Double Jeu, giovedì 15 a Villa Pignatelli

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Si intitola “Double Jeu”, in italiano ‘Doppio gioco’, il concerto del quarto appuntamento della stagione concertistica del Maggio della Musica. L’appuntamento con Lorenzo Dainelli (clarinetto) e Lorenzo Pone (pianoforte) è fissato giovedì 15 maggio alle 20,45 nella veranda storica di Villa Pignatelli. L’orario del recital, fissato di prassi alle ore 20.00, è stato spostato di 45 minuti in avanti in conseguenza del dispositivo di traffico adottato per l’arrivo del Giro d’Italia a Napoli proprio quel giorno.

Dainelli e Pone sono due musicisti italiani lanciati in una carriera internazionale di ampio respiro. Di pari respiro appare il loro programma, giocato su pagine originali e trascrizioni per duo, tutto percorso da una carica espressiva palpabile, talora da un tratto malinconico che in un attimo, però, sa diventare accogliente. Come capita solo con la musica sublime.

Il programma comincia con Drei Romanzen op. 94 e Arabeske op. 18 di Robert Schumann. Le tre Romanze sono tre piccole composizioni dal carattere quasi salottiero; dalla malinconia della prima si passa all’incanto melodico della seconda per finire col mistero quasi magico della terza; Arabeske è invece un rondò che fu definito, dallo stesso autore, “debole e per signore”: giudizio troppo severo per un pezzo amabile ed elegante nei refrain, sensibile e delicato nei due episodi in minore, con una conclusione intima e sognante.

Segue la Sonata in Mi bemolle KV 304 di Wolfgang Amadeus Mozart, definita dal musicologo Hermann Abert “una continua lotta tra stanca rassegnazione e incontenibile ribellione”. È articolata in due movimenti: se il secondo possiede una sensibile piega drammatica, quello di apertura è addirittura esasperato.

Syrinx di Claude Debussy è un celebre assolo per flauto (qui trascritto per clarinetto) è legata alla richiesta fatta a Debussy dall’amico Gabriel Mourey di comporre le musiche per il suo lavoro Psyché. Il breve brano allude all’amore del dio Pan per la ninfa Syrinx.; le Six Épigraphes antiques invece nascono nel 1914 per pianoforte a quattro mani. Costituiscono un adattamento delle musiche per due flauti, due arpe e celesta scritte nel 1900-1901 come intermezzi per una recitazione dei poemi “Chansons de Bilitis” di Pierre Louys.

Il finale del concerto è affidato alla Sonate pour clarinette et piano di Francis Poulenc in cui l’autore sfrutta abilmente le capacità tecniche e melodiche del clarinetto, ispirandosi nella forma ai canoni delle sonate francesi barocche.


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