Doppio impegno di Friends of Naples per la cura e la difesa delle opere del centro antico della città di Napoli. L’associazione FoN ha presentato in collaborazione con l’Archivio di Stato di Napoli e l’associazione Respiriamo Arte due lavori di restauro ultimati: l’affresco della piccola cappella votiva ritrovata nel 2023 nella sede dell’Archivio di Stato presso il complesso benedettino dei Santi Severino e Sossio e il restauro dell’affresco nella sacrestia della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo dell’Arte della Seta.
Alla presentazione erano presenti: Rosalia d’Apice, funzionario delegato Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli; Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli; Massimo Faella, presidente dell’Associazione Respiriamo Arte; Allegra Hicks, artista; Alberto Sifola, Presidente Friends of Naples. Il parroco Gervais Nsama della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo ha aperto gli interventi con un suo saluto.
Un filo rosso lega i due dipinti murali di valore storico e artistico, il cui recupero costituisce un punto di unione simbolico nel cuore della città. Gli affreschi, uniti da un cardine (precisamente da vico San Severino che si apre dal vecchio Decumano di San Biagio dei Librai) e restituiti alla comunità, raccontano secoli di storia e spiritualità napoletana.
Realizzato sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, il restauro dei dipinti ha richiesto un intervento immediato per evitare che le diverse forme di degrado rilevate potessero compromettere lo stato di conservazione dei beni che rischiavano di perdersi in maniera definitiva.
Nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo l’intervento è stato curato dalle sapienti mani dei maestri Francesco Esposito e Diego Ferrara de L’Officina Restauro, con l’assistenza della ditta Del Core Restyling.
Prezioso il contributo di Allegra Hicks che, dopo aver scoperto l’affresco deteriorato e semi nascosto nei locali adiacenti a quelli della sede della comunità di Sant’Egidio (che ha pazientemente accolto le varie fasi dei lavori), insieme ad Alberto Sifola e Massimo Faella, si è resa promotrice di una raccolta fondi presso il club londinese Loulou’s & 5 Hertford Street con i cuochi napoletani del ristorante Mattozzi.
Per la cappella dell’Archivio di Stato il restauro è stato seguito dalla ditta Dafne Restauri che è riuscita a restituire integrità e leggibilità alle opere, preservandole per le generazioni future, con il sostegno dei mecenati Idir, Fish’s King e Gianfranco D’Amato.
Affresco della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo dell’Arte della Seta
La sacrestia della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo dell’Arte della Seta, accoglie una Dormitio Virginis del Cinquecento, accompagnata da figure di Santi, tra cui San Gregorio Magno, San Girolamo e San Giacomo Minore. L’intervento ha restituito nuovi dettagli pittorici – come la frammentaria scena di Crocifissione nella lunetta superiore – e stimolanti spunti di riflessione per la storia artistica napoletana e per gli amanti dell’arte.
Lo stato di degrado ha richiesto un intervento conservativo urgente volto principalmente a ridare adesione agli intonaci dipinti distaccati dal supporto murario, in particolare una consistente deformazione della stratigrafia preparatoria nella parte centrale dell’affresco rendeva la scena con la Vergine in immediato pericolo di crollo.
Restaurare tutta la superficie ha richiesto un attento lavoro di consolidamento con iniezioni di malta idraulica e di pulitura dalla pesante coltre dei depositi superficiali che avevano oscurato le qualità pittoriche e compositive del dipinto, tanto da alterate la percezione del manufatto stesso.
La pulitura delle superfici ha permesso inoltre di identificare una serie di antichi restauri, che si è scelto di conservare, in modo particolare il raffinato intervento pittorico seicentesco eseguito con sapienti stesure di colore, probabilmente ad olio.
Il restauro è stato completato eseguendo su alcune aree, dove necessario, dei ritocchi con colori ad acquarello, con cui con una trama di pennellate è stata reintegrata la materia pittorica. Il restauro quindi restituisce alla città un capolavoro avvolto per anni dall’oblio, che potrà essere più compiutamente riletto e fruito.
La Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo è detta anche dell’Arte della Seta, dal nome della Corporazione composta da mercanti, tessitori e tintori che nel 1591 ne volle la costruzione.
La Corporazione acquistò prima il palazzo retrostante l’attuale chiesa dove ha fondato un conservatorio destinato ad ospitare le figlie degli artigiani poveri o deceduti che appartenevano alla Corporazione. Annesso al palazzo vi era una chiesa al cui interno sorgeva una piccola cappella dedicata ai santi Filippo e Giacomo.
La Chiesa è valorizzata dall’Associazione Respiriamo Arte, fondata dal 2013 da Angela Rogliani, Simona Trudi e Massimo Faella. Si effettuano visite guidate dal venerdì alla domenica.
In occasione dell’evento Open House sarà possibile visitare il monumento sabato 19 ottobre e domenica 20 ottobre, previa prenotazione sul sito: https://www.openhousenapoli.org/location/location.php?l=290.
Affresco della piccola cappella votiva dell’Archivio di Stato
La riapertura del collegamento tra la Chiesa dei Santi Severino e Sossio ed il convento annesso ad esso ha dato alla luce una piccola cappella decorata con tempera su muro, presso l’Archivio di Stato. La raffigurazione, che risale presumibilmente tra la metà del XV sec. e l’inizio del XVI sec., vede il primo piano sulla parete centrale la rappresentazione della Pietà di Cristo, lateralmente invece troviamo i due santi, probabilmente ricollegabili ai Santi Severino e Sossio con accanto ancora decifrabili le loro iniziali.
Seppure fosse ancora leggibile la rappresentazione pittorica, la cappella ha necessitato di un intervento di restauro mirato al consolidamento della pellicola pittorica, alla ricostruzione strutturale ed infine ad un reintegro pittorico dell’intera superficie.
Il restauro, reso possibile grazie ai mecenati di Friends of Naples e alla fondamentale collaborazione con l’Archivio di Stato di Napoli, ha restituito la cappella nella sua integrità originaria.
Grazie all’impegno di Friends of Naples, questi tesori nascosti per secoli, che rischiavano di andare perduti, sono stati finalmente riportati alla luce, confermando il modello virtuoso di intervento volto a preservare e a valorizzare il ricco patrimonio culturale di Napoli, per renderlo fruibile alle generazioni presenti e future.