La visita dei Radicali e dei Giovani Giuristi Vesuviani al Carcere di Poggioreale.

carcere-di-poggiorealeNei giorni scorsi e, più precisamente, lunedì 8 febbraio, una delegazione dei Radicali Italiani e dell’Associazione Giovani Giuristi Vesuviani composta da Emilio Enzo Quintieri, esponente radicale calabrese ed ex membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e dagli Avvocati Penalisti Salvatore Del Giudice, Alessandro Maresca, Michele Coppola e Domenico La Gatta, grazie all’autorizzazione concessa dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia nella persona del Vice Capo Dott. Massimo De Pascalis, su richiesta dell’Onorevole Rita Bernardini, già Deputata e Segretaria Nazionale del Movimento dei Radicali Italiani, ha effettuato per tutta la mattinata una visita ispettiva alla “famigerata” Casa Circondariale di Napoli Poggioreale “Giuseppe Salvia”.

Lo scopo della visita era quello di accertare “de visu” le condizioni di vita dei detenuti, la conformità del trattamento penitenziario ad umanità ed al rispetto della dignità della persona così come prevede la Costituzione Repubblicana, la Legge Penitenziaria e le altre norme europee ed internazionali vigenti in materia penitenziaria e di salvaguardia dei diritti umani fondamentali.

Secondo i più recenti dati diramati dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, alla data del 31/01/2016, nel Carcere di Poggioreale, a fronte di una capienza regolamentare di 1.640 posti, vi erano ristretti 1.928 detenuti, 289 dei quali di nazionalità straniera.

Dopo i controlli di rito all’ingresso della struttura, una delle più grandi d’Europa, la delegazione è stata accompagnata dal personale di Polizia Penitenziaria presso gli Uffici della Direzione ove, stante l’assenza del Direttore dell’Istituto Dott. Antonio Fullone, è stata accolta dai due Vice Direttori presenti e da un Funzionario della Polizia Penitenziaria, poiché il Comandante di Reparto, il Commissario Capo Gaetano Diglio, non era in Ufficio. Subito dopo una lunga chiacchierata la delegazione unitamente al personale dell’Amministrazione Penitenziaria, ha iniziato la visita agli spazi detentivi.

Sono stati accuratamente ispezionati quasi tutti i Padiglioni detentivi che prendono il nome da Città italiane (Firenze, Roma, Avellino, Livorno, Milano, Salerno, Italia e Napoli) nonché il Padiglione “San Paolo” che ospita il Centro Diagnostico Terapeutico, i locali destinati all’area trattamentale (Scuole, Laboratori), i cortili passeggio e le altre aree di pertinenza dell’Istituto. E nell’ambito del giro ispettivo, in ogni reparto, ci si è intrattenuti a dialogare con numerosi detenuti, entrando anche direttamente nelle celle e negli attigui servizi igienici per verificare le condizioni delle stesse. In alcuni Padiglioni la doccia è in un vano attiguo alla cella mentre in altri ancora si trova in locali comuni posti fuori dalle celle in violazione di quanto prevede il Regolamento di Esecuzione Penitenziaria. Alcuni locali doccia sono stati trovati in condizioni inappropriate ed indecorose a causa dell’umidità e della muffa presente.

Non ci sono state particolari lamentele o problematiche che sono state segnalate dai detenuti e, nei pochi casi rilevati, si è avuto l’immediato intervento risolutore o l’impegno della Direzione a risolvere le criticità evidenziate, in alcuni casi nemmeno di stretta competenza dell’Amministrazione Penitenziaria ma del Servizio Sanitario Regionale poiché la Medicina Penitenziaria non è più di competenza dello Stato ma delle Regioni e, nel caso in esame, della Regione Campania. In particolare, un detenuto recentemente operato di tumore, aveva segnalato di attendere da circa due mesi una visita in una struttura sanitaria esterna ed una volta recatici nella Direzione Sanitaria la delegazione ha potuto verificare che erano state esperite tutte le procedure previste e che, per la fine del mese, quel detenuto sarebbe stato tradotto presso un Ospedale di Napoli per essere sottoposto ad un accertamento diagnostico che non era possibile effettuare intramoenia. Nell’Istituto vi sono due servizi di Pronto Soccorso : uno solo per il Padiglione “San Paolo” e l’altro  per tutta la restante popolazione detenuta.

Tutti gli spazi detentivi sono apparsi puliti ed in buone condizioni (naturalmente vi sono celle e locali che avrebbero bisogno di manutenzione straordinaria) eccetto qualche Padiglione come il “Napoli” che è uno dei più vecchi della Casa Circondariale e che, a breve, sarà ristrutturato. Attualmente, è in fase di completamento, il rifacimento del Padiglione “Genova”.

