Imprese. Confesercenti Campania: più che raddoppiate quelle con debiti Schiavo: “erano 20mila, con il covid sono oltre 50mila”.

“La Campania e’ una regione che gia’ prima viveva le sue difficolta’. Stava crescendo con l’attenzione turistica, ma gli altri settori – moda, arredamento, industria – erano imprese con difficolta’ ataviche. Poi e’ arrivato il Covid e ovviamente tutti sono partiti da quelli che erano o i punti di forza o i punti di disavanzo: la Campania partendo da alcuni punti di disavanzo sta affrontando la pandemia con grande difficolta’”. La pensa cosi’ Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania.
In Campania “prima del Covid – spiega alla Dire – su 590mila erano circa 20mila le imprese ad avere grande sofferenza con il sistema bancario. Oggi, invece, sono oltre 50mila quelle che hanno contratto un debito che non riescono piu’ a pagare”.
Serve anno bianco fiscale 
“Imprenditori vanno messi in condizione di non licenziare”

“Bisogna fare in modo che il governo centrale si possa assumere la responsabilita’ di sostenere le imprese per poterle far uscire dalle sabbie mobili mettendo in condizione l’imprenditore di avere economie per rimanere a galla nei prossimi 5-6 mesi. Poi il governo dovrebbe essere nelle condizioni di creare un anno bianco fiscale nel corso del quale l’obiettivo dell’imprenditore dovra’ essere quello di rafforzare le risorse umane che lavorano con lui perche’ appena finiranno i sussidi per la cig qui, dove il tasso di disoccupazione e’ gia’ alto, pioveranno licenziamenti” prosegue Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania.

Per Schiavo questo e’ l’unico modo per “rimettere in moto l’economia del nostro territorio e per evitare di far crescere l’esercito di disoccupati”. Anche senza riuscire a fare quello che ha fatto la Germania, “che ha messo nelle tasche degli imprenditori il 70-80% dei mancati fatturati”, l’Italia “e’ all’altezza di poter avere un contratto con l’Ue che ci dovrebbe stornare 210 miliardi di euro. Di quelli a fondo perduto, che sono pari a quasi la meta’, una parte andrebbe data per uscire dalle sabbie mobili e il resto il governo dovrebbe tenerlo per poter mantenere la macchina pubblica in piedi garantendo stipendi a polizia, impiegati, ospedali. E dovrebbe tenere anche un cuscinetto, dai vari aiuti che arrivano, per far si’ che lo Stato non chieda soldi agli imprenditori”.
L’incertezza è loro morte
“Chiarezza e trasparenza su quello che sarà domani”

“Tutta l’Italia ha bisogno di avere chiarezza e trasparenza su quello che sara’ il domani. Le imprese sono cadute davanti a una pandemia che nessuno di noi conosceva, che nessuno sapeva quanto sarebbe durata, ma quello che puo’ fare il doppio dei morti dell’economia delle imprese e’ l’incertezza”.

Conclude, parlando alla Dire Vincenzo Schiavo, presidente interregionale di Confesercenti Campania e Molise.
“L’incertezza – rimarca – di uno Stato che continua a non chiarire qual e’ il dramma totale o quali sono le opportunita’ che dobbiamo, insieme, elaborare per il futuro”. (Dire)
Advertisements