Sblocca Italia, Lupi: 100.000 posti di lavoro; Buzzetti (ANCE): misure modeste, manca lo shock.

o-SBLOCCA-ITALIA-570Il decreto “Sblocca Italia ha un’ottima impostazione, ma se non ci mettiamo i soldi e non facciamo ripartire le cose perché l’Europa ci blocca, i problemi restano tutti lì”. Così il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, commenta con l’ANSA lo Sblocca Italia, affermando che “3,8 mld sono pochi” e non rappresentano “uno choc per l’economia”.

Il numero uno dell’associazione che riunisce i costruttori edili premette che queste sono sono prime valutazioni, perché “bisogna leggere i testi per capire bene”, tuttavia è già possibile sottolineare che “ci sono troppe poche risorse e il problema continua a essere il condizionamento delle nostre politiche da parte dell’Europa: non si tratta quindi di un provvedimento choc che faccia ripartire l’economia”. In particolare, Buzzetti contesta i 3,8 miliardi previsti per le grandi opere, cui si aggiungono “alcuni centinaia di milioni per quelle minori”: ci aspettavamo, ripete, “una botta maggiore su tutto, un impegno maggiore”. Per quanto riguarda l’allungamento delle concessioni autostradali, il presidente dei costruttori non si dice contrario, ma avverte che “a valle ci devono essere le gare per fare i lavori, perché la regola europea è da rispettare in tutto. Ai fini della ripresa – puntualizza – è fondamentale, perché se vogliamo far ripartire l’economia serve il mercato e servono gare aperte a tutti e poi le risorse”.

Sulla casa, infine, “bene la possibilità della sola comunicazione per fare i lavori, bene il regolamento unico edilizio in tutti i comuni” e positiva è anche la misura sull’acquisto delle case finalizzate all’affitto a canone concordato, tuttavia, sottolinea, “trova difficoltà nelle solite coperture del ministero dell’Economia: ieri la Francia ha promosso per ennesima volta questo provvedimento, non capisco perché noi dobbiamo ancora aspettare”. Insomma, secondo Buzzetti serve ben altro per rivitalizzare un settore che vede un ritorno “al ’67 in quanto a concessioni edilizie” e dove la situazione “peggiora sempre di più”.

Lupi, stimiamo almeno 100 mila posti
Il governo stima “almeno 100mila posti di lavoro che possono derivare” dal decreto Sblocca Italia varato ieri dal Consiglio dei ministri. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, parlando al Tg1. La grande novità del decreto, ha spiegato Lupi, sta nel fatto che contrariamente al passato, quando venivano “stanziate le risorse ma poi non venivano spese o spese male”, in questo caso “c’è una data: entro il 31 agosto 2015 tutte le opere devono aprire i cantieri. Vuol dire risorse vere e assunzioni, stimiamo almeno 100mila posti di lavoro che possono derivare da questa nuova impostazione”. L’obiettivo, ha proseguito, “è fare l’impossibile perché si torni a crescere e quindi tornare a rendere protagoniste le imprese e le famiglie, con i soldi da una parte e con la lotta alla burocrazia fino alla morte”. A titolo di esempio, il ministro ha citato le norme sulla ristrutturazione della casa: “Sono padrone in casa mia, perché dovrebbe servirmi un’autorizzazione per spostare una porta?”, si è chiesto, aggiungendo che “c’è un forte incentivo per chi vuole comprare una casa e affittarla a canone concordato”. “Noi – ha concluso Lupi – abbiamo bisogno di risultati immediatamente, gli investimenti in infrastrutture sono un volano vero, se diamo mossa al settore dell’edilizia siamo sulla strada giusta. 14 miliardi rappresentano un punto di pil, c’è l’assoluta necessità di andare in quella direzione”. (ANSA)