Uno dei Padiglioni “attenzionati” è stato l’”Avellino” (lato destro) poiché erano giunte segnalazioni circa la presenza di detenuti, sofferenti psichici, in regime di isolamento ed in “celle lisce” cioè prive dell’arredo ministeriale. Al momento della visita non è stata accertata alcuna violazione delle norme penitenziarie afferenti la collocazione e la durata temporale dei detenuti in isolamento così come non è stata constatata la presenza di “celle lisce”. Vi erano pochi detenuti per motivi giudiziari, disciplinari ed uno solo per motivi sanitari poiché affetto dalla scabbia ed in cura farmacologica. A Poggioreale non esiste un Reparto di Osservazione Psichiatrica o per detenuti affetti da disturbi mentali ma, comunque, nell’Istituto vi erano 5 detenuti con patologie psichiatriche.

Dalla visita, è emerso che l’Istituto Penitenziario napoletano, costruito agli inizi del novecento, attualmente, tolte le celle inagibili, ha una capienza regolamentare di 1.500 posti ed i detenuti presenti erano 1.915, 268 dei quali stranieri. Negli anni passati, invece, i detenuti “ospitati” erano circa 3.000 (con la capienza regolamentare ancora inferiore a quella odierna). Nonostante il numero dei detenuti sia notevolmente diminuito, ancora oggi il problema del sovraffollamento non è stato risolto completamente (anche a causa dei Padiglioni chiusi e non utilizzati) poiché vi sono 415 detenuti oltre la capienza regolamentare. La delegazione visitante ha constatato che in ogni cella, al massimo, vi sono allocate 4 ed in alcuni casi 5 persone (in passato, diversamente, c’erano celle occupate dalle 8 alle 12 persone).

Dei 1.915 detenuti presenti : 1.755 sono “comuni” cioè appartenenti al Circuito Penitenziario della Media Sicurezza mentre 161 appartengono al Circuito Penitenziario dell’Alta Sicurezza e, più precisamente, al Sottocircuito dell’AS3 cioè per reati di criminalità organizzata. Questi ultimi, sono allocati soltanto nel Padiglione “Avellino”.

Relativamente alle posizioni giuridiche dei detenuti presenti, 547 di questi erano “definitivi” mentre 1.369 erano “giudicabili” e, nel dettaglio, 741 in attesa di primo giudizio, 391 appellanti e 237 ricorrenti. Per quanto riguarda, invece, le ulteriori “caratteristiche” della popolazione detenuta, è stato verificato che nella struttura penitenziaria vi erano ristretti 557 tossicodipendenti, 86 dei quali in terapia metadonica, 32 sieropositivi e 246 affetti da epatite C. Sia i tossicodipendenti, quelli in trattamento metadonico ed i sieropositivi, sono leggermente diminuiti rispetto al passato mentre i soggetti affetti da epatite C, sono notevolmente aumentati. Ed ancora : 66 sono i detenuti che risiedono fuori dalla Regione Campania : 57 appartenenti al circuito della Media Sicurezza e 9 a quello dell’Alta Sicurezza.

Contrariamente a quanto avveniva in passato che i detenuti stavano rinchiusi per 22 ore al giorno su 24 in cella (avevano diritto a due ore d’aria al giorno, una al mattino e una al pomeriggio, nei cortili adibiti al passeggio), oggi il trattamento penitenziario è molto più “attenuato” ed infatti 500 detenuti godono del “regime aperto” con le celle aperte per 8 ore al giorno con possibilità di permanere nel corridoio del reparto e di fare socialità. A breve, inoltre, grazie all’impegno della Direzione che, in ogni singolo Reparto, tramite la conversione di alcune celle, ha creato una sala comune, saranno attive delle Palestre attrezzate con il materiale (panche, cyclette, etc.) donato gratuitamente dalla Chiesa Valdese di Napoli. Entro fine mese, saranno già funzionanti quelle dei Padiglioni Firenze e Livorno. All’esterno, invece, i detenuti possono usufruire del campo di calcetto mentre la permanenza all’aria aperta è assicurata nei 12 cortili passeggio, utilizzati anche per attività sportiva.

Per quanto riguarda il lavoro, i detenuti lavoranti alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria sono 254 (negli ultimi anni c’è stato un leggero incremento delle unità lavorative) con rotazione trimestrale. Vi sono dei laboratori di falegnameria, tipografia, sartoria ed un officina fabbri dove vengono impiegati i detenuti con rotazione mensile.

