Si è conclusa pochi giorni fa al teatro Tram di Port’Alba a Napoli, la rappresentazione teatrale di Zingari, il capolavoro di Raffaele Viviani, illustre artista e figura chiave del teatro napoletano del ‘900.
La narrazione sapientemente rivisitata dal regista e attore Diego Sommaripa, affronta temi profondi come la trasformazione della vita, la contrapposizione tra il sogno e la realtà quella cruda e spietata, la lotta tra il bene e il male, tra l’anima e lo spirito, la superstizione e il progresso, tra coscienza civile e prepotenza, conferendone un’immagine più che mai attuale.
La scena si svolge presumibilmente in un campo nomadi, dove sin dalle prime battute ci si immerge in un’atmosfera in cui prevale l’elemento caratterizzante: la dignità nonostante tutto! Arti magiche, sortilegi, la lotta alla sopravvivenza, la sopraffazione, la sofferenza e la loro lotta in un una società che li respinge persino quando sono malati e non possono recarsi in ospedale …perché Zingari! È la storia di Paloma, una giovane zingara cresciuta nel campo nomadi ma non di sangue rom, che si innamora di Gennarino, ‘O figlio d’a Madonna, altro membro del gruppo. Un sentimento puro e genuino che si scontra con la rabbia e violenza che pervadono interne al gruppo, soprattutto da parte di ‘O Diavulone, il capo tribù, che ha abusato della donna quando era ragazzina e tiene tutti sotto il gioco della schiavitù, del potere e della gerarchia. L’epilogo è drammatico e profondamente introspettivo. “Mi sono innamorato lentamente di questa meravigliosa opera -afferma il regista Sommaripa- L’emarginazione inizialmente era il focus; invece, poi l’amore diventa la vera chiave di volta. Un testo di 114 pagine, ci vuole coraggio a portarlo in scena. Riadattarla con il prezioso contributo di Emanuele Scherillo non è stato un lavoro semplice; sono trascorsi mesi di studio e credo di non aver stravolto l’originale. Il mio scopo è stato prendere spunto anche da altre opere di Viviani e non solo Zingari, e naturalmente tutto questo è stato reso possibile grazie all’infusione di coraggio di Mirko Di Martino, direttore artistico del teatro Tram”. Un cast d’eccezione ha affiancato Sommaripa: Benedetta Cenani, Sandro De Polena, Anna Rita Di Pace, Luca Gaeta, Dolores Gianoli, Alessia Ladisi, Vittorio Passaro, Francesco Rivieccio. Chiudo il testo -continua il regista- ispirandomi ad alcuni versi di Viviani:” Si over mor o’ cuorpo, sulamente e ll’ anema rinasce ‘ncuorpo a n’ato, i’mo so’ n’ommo, e primma che so’ stato?”. A testimonianza che quel che viene dopo la morte è qualcosa di incredibilmente bello e indicibile. Un invito quindi a non temere ma ad accogliere un amore infinito, introducendo un senso intimo di appartenenza e continuità, anche quando il cuore cessa di battere. È questo il messaggio di speranza che intendo lanciare – conclude Sommaripa- Il proseguimento di un credo, la resilienza che appartiene al popolo napoletano, e l’utilizzo del nostro dialetto dal forte potere evocativo e musicale.
Sabrina Ciani
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