Traffico internazionale di droga, 11 arresti.

DROGA: SEQUESTRATI 114 KG COCAINA IN PORTO GIOIA TAUROMaxi operazione della Polizia (Squadra Mobile e Sco) e della Guardia di Finanza di Napoli contro il traffico internazionale di droga e il riciclaggio: poliziotti e militari hanno eseguito undici arresti, in varie regioni d’Italia e all’estero.

Si tratta di componenti di una banda di narcotrafficanti che acquistava dai cartelli sudamericani e poi gestiva ingenti carichi di droga.

Sequestrate, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, tre società in Spagna, nell’Isola di Man e nell’Emirato di Dubai, nelle quali venivano reinvestiti parte dei proventi del narcotraffico, per un valore di oltre 10 milioni di euro. (ANSA).

Nel corso della giornata odierna, la Squadra Mobile di Napoli ed il GICO del Nucleo Polizia Tributaria di Napoli, con il supporto di Interpol e degli organismi della cooperazione internazionale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per ll indagati, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che ha operato in stretto collegamento con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

La misura cautelare coercitiva, sia personale che reale, è stata adottata nei confronti di soggetti gravemente indiziati di avere costituito un’organizzazione unitaria, così come riconosciuta dal GIP, una sorta di cartello costituito da una pluralità di sottogiuppi, in parte autonomi, in strettissimo collegamento tra di loro, con legami solidi e stabili con il clan AMATO PAGANO, tanto da configurare un’unica estesa organizzazione criminale.

Il provvedimento cautelare colpisce quindi soggetti che, sin da epoca precedente alla prima faida di Scampia ed in particolare dalla fine degli anni ’90, si erano posti come referenti di un’organizzazione che si è avvalsa, nei lunghi anni di operatività, di collegamenti diretti con narcotrafficanti sudamericani ed europei di primissimo livello, di basi operative ubicate in diversi Stati europei e di enormi disponibilità di risorse economiche e di mezzi, organizzazione in grado in ogni momento di diversificare i suoi canali di approwigionamento e di smercio della cocaina.

Si tratta di un’organizzazione che ha vissuto in una forma di simbiosi, in un rapporto assolutamente privilegiato e stabile con il clan Amato-Pagano, che è cresciuto e si è sviluppato proprio contestualmente all’organizzazione Imperiale-Cerrone, disaiticolata con la operazione odierna.

Grazie al decisivo contributo della struttura transnazionale oggi smantellata, il clan AMATO PAGANO è divenuto, negli anni, il principale canale di smistainento della sostanza stupefacente nel napoletano.

In buona sostanza, questa indagine ha disvelato la chiave del potere economico dei vertici del clan Amato-Pagano, assoluti protagonisti, per anniii, dello smercio di sostanze stupefacenti nel quartiere di Secondigliano e delle sanguinose faide verificatesi a partire dall’originaria scissione all’interno del clan Di Lauro nel 2004: rapporto che si e fondato, riconosce il GIP, sulla convergenza dei rispettivi interessi, la creazione di un fondo comune, la creazione di riserve da utilizzare per il costante reperimento di sostanze stupefacenti.

La piena e totale disponibilità di appoggio, sia sul piano commerciale e finanziario che per il procacciamento di anni e rifugi, garantita dal gruppo Imperiale e Cerrone al gruppo Amato Pagano durante i turbolenti anni delle faide di Secondigliano ed anche in seguito, ha consentito non solo al clan di Melito la vittoria nella guerra di camorra, ma un’ulteriore decisiva spinta alla vertiginosa espansione dei traffici di cocaina assicurati da Imperiale e Cerrone, i quali avevano così costituito una vera e propria società con i vertici del clan Amato-Pagano, in grado di ottenere ricavi per decine di milioni di euro ogni anno.

Secondo quanto ritenuto dal GIP nell’ordinanza cautelare, attraverso le indagini, svolte in stretta sinergia da Squadra Mobile di Napoli e dal GICO della GdF, si è giunti all’individuazione degli organizzatori, direttori e gestori dell’articolata struttura di narcotraffico, nonché dei faccendieri che hanno consentito il lucroso reimpiego degli enormi profitti derivati. Apporto importante ma non fondamentale alle indagini emerge dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ma altresì di centrale importanza sono indagini tecniche, gli accertamenti ed i sequestri operati dalle Forze dell’Ordine nel periodo 2012 – 2014.

A tal proposito il GIP ha riconosciuto la riconducibilità certa al giuppo Imperiale – Cerrone del carico sequestrato in data 20 settembre 2013 allorché le Autorità francesi traevano in arresto Aprea Vincenzo e sequestravano, nei pressi di Parigi, Francia, un carico di cocaina pari a 1330 Kg.

Risulta di particolare importanza, sul piano investigativo, non solo la compiuta ricostruzione delle fattispecie associative finalizzate al narcotraffico, aggravate sia dalla finalità di favorire le organizzazioni camorristiche sul territorio di Napoli e provincia, nonché dalla transnazionalità, quanto, al tempo stesso, l’avere fatto luce ed essere risaliti ai beni ed ai capitali reiinpiegati all’estero.

Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza cautelare personale infatti, a mezzo rogatorie internazionali, la DDA di Napoli ha richiesto l’esecuzione di prowedimenti di sequestro preventivo disposti dallo stesso GIP nei confronti di quote societarie, beni immobili ed imbarcazioni riferibili ai principali referenti dell’organizzazione, posti negli EMIRATI ARABI UNITI (Dubai), in Spagna, nell’Isola di Man (GB).

Il contesto di queste vicende descrive quindi la storia ultraventermale di consolidate strutture imprenditoriali dirette da personaggi di livello internazionale, come Imperiale Raffaele ed i suoi soci, soggetti che si sono enormemente arricchiti facendo affari con le principali organizzazioni camorristiche del nord del capoluogo, come gli AMATO PAGANO, in un intreccio inestricabile di società di fatto tra camoirísti e broker internazionali della droga, nonché abili professionisti dediti al riciclaggio degli ingentissimi proventi derivanti dal narcotraffico anche e soprattutto in paradisi fiscali e sulle spiagge dorate di Dubai.