Relativamente agli “eventi critici” nel 2015 c’è stato 1 suicidio di un detenuto (nel 2014 c’è ne furono invece 3), 4 i decessi per cause naturali (anche 4 nel 2014) e 205 atti di autolesionismo (207 nel 2014). Nessuna aggressione da parte dei detenuti sia nel 2014 che nel 2015 in danno degli Agenti di Polizia Penitenziaria e nessun caso di suicidio – in entrambi gli anni – da parte di questi ultimi.

Nell’istituto vi sono 12 sale colloquio, recentemente ristrutturate e tutte a norma del Regolamento di Esecuzione Penitenziaria oltre ad un area verde per i colloqui. A tal proposito i detenuti che effettuano colloqui regolari con i familiari sono 1.600 : 1.470 detenuti sono “comuni” (Media Sicurezza) e 130 quelli del Circuito Alta Sicurezza.

Per quanto riguarda il Reparto di Polizia Penitenziaria, a fronte di una pianta organica di 946 unità, 847 sono gli Agenti assegnati e 764 quelli realmente in servizio (155 sono quelli distaccati da Poggioreale in altre sedi e 78 sono quelli distaccati da altri Istituti Penitenziari a Poggioreale).

Una delle criticità è costituita dalla scarsa presenza dei Funzionari della professionalità giuridico – pedagogica : infatti, sono presenti solo 19 Educatori mentre ve ne dovrebbero essere 28. Ogni Educatore, facendo riferimento alla pianta organica ed al numero dei detenuti presenti, dovrebbe seguire circa 70 detenuti ed invece ne deve seguire oltre 100. Ed infatti, per esempio, il numero dei detenuti “permessanti” cioè quelli che usufruiscono di permessi premio fuori dall’Istituto sono soltanto 33.

L’Ufficio di Sorveglianza di Napoli tramite i propri Magistrati di Sorveglianza, secondo le informazioni riferite alla delegazione dalla Direzione dell’Istituto Penitenziario, si recherebbe frequentemente in Carcere anche per effettuare l’ispezione dei locali ove sono ristretti i detenuti : l’ultima visita effettuata dal Magistrato di Sorveglianza risalirebbe al 29/01/2016 e la frequenza delle visite sarebbe di 6 volte al mese. A tal riguardo, c’è da segnalare, che diversi detenuti hanno lamentato di non riuscire ad effettuare colloqui con i Magistrati di Sorveglianza e che questi ultimi spesso non rispondono alle loro istanze in tempo oppure non rispondono proprio.

Anche l’Azienda Sanitaria Locale, stando a quanto riferito alla delegazione, svolgerebbe l’attività ispettiva (semestrale) prevista dall’Ordinamento Penitenziario; l’ultima ispezione igienico – sanitaria è stata effettuata il 13/12/2015.

All’esito della visita ispettiva il giudizio espresso dall’esponente radicale Emilio Enzo Quintieri e condiviso da tutti i membri della Delegazione, per una serie di considerazioni, in parte richiamate nel resoconto, è stato abbastanza positivo, fermo restando che nella Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, permangono criticità e problematiche di varia natura, molte delle quali – come quelle di tipo sanitario – non dipendono dalla Direzione Penitenziaria ma di altre Amministrazioni.

Le condizioni di detenzione, stante la notevole diminuzione dei detenuti e la possibilità per gli stessi di intrattenersi per più ore ai passeggi all’aria aperta, ad attività ricreative, sportive e trattamentali in luoghi esterni alla cella, alla libera circolazione nel reparto per gran parte della giornata ed il fatto che le celle da “camere di detenzione” siano finalmente divenute (come prevede l’Ordinamento Penitenziario) “camere di pernottamento” destinate al riposo notturno, sono sensibilmente migliorate rispetto agli anni passati, tempi in cui nel Carcere di Poggioreale venivano sistematicamente violati i diritti umani fondamentali proprio per le condizioni detentive crudeli e degradanti, contrarie al principio di umanità della pena sancito dall’Art. 27 della Costituzione Repubblicana.

Per completezza di informazione, si segnala che il giudizio positivo sul miglioramento delle condizioni della struttura penitenziaria, viene riconosciuto anche dallo storico radicale napoletano Luigi Mazzotta, Presidente dell’Associazione Radicale “Per La Grande Napoli” e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani nonché da Pietro Ioia, Presidente dell’Associazione degli Ex Detenuti Organizzati di Napoli da anni impegnato concretamente per la tutela dei diritti dei cittadini detenuti.

Chiaramente resta ancora molto da fare a Poggioreale e, nel frattempo, non si deve abbassare in alcun modo la guardia sia su questo stabilimento penitenziario che su tanti altri in Campania ed in altre Regioni d’Italia !

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