Ventuno, la start up fondata da figli di vittime di camorra.

xplastic.jpg.pagespeed.ic.CWnWZOyVh4jjRQkPZVVBAccomunati dal tragico destino di essere figli di vittime della camorra casalese, Massimiliano Noviello e Gennaro Del Prete hanno deciso di ripartire proprio dal Casertano creando una coop per la rivendita di prodotti ecologici e compostabili (dai bioshopper ai prodotti per l’agricoltura a quelli usa e getta per la ristorazione).

La start-up si chiama “Ventuno” ed è stata presentata, nell’ambito di “Memoria, Impegno e Riscatto”, l’evento organizzato a Castel Volturno da Legambiente, Federazione Antiracket Italiana, Comitato Don Peppe Diana e Slow Food Campania ieri, 16 maggio, nel giorno del settimo anniversario della morte di Domenico Noviello, padre di Massimiliano, ucciso sette anni fa. Gennaro è invece figlio di Federico Del Prete, il sindacalista ucciso nel 2002 dai killer del clan casertano.

La coop distribuirà sul territorio campano e nei supermercati buste biodegradabili e compostabili a norma, contrastando così i sacchetti illegali altamente diffusi in Campania dove si calcola, sono prodotti circa 1,3 miliardi di shopper illegali, pari a oltre 10.000 tonnellate di sacchetti non conformi. La nuova azienda ha sede legale a Castel Volturno e sede operativa a Carinaro e a breve gestirà un bene confiscato a Mondragone ed ha avuto il riconoscimento dell’Asips, l’azienda speciale della Camera di commercio di Caserta.

Nel corso dell’iniziativa è stata poi illustrata la storia virtuosa del Comune casertano di Caiazzo, che nel 2008, con un notevole anticipo rispetto all’entrata in vigore della legge 28 del marzo del 2012, è stato il primo municipio in Italia a dire addio ai sacchetti di plastica adottando i bioshopper, un modo per contribuire a risolvere il problema dei rifiuti. (ANSA).

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