Barba: fare impresa a Napoli è da eroi.

“ Fare impresa a Napoli è da eroi. Mancano le infrastrutture, manca la fruibilità del terreno, la burocrazia rema contro. Ma non ci sono solo limiti strutturali. Dobbiamo anche impegnarci contro pregiudizi e vox populi, portando il nostro nome in Italia e all’estero. Fare argine contro cio’ che dicono i media di noi. Nonostante le nostre straordinarie eccellenze ci vengano riconosciute.”

A parlare è Raffaele Barba, titolare di una impresa di abbigliamento  nota e apprezzata  in tutto il mondo per le sue camicie. L’intervista fa parte di un documentario che Klaus Davi sta girando in tutto il paese sugli ‘sconosciuti eroi di impresa italiani’.

“Quando sono nel nord Italia e all’estero mi chiedono  :”e’ possibile a venire a visitare l’azienda” oppure “siete in un posto brutto posso indossare il Rolex?” “Ci vuole la scorta se vengo in Campania?” Noi imprenditori ma anche cittadini ci confrontiamo con un paura insita, irrazionale. “ “Devo vendere me stesso e anche Napoli e la Campania. Noi veicoliamo un brand.  I pregiudizi più forti sono nel nord Italia. Merano, Bolzano, Udine, Pordenone, in Alto Adige.Anche in paesi prossimi alle nostre frontiere. Se  ci spostiamo in Scandinavia, un Giapponese  e a Bruxelles le cose cambiano. Hanno meno pregiudizi e apprezzano il nostro prodotto.”

“Una parte dei nostri problemi e’ dovuta alla mancanza di senso civico, ma direi  al 70 per cento è colpa della cattiva amministrazione. Un fallimento costante degli ultimi 20 anni. Vedo che però sta tornando un senso civico di napoletani e campani. E questo mi rende meno pessimista”.

E rivela :”all’inizio della mia carriere volevano che dalle mie camicie togliessi il brand Napoli. Ma ho tenuto duro! Ho lottato per difendere il marchio Napoli e mi addolora che la politica lo distrugga.”

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