Conti correnti: non è più possibile andare in scoperto.

Una normativa europea recepita da alcuni paesi, tra questi l’Italia, sancisce che dal primo gennaio 2021 non ci potrà più essere uno scoperto in conto corrente.

Una normativa allarmante, soprattutto per chi gestisce una impresa, media, grande o piccola che sia. Sembra infatti che basti uno sconfinamento di soli 500 euro su qualsiasi conto corrente di qualunque Istituto di Credito per passare ad una “soglia di rilevanza”, soggetti quindi alla centrale allarmi bancaria.

Dal 1° gennaio di quest’anno le banche considereranno morosi i clienti con pagamenti mensili scoperti, con un grosso problema: non saranno più permessi gli addebiti automatici sui conti correnti in rosso.

Poniamo il caso di un imprenditore alle strette con molti pagamenti e che, soprattutto in un periodo come questo, si affida allo scoperto per il pagamento delle proprie spese. Poniamo anche che improvvisamente arrivino dei pagamenti, magari crediti vantati da molto tempo che si sbloccano, situazione non irreale se, ad esempio, un imprenditore ha crediti con lo Stato che, si sa, non è sempre il miglior pagatore.

Ebbene, questi crediti possono essere rispediti al mittente, rigettati da un conto che ormai è irrimediabilmente in rosso, che è segnalato secondo la suddetta normativa, e i soldi che l’imprenditore doveva riscuotere si perdono nei meandri della macchina burocratica. In sintesi: i creditori non riceveranno gli importi corrisposti e dall’altra il correntista sarà aggiunto alla lista dei cattivi pagatori.

La legge non ammette ignoranza, bisogna per questo prestare molta attenzione e porre subito rimedio, cercando di evitare che accada l’irreparabile.

Vista la delicatezza dell’argomento risulta necessaria una grande preparazione su normative e decreti, affinché chi fa impresa, a qualunque livello, non incorra in esperienze spiacevoli e dolorose da un punto di vista emotivo ed economico.

“L’attenzione sulla questione deve essere massima e accurata, e può essere fornita solo da professionisti qualificati”, spiega Marsala, portavoce di SosAzienda (www.sosazienda.com), composta da consulenti giuristi, economisti e revisori, attivi sul campo da oltre 20 anni.

Una realtà in grado di fornire una visura globale delle attività, per capire le cause dei problemi finanziari e trovare i rimedi.

In casi accertati, ad esempio, se sono tanti i debiti in una azienda, altrettanti possono essere i crediti, ed un’azione di recupero suggerita dai professionisti di SosAzienda può aprire la strada verso una strada che porta fuori dal tunnel, consentendo di guardare con fiducia al futuro.

“Nei casi limite son risultate risolutive le soluzioni proposte dei nostri professionisti. Prima che sia troppo tardi, prima di dichiarare un fallimento che può essere scongiurato anche per far fronte a ripartenze future, SosAzienda è in grado di ritirare le quote societarie, nominare un nuovo amministratore e svincolare l’imprenditore in difficoltà”, conclude Marsala.

Per saperne di più su come aiutare la propria azienda ad uscire dalla crisi rimandiamo al sito internet www.sosazienda.com.

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