Sud, ripartire da libri ed istruzione, a cura di SudLavoro.it.

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Potremmo partire per questo editoriale di febbraio dalle buone nuove, come l’annuncio delle 600 assunzioni Apple a Napoli (che poi assunzioni non erano, ndr), oppure dalle cattive notizie, come l’ultimo rapporto Svimez che racconta la perdita di mezzo milione di posti di lavoro al Sud dal 2008 al 2014.

Invece scegliamo di rivolgere lo sguardo altrove, in una direzione che può apparire distante da ciò che SudLavoro tratta quotidianamente.
In realtà non si tratta di abbandonare la strada ma di spostare l’attenzione su quei percorsi paralleli che si ricongiungono, poi, nel futuro dei ragazzi del Mezzogiorno.

C’è un numero da tenere tristemente a mente: 28,8 %. È questa la percentuale di quanti abbiano letto almeno un libro nell’ultimo anno nel Sud Italia. Non va certo meglio nell’isole dove il dato – 33,1% – sale ma rimane ancora sotto la soglia di una persona su tre.

Numeri eclatanti, troppo brutti a leggersi e a credersi quelli che emergono dal Rapporto Istat – La lettura in Italia – relativo all’anno 2015. Il dato negativo investe tutte le regioni del Mezzogiorno che si attestano al di sotto della media nazionale, agli ultimi posti: Calabria, Puglia, Campania e Sicilia.

Il problema riguarda le scuole, centro nevralgico di formazione delle risorse del nostro Sud, le istituzioni (come la carenza di biblioteche e centri di lettura) ma non solo. Se su scala nazionale quasi una famiglia su dieci (9,1%,) dichiara di non avere nemmeno un libro in casa, la percentuale si alza drasticamente in territorio quali Puglia
(18,2%), Calabria (16,3%) e Basilicata (16,1%).

Si può essere o divenire professionisti qualificati e capaci senza dover passare ore su pagine e manuali, certo. Siamo però certi che non si possa pensare a nuove generazioni che crescano senza l’arricchimento che la lettura può offrire per sviluppare quelle competenze e capacità (soft skills) che un giorno saranno richieste loro sul mondo del lavoro: si tratti di creatività, di capacità di astrazione o di senso critico. Perché “chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria” (U. Eco) mentre di innumerevoli vite, racconti ed esperienze avranno bisogno i giovani del Sud per superare le innumerevoli difficoltà nel troveranno nel percorso.