Ogni giorno ha il suo male, intervista ad Antonio Fusco.

cop-high-ognuno-ha-il-suo-male-2K7C5IN9“Ogni giorno ha il suo male “ questo è il titolo dell’ avvincente thriller che vede l’esordio letterario di Antonio Fusco, criminologo forense e dirigente della Squadra Mobile di Pistoia. Un libro che si tinge di noir, dal ritmo serrato e di azione e allo stesso tempo ricco di descrizioni intimiste che ruotano intorno al protagonista del romanzo, il Commissario Casabona.

L’omicidio di una donna nella tranquilla cittadina toscana di Valdenza sarà solo il preludio di un caso ben più che complesso che porterà il poliziotto a scoprire, attraverso accurate investigazioni, chi sarà l’assassino.

In occasione della presentazione del libro, presso l’associazione culturale Natakapa di Napoli, il 3 luglio scorso, Il funzionario della Polizia di Stato ha rilasciato un’intervista per la Gazzetta di Napoli.

Come è nata l’idea di scrivere un libro? Passione per la scrittura o necessità di esternare e mettere per iscritto esperienze vissute ?

 “Entrambe le cose. Passione per la lettura e la scrittura che coltivo da quando ero ragazzo e necessità di elaborare , rimettere in ordine e rivivere emozioni vissute, sensazioni e personaggi che da tempo esistevano già nella mia mente.

Il lavoro ti ha portato a conoscere sia realtà metropolitane come quella partenopea che di provincia, sei napoletano ma attualmente lavori a Pistoia. Nella descrizione dei luoghi, delle atmosfere e sensazioni quanto cambia e che differenze noti?

L’ambientazione è quella Toscana, le indagini dell’omicidio si svolgono precisamente a Valdenza una provincia immaginaria. Una scelta voluta che mi ha consentito di poter spaziare nella toscanità più assoluta descrivendo tradizioni, paesaggi, abitudini culinarie. Le sensazioni, però, quelle che rappresentano la parte forte e significativa del protagonista, il Commissario Casabona, appartengono alla Campania. Il vissuto e la sofferenza interiore provengono da Napoli.

Soffermiamoci sulla professione del poliziotto, da te condivisa col protagonista del libro. Coloro che fanno questo lavoro spesso vengono considerati uomini dal cuore duro, insensibili. Col passare del tempo, e con l’avvicendarsi di esperienze molto diverse tra loro in un panorama di realtà forti e contrastanti, come risulta essere il vostro attegiamento? È un lavoro che col tempo indurisce o sensibilizza?

Fare il poliziotto è fare una professione di aiuto. Ciò che la gente immagina come distacco, freddezza, non è altro che la professionalità, di chi fa il mio mestiere, che ti obbliga a farti coinvolgere il meno possibile nelle situazioni per poter svolgere il lavoro come deve essere fatto.

Le sensazioni si portano dentro e col tempo si stratificano diventando riflessioni ed elaborazioni.

Il Commissario Casabona pur essendo un personaggio di fantasia, rispecchia in toto chi fa il mestiere  di poliziotto, nei suoi modi di agire, di pensare, e di comportarsi e talvolta di emozionarsi.

Da dove hai preso spunto per la scelta del titolo del tuo libro “ Ogni giorno ha il suo male”?

Il libro presenta tre piani di lettura, il giallo d’azione dal ritmo serrato, poi la storia umana e tutti gli affetti che ruotano intorno al protagonista e infine c’è  una riflessione personale che parte dal Karma e finisce con una frase del Vangelo , presa dal discorso della montagna che recita – “Per quanto voi vi affanniate nella vostra vita non riuscirete ad aggiungere un minuto a quello che dovete vivere” che altro non è che un’esortazione a vivere senza preoccupazioni, perchè ogni giorno nuovo porterà sempre la sua pena.

Il Commissario Casabona assume , quindi , un atteggiamento fatalista,  si domanda se gli eventi avvengono e se chi li vive ha la possibilità di cambiarli o deve subirli e basta, perchè così è stato stabilito.

Il titolo “Ogni giorno ha il suo male” deriva pertanto dalla frase del Vangelo “A ciascun giorno basta la sua pena”.

Corinne Bove