Non si placano le polemiche circa il coprifuoco e le aperture.
La sensazione però è che continuiamo a guardare la punta del dito mentre l’uomo saggio indica la via.
Comitati scientifici e unità di crisi sono concordi nell’indicarci che per affrontare la pandemia si passa infatti dal paradigma delle tre T: Testare, Tracciare, Trattare.
In questa catena in Italia l’anello debole è l’applicazione del Tracciamento: nessuno più si preoccupa di tracciare in modo efficace, lasciando così il virus libero di circolare.
Eppure, l’obbligo di tracciamento nei locali è imposto dalle normative vigenti e, a meno di un momento di iniziale attenzione, ha attraversato ignorato dalle masse ben 2 governi.
Già, tutti dicono di voler aprire con le dovute cautele, in effetti molte categorie sono in ginocchio, ma senza un appropriato tracciamento si rischiano chiusure inutili e aperture imprudenti.
Nessuno risponde a due domande importanti: in quanti tracciano i propri clienti così come previsto dalla legge? In quanti controllano che l’obbligo venga rispettato?
Si multano le persone perché si fa assembramento, i ristoratori se ospitano i clienti all’interno ma se in tutto questo c’è un positivo come si agisce per evitare l’effetto domino dei contagi?
Chi controlla i controllori quando non effettuano le dovute verifiche? Non dovrebbero essere multati anche loro?
Ci sono però anche casi virtuosi di chi usa la propria presenza sul territorio per facilitare la diffusione di mezzi di tracciamento innovativi.
Rimarchevole l’iniziativa di FIPE Confcommercio Campania che ha deciso, prima fra tutte, con i propri associati, di organizzarsi attraverso una applicazione (QraccessApp) per tracciare, nel pieno rispetto della privacy, l’accesso ai propri locali.
Attraverso la applicazione, infatti, oltre agli ovvi benefici del tracciamento, si evitano code all’accesso, il passaggio di fogli e penne e soprattutto i rischi di una gestione poco accurata dei dati personali. Oltre a questi benefici per clienti ed esercenti, c’è quello per l’intera comunità: grazie a questo metodo è possibile studiare statistiche sull’affluenza e sugli eventuali contagi nei locali e sulla base di queste si potranno indirizzare interventi restrittivi da applicare solo ove strettamente necessario.
I ristoratori ma anche bar con somministrazione e stabilimenti balneari, attraverso l’uso di QrAccessApp intendono non solo compiere un dovere civico ma anche e soprattutto garantirsi il diritto a restare aperti, contribuendo al controllo della diffusione del virus.