architettura del museo, enfatizzandone il ruolo di creatore di immaginari e universi possibili, mettendo in questo caso in congiunzione cielo e terra. Presentata al Madre insieme all’opera Janua Coeli, La Voce è costituita da una scala che, sviluppandosi dall’interno della sala che si affaccia sul secondo cortile fino a travalicare il tetto ed espandersi nell’ambiente esterno: la voce emessa dall’ampolla su cui si regge la scala recita il menù di un pasto napoletano, dilatandosi in un riverbero sonoro che confluisce all’esterno, dove è disposta una terza opera dell’artista, il Sonovasoro (“sono vaso oro”, o “vaso sonoro”).
Il terzo piano del Madre, ala destra, ospita la mostra personale di Mark Leckey, DESIDERATA in media res (fino al 18 gennaio 2016), a cura di Elena Filipovic e Andrea Viliani e organizzata in collaborazione con i musei WIELS (Bruxelles) e Haus der Kunst (Monaco di Baviera): la prima retrospettiva in un’istituzione pubblica italiana dedicata all’artista britannico, vincitore nel 2008 dei prestigiosi Turner Prize, promosso dalla TATE Britain, e Central Art Award, promosso dalla Kölnischer Kunstverein di Colonia. La mostra presenta nuove produzioni accanto a un’ampia selezione di opere storiche, in ciascuno dei mezzi espressivi utilizzati dall’artista: scultura, installazione, performance e video (a partire dall’iconico video del 1999 Fiorucci Made Me Hardcore sulla cultura musicale e sul life style giovanili, che impose Leckey all’attenzione internazionale) rivelano la profonda e seminale influenza che l’artista ha esercitato sulle generazioni di artisti successivi per la sua capacità di esplorare l’universo del desiderio collettivo, fra reale e virtuale, delle merci e dei simboli della nostra contemporaneità.
Nell’ala sinistra Boris Mikhailov, io non sono io (fino al 1 febbraio 2016) a cura di Andrea Viliani e Eugenio Viola, in collaborazione con Incontri Internazionali d’Arte e Polo museale della Campania/Villa Pignatelli-Casa della fotografia, è la prima mostra dedicata da un’istituzione pubblica italiana all’artista ucraino, uno dei più autorevoli fotografi contemporanei. La mostra, in cui sono esposte 150 opere, approfondisce in particolare il tema del ritratto e dell’autoritratto, attraverso diverse serie fotografiche fra cui I Am Not I del 1992 (che dà il titolo alla mostra), Yesterday Sandwich (1972-75), Salt Lake (1986), By the Ground (1991), Football (2000), Superimpositions from the 60/70s e The Wedding (2005). Gli scatti di Mikhailov raccontano la storia di un uomo e di un paese che hanno affrontato il regime sovietico e la sua disintegrazione, e riecheggiano i toni della grande arte europea, primi tra tutti quelli della pittura barocca: rimando che, nell’ultima sala della mostra, prende corpo nell’accostamento fra il trittico fotografico The Wedding e il trittico ideale formato dalle due tele del pittore spagnolo Jusepe de Ribera raffiguranti San Paolo Eremita (1638 ca.) e Santa Maria Egiziaca (1651, dalla Collezione Museo Civico Gaetano Filangeri, Napoli) con, al centro, un autoritratto dell’artista, Self-Portrait (2014) appositamente realizzato per la mostra.
Inoltre, in occasione delle festività natalizie, dal 23 dicembre 2015 all’11 gennaio 2016 (presentazione: 23 dicembre, ore 12:00), il museo Madre (Sala delle Colonne, primo piano) accoglierà i Teatrini-Presepi dell’artista Giosetta Fioroni (Roma, 1932). Questi “teatrini-presepi”, uno verticale del 1996 e cinque inediti, realizzati in ceramica presso la Bottega Gatti di Faenza, sono “nati da una fusione emotiva tra l’idea del Presepe” napoletano e quella del “Teatrino”, ovvero della “Fiaba”. In questa occasione sarà anche presentato il volume monografico dedicato ai Teatrini-Presepi, a cura di Piero Mascitti e Marco Meneguzzo, con testi dell’artista, dei curatori e di Giorgio Agamben, Marzio Breda, Erri De Luca, Raffaele La Capria, Silvio Perrella ed Ermanno Rea.
Info
Tel. 081.19313016 lunedì-venerdì 9:00-18:00 e sabato 9:00-14:00
Orari apertura museo:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10:00-19:30.
Domenica 10:00-20:00.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Lunedì ingresso gratuito.
Martedì chiuso.
Orari festività natalizie:
Giovedì 24 dicembre 2015 (Vigilia di Natale): ore 10:00-18:30
(ultimo ingresso ore 17:30)
Venerdì 25 dicembre 2015 (Natale): ore 10:00-14:00
(ultimo ingresso ore 13:00)
Sabato 26 dicembre 2015 (Santo Stefano): ore 10:00-19:30
(orari regolari)
Giovedì 31 dicembre 2015 (San Silvestro): ore 10:00-18:30
(ultimo ingresso ore 17:30)
Venerdì 1 gennaio 2016 (Capodanno): ore 14:00-19:30
(ultimo ingresso ore 18.30)
Mercoledì 6 gennaio 2016 (Epifania): ore 10:00-19:30
(orari regolari)
ANTICIPAZIONE PROGRAMMA ESPOSITIVO PRIMAVERA 2016
Mimmo Jodice
terzo piano e spazi vari
primavera 2016
a cura di Andrea Viliani
Il museo Madre di Napoli è lieto di annunciare, quale anticipazione del programma della prossima stagione espositiva, la mostra personale che, nella primavera del 2016, sarà dedicata a Mimmo Jodice (Napoli, 1934), uno degli indiscussi maestri della fotografia contemporanea.
A cura di Andrea Viliani, la mostra – la più ampia retrospettiva mai dedicata all’artista – presenterà, in un percorso appositamente concepito per gli spazi del museo Madre, più di cento opere, dalle seminali sperimentazioni sul linguaggio fotografico degli anni Sessanta e Settanta ad una nuova serie (Attese, 2015) realizzata dall’artista in occasione di questa mostra. Articolando fra loro i principali aspetti e temi della sua ricerca – le radici culturali del Mediterraneo, le epifanie del quotidiano, il paesaggio naturale, la fantasmagoria delle metropoli contemporanee, il confronto fra la tensione etica e la dimensione della cronaca o della storia, così come fra il passato e l’identità contemporanea – Jodice ci sofferma in un tempo indefinito, in cui si intrecciano il passato, il presente e un futuro ancora sospeso nella dimensione dell’attesa, e in cui, se dal 1978 scompare la figura umana, fino a quel momento presenza ricorrente, ciò che si staglia di fronte a noi è l’ineffabile eternità e il nitore assoluto di immagini in bianco e nero, lo sguardo incantato e rivelatore di un macchina da presa che si fa macchina del tempo, o del superamento del tempo, la suprema celebrazione dell’umano, colto osservando il mondo intorno a noi e restituito in tutte le sue espressioni sensibili, la scoperta e la costante reinvenzione, infine, dell’espressione fotografica stessa e delle sue potenzialità rappresentative e conoscitive.
In occasione della mostra sarà pubblicata, a giugno 2016, una nuova monografia dedicata all’artista che conterrà, insieme a contributi critici inediti, un esteso apparato bio-bibliografico e iconografico, con anche le immagini della mostra.