Digita Academy, due giovani talenti assunti da Graded.

Un tirocinio della durata di un anno per proseguire in azienda lo sviluppo della “business idea” avviata nel corso del project work: si chiude con un’opportunità professionale concreta l’esperienza dei due studenti di Digita, ospitati da Graded negli ultimi tre mesi. Ad annunciarlo, ieri mattina, nel corso dell’evento conclusivo del primo anno accademico dell’Academy nata dalla partnership tra l’Università di Napoli Federico II e Deloitte Digital, è lo stesso Vito Grassi, amministratore unico dell’azienda partenopea attiva da 60 anni nel mercato della progettazione, realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia ad alta efficienza , da fonti tradizionali e rinnovabili.

“In questo momento Napoli è al centro del mondo nell’offerta di competenza digitale – dice Grassi – e il Polo di San Giovanni a Teduccio è la dimostrazione concreta che tutto si può fare se realmente si vuole. I ragazzi che escono dall’Academy rappresentano il futuro per le imprese che puntano sull’innovazione tecnologica, la carta da giocare nel processo della trasformazione digitale: è compito delle aziende farli sentire protagonisti di questa trasformazione, investendo su di loro con lungimiranza. Ed è per questo – aggiunge il patron di Graded – che il nostro project work si chiude con una chance lavorativa: un contratto a tempo determinato per i due studenti con l’obiettivo che, il prossimo anno, saranno loro i tutor dei prossimi talenti che ospiteremo in azienda”.

Ma in cosa consiste il progetto innovativo nato dalla collaborazione tra Graded e Digita? Teresa Tarantino e Pasquale Sagnella, questi i nomi dei due talenti ospitati in azienda dalla prima settimana di maggio, hanno disegnato e implementato un cruscotto di monitoraggio da remoto di un impianto fotovoltaico realizzato e gestito a Ianova, in Romania, da Graded:  4.200 pannelli della potenza di 1 Mw su un’area di 27mila metri quadri.

Si tratta di un software “user friendly “, intuitivo semplice e intellegibile utilizzabile anche da personale non tecnico. E che si avvale di un algoritmo “predittivo”, che sulla base dei dati storici contenuti in archivio e registrati dai sensori in un periodo definito (20 aprile 2016-31 dicembre 2017), consente di simulare il funzionamento dell’impianto fotovoltaico e di capire in tempo reale se c’è qualcosa che non va. A completare il progetto  è l’utilizzo di soluzioni in “realtà aumentata” (AR) per la manutenzione degli impianti attraverso l’attivazione di un drone.

 

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